Venticinque anni di storia guanelliana a Nueva Orán in Argentina, anni di aiuto miracoloso del Padre provvidente oltre che di generosa risposta da religiosi e laici.
di di p. Gustavo Debonis, Consigliere generale per la Provincia Nostra Signora di Guadalupe
A motivo del XXV anniversario della posa della prima pietra, la comunità religiosa e educativa della Casa Divina Provvidenza di Orán ha voluto ringraziare il Signore per questi venticinque anni in cui la Provvidenza di Dio si è fatta presente con tanta generosità.
San Ramón de la Nueva Orán è stata fondata dai conquistatori spagnoli nel 1794, ultima nel continente americano; si trova nell’estremo nord dell’Argentina, quasi sul confine con la Bolivia. Invece la storia dell’Orán guanelliana è molto più recente e inizia dalle prime incursioni missionarie realizzate da don Silvio Sperotto e don Angelo Gottardi a partire dal 1977, insieme a un gruppo di giovani del liceo tecnico della Comunità San José di Buenos Aires.
In realtà le prime visite si realizzarono con gli alunni del suddetto liceo nella scuola rurale San Agustín distante 18 km dalla città di Orán. Lo scopo di questa presenza era assistere spiritualmente e materialmente le famiglie dei braccianti, ivi residenti, la maggior parte dei quali proveniva dalla vicina Bolivia.
A partire, dall’anno 1994, la missione di Orán subisce una trasformazione. Sarà il vescovo di allora, monsignor Gerardo Sueldo, a indicare un nuovo posto per la missione guanelliana: la periferia di Orán talmente cresciuta da costituire quattordici nuovi quartieri, tutti assetati di Dio e in condizioni materiali precarie. Di questi quattordici quartieri, a noi guanelliani ne sono stati affidati quattro.
Pian piano, ai missionari guanelliani (giovani, suore e preti) si sono aggregati i giovani del posto, i quali hanno formato un nuovo gruppo giovanile d’ispirazione guanelliana, che dopo diverse visite missionarie avevano imparato ad assistere sia gli anziani che i minori a rischio, facendo il loro servizio nelle cappelle di ognuno dei quartieri.
Le attività andavano crescendo si rendeva necessario un piede a terra sicuro. La divina Provvidenza è venuta incontro con il dono del terreno alla Congregazione dei Servi della Carità da parte del Municipio di Orán, prima in comodato d’uso e poi in cessione di proprietà.
È iniziata in questo modo una nuova tappa. Quale nome scegliere per questo techo fraterno? Ovviamente… Divina Provvidenza! Di fatto, giorno dopo giorno si assaporavano le grazie della Provvidenza divina; le persone contribuivano in diversi modi al funzionamento della casa nascente, quale segno della divina assistenza.
Arriviamo così al 1998 e i superiori dei Servi della Carità decidono che una comunità di religiosi guanelliani si stabilisca a Orán. Nello stesso tempo si progetta un grande salone, che sostituirà il vecchio techo fraterno fatto di legno e di paglia. Nel mese di maggio di quell’anno monsignor Diego Calvisi, missionario diocesano sardo, benedice la prima pietra di questa casa. Da questa data si iniziano a contare gli anni della casa, che dunque ammontano a venticinque.
Le attività si moltiplicano e vengono organizzate in modo sistematico. Si vivono scene come ai tempi della prima casa di Don Guanella a Como: anziani e bambini fanno parte di un’unica famiglia! È anche la volta dei gruppi di volontari, argentini e stranieri, che offrono il loro servizio a questa casa.
Dall’anno 2010 in poi la casa ha raggiunto la fase della stabilità. Questa volta la Provvidenza ha inviato alcuni professionisti volontari ad aiutare la casa, che formano un’équipe educativa anche con i giovani. Addirittura, gli istituti pedagogici della città di Orán contribuiscono con i loro tirocinanti, che se da una parte aiutano, dall’altra vengono arricchiti dall’impostazione pedagogica della casa.
E che dire dell’agire della divina Provvidenza per quanto riguarda i viveri, i vestiti, gli articoli per la pulizia!
Eccoci giunti così al giorno della grande festa per il XXV il 29 ottobre scorso. Nella Messa, presieduta dal vescovo di Orán monsignor Luis Scozzina erano presenti a concelebrare il superiore provinciale padre Ciro Attanasio, il consigliere general link della Provincia, padre Leonardo Terzaghi e i due sacerdoti della comunità, padre Sebastián Aguilera e padre Carlos Blanchoud. Un nutrito gruppo di bambini della casa, di amici e benefattori, di laici delle altre presenze del NOA hanno reso grazie al Signore, per questi venticinque anni di grandi benefici e di visibile aiuto divino.
Il vescovo nella sua omelia ha sottolineato il valore di una casa che, oltreché dare “pane e Signore” secondo il programma di Don Guanella, è un faro che indica all’intera diocesi cosa significa la carità messa in pratica tutti i giorni.
È stato un giorno di vera gioia, in cui abbiamo assaporato le grandi cose che il Signore ha fatto per noi! La Madonna della Divina Provvidenza, che ci accoglie quando si arriva al cancello d’ingresso, continui a vegliare su questa casa perché possa sempre sentirsi favorita dal visibile aiuto della Provvidenza divina!