Campodolcino. Finalmente dopo due anni siamo riusciti a riproporre l’esperienza dell’oratorio estivo, conosciuto come Grest.
Grest significa GRuppo ESTivo. Un tempo si chiamava Oratorio estivo oppure oratorio feriale. Era la continuazione della proposta oratoriana
don Marco Maesani
Grest… o Oratorio estivo hanno a che fare con la proposta educativa di una comunità cristiana che si interessa e si prende cura dei bambini e ragazzi dalla prima elementare in su.
Spesso insieme al “don” ci sono ragazzi e giovani denominati “animatori” ed adulti per proporre giornate intere ai piccoli.
Ci si impegna in animazione e proposte di divertimento per i bambini… ma, scusate, i bambini hanno bisogno di essere intrattenuti e fatti divertire?
Io non credo: un bambino sano sa giocare e divertirsi da solo o con i piccoli amici.
Perciò l’oratorio estivo o Grest, nella mia esperienza che diviene proposta, non si qualifica come momento di intrattenimento e divertimento o di animazione dei bambini, bensì come un’esperienza educativa per tutti coloro che vi partecipano. Certo attraverso il gioco, ma non solo. Innanzitutto per i ragazzi più grandi e giovani che dedicano il loro tempo libero estivo ai più piccoli perché abbiano la possibilità di rendersi conto quanto sia vero che c’è più gioia nel donare che nel ricevere. Noi infatti, siamo fatti per interessarci degli altri, per condividere e cerchiamo chi si interessa di noi e condivide la sua vita con noi.
Così mi impegno affinché i cosiddetti “animatori” che preferisco chiamare “educatori “ si rendano conto di come siamo fatti: con questa esigenza di prenderci cura dei più piccoli e più deboli ed essere felici nel metterci a loro servizio.
In un mondo, anche qui nella Valle Spluga, pieno di egoismo ed arrivismo una proposta con questa chiarezza trova molte difficoltà, ma è estremamente entusiasmante perché quando un ragazzo o una giovane si fida e segue la proposta dell’oratorio estivo lo vedo stare veramente bene! Quando un’esperienza corrisponde alle nostre attese lo capiamo perché ci riempie il cuore di gioia. Così sta succedendo all’oratorio estivo.
Ecco alcuni segni. Bambini che hanno provato la 1° settimana e si sono iscritti anche alla 2° se non alla 3°. Erano indecisi, ma poi sono rimasti più a lungo. O le facce tristi di quei bambini che non hanno potuto fermarsi più a lungo per altri impegni. Lo stesso vale per il pranzo: bambini indecisi se fermarsi al pasto che poi hanno confermato e altri che si sono aggiunti. Le mamme che a turno si sono rese disponibili per la pulizia e il servizio senza alcuna fatica nel cercarle. Altro segno sono i giovani e gli adolescenti che ci tengono ad esserci e a mettersi a servizio dei piccoli.
Nessuno di queste figure è un professionista o un esperto; nessuno riceve un compenso per quanto fa. I mezzi a disposizione dell’oratorio sono un nastro per segnare il campo da gioco; alcuni palloni; dei foulards; due fischietti e poco più.
Con queste risorse che risultato ci si poteva aspettare? La testimonianza di molte mamme che dicono come stanno bene i loro figli; di come li vedano felici e contenti ci dice che invece è andato tutto oltre le nostre più rosee aspettative. Non posso riportare tutta la bella lettera che una mamma mi ha consegnato in questi giorni, ma qualche passaggio lo condivido: “Poche parole per dire che queste due settimane di Grest-oratorio estivo sono state davvero entusiasmanti e rigeneranti per il corpo e soprattutto per lo spirito (un po’ arrugginito, impoverito da questi anni di niente)… ho sentito che in queste settimane c’era qualcosa, Qualcuno che ci ha portato la gioia nel cuore, la pace, dopo un anno di incertezze che ci ha indurito, anestetizzato”.
Alla fine del Grest … l’inizio di qualcosa. Sì, venerdì si è concluso il nostro Grest, ma non è finito. E’ davvero l’inizio di qualcosa di nuovo.
L’esperienza dell’oratorio estivo, che è stata più bella di quanto ci aspettavamo, ci ha fatto incontrare qualcosa di inaspettato, di diverso, forse che nemmeno si conosceva o si poteva immaginare. Al più c’era qualche ricordo nostalgico. Eppure abbiamo trascorso tre settimane in cui abbiamo assaporato un gusto diverso nella vita, qualcosa che ci ha trattenuto qui per questo tempo: genitori, nonni, bambini e giovani. Cosa è stato?
Abbiamo sperimentato una gioia strana ma reale. Qualcuno si è accorto di più di questa inaspettata novità, qualcuno si è accorto di meno.
Ora, se vissuto direttamente o indirettamente l’esperienza dell’oratorio estivo, posso dire che ci troviamo come quel giovane che chiese a Gesù cosa fare per avere la vita eterna, cioè la felicità. Egli stava davanti alla risposta di Gesù: “Lascia tutto e seguimi”. Possiamo seguire questa gioia nuova che abbiamo assaporato o tornare alla vita di prima. Cercare l’origine di questa gioia o mettere tutto via. Possiamo scegliere di stare a questa nuova proposta oppure tornare al modello di vita che propone il mondo, quello che vedete sui social …
Grande cosa la libertà: nessuno si può sostituire alla nostra scelta.
Qual è il criterio per scegliere? Sicuramente quello che abbiamo sperimentato qui in paragone a quello che ho sperimentato altrove. Facciamo le nostre considerazioni, aiutandoci con queste domande: A me cosa interessa di più? Che vita voglio vivere? Cosa voglio veramente? Ecco da qui, da questa continua ricerca può iniziare qualcosa di bello e oggi non è la fine dell’oratorio estivo.