Cara Madre Serena,
nel porgerti l’ultimo saluto e il ringraziamento a nome di tutti i Servi della carità sparsi nei cinque continenti e qui presenti spiritualmente in questa Eucaristia, voglio far mio e sentire nel cuore tutto il peso e la verità di quel sentimento che sgorgò forte e spontaneo dal cuore di san Paolo VI quando, alla morte del caro amico Aldo Moro, pronunciò quel grido preghiera: Tu non hai voluto ascoltare Signore le nostre suppliche e preghiere per liberare dalla malattia la nostra cara Madre Serena e ridonarcela forte e saggia per continuare il suo servizio di Madre e Guida della Congregazione delle Figlie di Santa Maria della Provvidenza.
Ma avverto subito anche la vergogna come Giobbe di aver giudicato senza sapere il perché il tuo operato o Dio. Aiutaci Tu, dunque, consolatore e amante dell’uomo che soffre a fare discernimento, a cercare di comprendere e ad accogliere non con rassegnazione, ma con libertà di mente e cuore, questa tua volontà.
Il Signore ha dato, il Signore ha tolto: sia sempre benedetto il Signore!
Martedì sera nel rosario davanti al corpo inerme di Madre Serena a San Pancrazio mi è venuto spontaneo compiere il gesto di mettergli al collo il crocifisso distintivo dei Servi della carità. Portava già quello delle FSMP, ma memore della volontà del Fondatore e del pensiero dei miei predecessori, ho voluto dire a Madre Serena: grazie perché sei stata Madre non solo delle Figlie di Santa Maria della Provvidenza, ma anche di noi Servi della carità. Don Guanella, descrivendo la figura della Superiora generale diceva che “deve essere madre ancor più delle madri di sangue”.
Grazie per tutti i percorsi di comunione che abbiamo voluto e saputo fare insieme tra le due Congregazioni.
Grazie per la ricerca, lo studio appassionato e i tentativi comuni di leggere, individuare e applicare alle nostre vite il Carisma e lo Spirito del santo Fondatore.
Affido a te, cara Madre Serena la preghiera e l’intercessione presso Dio per quanto ancora dobbiamo e vogliamo fare come unica famiglia che si nutre dall’unica sorgente, aspira ad una comunione più piena e solida tra di noi.
Grazie Madre Serena, hai corso nella tua vita con le ali ai piedi, come voleva il Fondatore e come a te piaceva. Ora fermati, seduta ai piedi del tuo sposo e redentore, ascoltalo, contemplalo, parlagli anche di noi Servi, Figlie e Cooperatori e amalo, amalo per tutta l’eternità.
Riposa in pace!
Padre Umberto