Per la via del cuore. 

Come per i vecchi e i buoni figli, così anche per i fanciulli bisognosi. « Primo oggetto della carità di Don Guanella — scrive Don Mazzucchi — fu la fanciullezza orfana e abbandonata: e questa porse all'amore dei suoi Servi della Carità.

Diciamo che la fanciullezza povera e bisognosa egli affidò all'amore dei Servi della Carità; perché nelle sue case volle scaturisse abbondante a ristoro dei derelitti una carità piena, che con quelle del corpo fornisse le provvidenze dello spirito e ne colmasse con i bisogni del tempo quelli dell’eternità; perché intese nei cuori dei Servidella Carità si aprisse il primo e migliore ricovero ai miseri, che a loro fossero accorsi per ricevere non soltanto il tozzo di pane a sfamarsi, ma il pane più agognato e più necessario del compatimento, della tenerezza, dell'amore »
(M. 235).
I giovani, si sa, sono piante ancora tenere, che daranno i loro frutti in proporzione alla educazione e alle cure ricevute. È per questo che per essi ci vuole un'attenzione delicata tutta particolare. E la via più efficace per riuscire nell'azione educativa, secondo Don Guanella, è quella del cuore. « Per la via del cuore — egli scrive — si aprono molti sentieri per entrate nel santuario del cuore della gioventù a ben dirigerlo. Più si ama più si è amati »
(A. h 39).

E per questo che all'educatore dà questo preciso indirizzo: « si faccia più amare che temere » (M. 239). Il valore di questo insegnamento è tanto più apprezzabile in quanto, in quei tempi, la pedagogia insegnava proprio il contrario.
Questo stile di educare la gioventù in un modo nuovo per quei tempi, Don Guanella lo trovò praticato da Don Bosco, autore di quel metodo che va sotto il nome di sistema preventivo. Così lo descriva e lo filtra il nostro Fondatore: « Si chiama sistema preventivo di educazione quel metodo di carità, di uso, di convenienza, mercè il quale i superiori circondano con affetto paterno i propri dipendenti, e di fratelli che attorniano di sollecitudine i propri fratelli, perché nei lavori della giornata nessuno incolga male di sorta, e nel cammino della vita che tutti approdino a meta felice... »
(A. h 32).
A queste parole fanno eco quelle di Don Mazzucchi: « Il sistema preventivo di educazione ha la sua ispirazione nel Vangelo, la sua del resto facile spiegazione nella umana psicologia, la sua prova benefica nell'esperienza. Don Luigi nostro per disposizione di animo proclivo alla bontà, animato di carità, consapevole delle esigenze del cuore umano, per esperienza dei deplorevoli risultati d'una educazione di rigore e di repressione, per scienza acquisita più tardi alla scuola di S. Giovanni Bosco, lo volle, lo fece, ce lo diede come sistema suo...» (Nello spirito del Padre, 1978,
pag. 51).
Applicato nelle case guanelliane, il sistema preventivo crea quel clima di famiglia e di affiatamento tra alunni e educatori, di amorosa vigilanza per prevenire i falli, di viva premura per una sana formazione, con la senza di castighi umilianti e dolorosi, con la concessione di frequenti stimoli al bene, fatti di esortazioni, premi e lecite soddisfazioni. Come si vede, tutto ruota attorno all'amore che vuole il vero bene del giovane.
 

(Tito Credaro, Un cuore di Padre. Don Luigi Guanella)