Scrive don Mazzucchi:
“Quando lo udimmo ringraziarci commosso, egli il martire di tante fatiche e di tanti dolori passati…, il padre sempre generoso di compatimento e inestimabile nel suo amore per noi colpevoli di riluttanze e di indolenze spirituali…; quando lo udimmo ringraziarci… , oh! allora il nostro cuore non ne potè più e versammo lacrime di amore, di tripudio santo, di pentimento, di riconoscenza, che ci segnarono nell’anima un solco da non cancellarsi mai”.
Non si è ancora cancellato quel solco, ci stiamo dentro anche noi, forse meno commossi, ma ci stiamo dentro.
Chiedo a tutti, cari Confratelli, di ripensare la nostra consacrazione come una fortuna con la gratitudine di chi è stato raggiunto, senza troppo merito, da una proposta di Paradiso.
Alle comunità che possono farlo chiedo di riunirsi davanti al Signore e leggere insieme quella pagina della Biografia scritta da don Mazzucchi.
Grazie don Luigi.
A te, ai compagni di allora, a quelli delle generazioni successive che sono arrivate fino a noi.
Maria veglia con la tua Provvidenza di madre su questi figli che siamo noi.
Donaci altri ragazzi, giovani, commossi e capaci, come quelli di quella sera, di mettere in gioco la loro gioventù per Dio e per la causa dei poveri e facci degni di riceverli e sostenerli nel cammino.
Buon anniversario della nostra nascita come religiosi.
Roma, 24 marzo 2019
Padre Umberto Brugnoni