Cari confratelli,
un breve pensiero di augurio e prospettiva per vivere concretamente la Pasqua del Signore in noi stessi e nelle nostre relazioni comunitarie. Non può che essere giocato questo augurio sulla carità che è il cuore per eccellenza del nostro carisma e spiritualità.
La carità è anzitutto «elezione», cioè amore che chiama e sceglie un popolo in vista di un progetto (cf. Ef 1,4). Cogliamo già in questo schema teologico i due aspetti contenuti nel concetto di agapē: da una parte l’iniziativa divina e dall’altra la risposta vocazionale affidata alla libertà umana. Se vuoi….
La dinamica della carità, non è più un dovere legale, ma personifica essenzialmente Cristo. In Rm 5,8 si afferma: «Dio dimostra il suo amore verso di noi perché, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi».
L’avvenimento della salvezza è realtà da cui nulla potrà mai più separarci (cf. Rm 8,31-39): la carità si colloca nella connessione tra cristologia e soteriologia, a tal punto che Paolo definisce l’agapē «frutto dello Spirito» e soggetto delle relazioni ecclesiali (cf. 2Cor 5,14), a cui ciascun credente deve aspirare come alla «via più eccellente» (cf. 1Cor 12,31).
La carità rivelata nel mistero pasquale ed accolta nella fede diventa dinamica spirituale nel cuore dei credenti e «riassume» tutti i precetti della legge: «Il precetto: Non commettere adulterio, non uccidere, non rubare, non desiderare e qualsiasi altro comandamento, si riassume in queste parole: Amerai il prossimo tuo come te stesso. L'amore non fa nessun male al prossimo: pieno compimento della legge è l'amore» (Rm 13,9-10). L’Apostolo Paolo raccomanda l’«amore reciproco e fraterno» (1Cor 9,20s.; 10,24; 13,5; Gal 6,2; Rm 12,10; 1Ts 3,3,12) ricordando che solo mediante la carità si vive il servizio (Gal 5,6.13) e si cresce nella vera ricchezza di Dio (Fil 1,9). La carità è il cuore della Chiesa e della nostra missione.
Buona Pasqua, confratelli, nell’impegno di vivere il meglio possibile la carità. Auguri!
Padre Umberto Brugnoni