La malattia fa parte della nostra esperienza umana. Ma essa può diventare disumana se è vissuta nell’isolamento e nell’abbandono, se non è accompagnata dalla cura e dalla compassione.

Quando si cammina insieme, è normale che qualcuno si senta male, debba fermarsi per la stanchezza o per qualche incidente di percorso. È lì, in quei momenti, che si vede come stiamo camminando: se è veramente un camminare insieme, o se si sta sulla stessa strada ma ciascuno per conto proprio, badando ai propri interessi e lasciando che gli altri “si arrangino”. In fedeltà a quanto Papa Francesco ha scritto nel suo messaggio per la giornata mondiale del malato 2023, il nostro confratello P. Anil ha celebrato questa giornata particolare insieme ai malati dei villaggi Canaan, Rawaaki e Munda , appartenenti alla Parrocchia Sant’Eusebio della località di Noro. Dopo di che ha visitato alcuni dei malati nel piccolo centro ospedaliero di Noro. In effetti, nello stesso messaggio leggiamo  “Le persone malate sono al centro del popolo di Dio, che avanza insieme a loro come profezia di un’umanità in cui ciascuno è prezioso e nessuno è da scartare”.