Gizo - “Siamo isolani con gli isolani”. Don Luigi de Giambattista, missionario Guanelliano, descrive così all’Agenzia Fides la realtà del suo impegno evangelico nelle Isole Salomone, in Oceania. Indipendente dal 1978, la nazione riunisce una popolazione di 650mila abitanti dislocati su 980 isole di cui soltanto 220 abitate. “La nostra missione è iniziata circa due anni e mezzo fa, nell’agosto del 2016 - spiega all’Agenzia Fides don Luigi - rispondendo a un appello della diocesi di Gizo”.
Ad affliggere la popolazione delle Isole Salomone, come segnala da anni la Chiesa locale, sono gli effetti dei cambiamenti climatici in atto. Oggi il problema vero è l’innalzamento dell’oceano: in molte isole gli abitanti alzano muri di legno per salvare le proprie case. E il riscaldamento dei mari mina la pesca. Tra gli altri fattori destabilizzanti, le guerre tribali non del tutto sedate, e la mancanza di rispetto per le donne, vittime di continue violenze domestiche. In tal cornice opera la Chiesa locale, e l’annuncio evangelico passa anche attraverso delle intuizioni: nel 2016, l’anno del Giubileo straordinario, l’idea di una “Porta santa” mobile ed itinerante dalla capitale alle zone più remote: “Per costruire ponti di riconciliazione - ricorda il missionario - il nostro Vescovo, Luciano Capelli, decise di portare la porta santa in giro, via mare, in tutte le parrocchie”. “Ancora oggi, ci sono testimonianze stupende, frutto di questa riconciliazione che è urgente e che rappresenta il nostro impegno di Guanelliani”, afferma. “La sfida del servizio missionario guanelliano nella diocesi di Gizo è raggiungere le 22 piccole comunità cristiane a noi affidate. Si tratta mettersi spesso in barca per offrire non soltanto i Sacramenti ma coniugando l’evangelizzazione con la promozione umana”. Un’avventura che chiama a raccolta tutte le risorse disponibili sul campo: a cominciare dalla collaborazione dei catechisti, dei leader dei villaggi, delle maestre delle scuole materne parrocchiali. “Le sfide - riferisce don Luigi - sono approfondire la bellezza del Vangelo di Gesù e collegare la fede con la vita”. Bisogna arginare quella rassegnazione di cui queste popolazioni, alle periferie del mondo, sono spesso vittime. “In sintonia col pensiero del nostro vescovo - afferma in conclusione il missionario Guanelliano - dobbiamo aiutare la nostra gente a sognare, soprattutto i giovani. Dobbiamo aiutarci a vicenda per far diventare questi sogni realtà”.
La comunità cristiana nelle Isole Salomone è relativamente giovane: gli anglicani sono circa il 40% della popolazione, i cattolici si attestano al 20% e i restanti si dividono in altre confessioni cristiane; le diocesi cattoliche sono tre e sono accompagnate da 87 sacerdoti e 133 religiosi.
(ES) (Agenzia Fides 30/3/2019)