Il 3 luglio è la data che segna l’inizio di questa bella avventura della presenza dell’Opera don Guanella in India. Sulle orme dell’Apostolo Tommaso anche i Superiori dell’Opera anni fa hanno viaggiato verso questa Terra oggi così meravigliosa di cultura, di tradizioni, di vocazioni pronte a consegnarsi nelle mani del Buon Dio per, come diceva don Guanella, “fare un poco di bene ai fratelli”.

Quanti significativi ricordi riemergono anche nella mia mente in riferimento a questa terra e ai suoi abitanti.

Oggi si vuole ricordare in modo particolare il 25° anniversario della nascita del Don Guanella Boys Home, un centro inizialmente dedicato agli orfani, oggi principalmente dedicato ai ragazzi studenti che vivono lontano dal Centro, nei villaggi e trovano qui, in questa Casa un ambiente di studio, di educazione, di fraternità, di promozione umana. Ricordo, che, come Provinciale, ho incontrato il Vescovo della diocesi Mons. Michael Augustin al quale, insieme a don Piero Lippoli abbiamo presentato il progetto di costruzione di questo Centro. Eravamo orgogliosi di quel progetto, ma il Vescovo ci stupì molto quando alla fine del colloquio ci disse: “Un Centro solo per 100 orfani? In India è un piccolo Centro perché i bisognosi di accoglienza sono molto molto di più!”. Incominciammo da 100 e penso che in questi anni, specie i primi abbiamo anche superato questo numero, ma a noi importava la fedeltà al nostro Progetto Educativo Guanelliano, a quanto il Fondatore, san Luigi Guanella, ci aveva lasciato come eredità da vivere. Non importa il numero, importante è la qualità della promozione umana che facciamo. Quello che dovete curare non è solo dar da mangiare, da dormire, far studiare i poveri che accogliete, la cosa più importante è farli crescere come persone umane, come creature create da Dio a Sua immagine e somiglianza, come persone con una mente, un cuore, un corpo che devono esprimere in pienezza i doni ricevuti dal Buon Dio per la crescita della società. E noi ci siamo buttati in questo senso e con questo scopo.

Quanti ragazzi sono passati di qui e diversi ancor oggi sono riconoscenti per quanto ricevuto. Sono oggi uomini riusciti nella vita sociale, perché ieri, in questa casa hanno ottenuto la possibilità dello studio, della disciplina, della condivisione con altri ragazzi dell’amicizia, del gioco, della solidarietà e sostegno di tutti.

Insieme a voi ringrazio tutti i ragazzi, oggi uomini, della società indiana che sono passati da questo Centro. Ricordino che quanto qui ricevuto è dono di Dio e di tanti sacrifici di uomini e donne del mondo intero guanelliano. Oggi da loro attendiamo coerenza di vita e testimonianza di promozione umana verso altri ragazzi, là dove vivono e operano come padri di famiglia, come giovani delle comunità parrocchiali, come guanelliani riconoscenti ai loro formatori in questa Casa, propulsori dei valori grandi che contano nella vita dell’umanità.

Grazie ai miei confratelli che in questi anni si sono susseguiti alla guida e nella animazione di questo Centro; ai laici loro collaboratori come assistenti e fratelli maggiori dei ragazzi qui accolti. Il bene fatto resta per sempre e la nostra felicità è proprio quella di vedere negli uomini di oggi i nostri ragazzi di ieri, animati e convinti dal Progetto di don Guanella che ciò che è importante non è tanto il fare quanto l’amare. Auguri!

Padre Umberto