Coronavirus, “Aiutiamo i più fragili", senza dimora e le famiglie disagiate: per vincere il contagio e la paura ci vuole solidarietà.
Di fronte all’emergenza sanitaria scatenata dalla pandemia di Covid-19, la famiglia guanelliana in Romania insieme con i due seminaristi ha attivato tutte le sue dimensioni, materiali e spirituali, senza dimenticare i più poveri e vulnerabili, in una grande gara di solidarietà, le persone senza fissa dimora che non possono nemmeno uscire a fare la spesa e i “preferiti di Dio” che la crisi in atto rischia di far cadere nel dimenticatoio.
Mentre a Iasi ed in tutta la Romania si rafforzano le limitazioni degli spostamenti, cresce la fantasia di comunità di San Luigi Guanella per non lasciare solo chi soffre di più per l’isolamento: persone senza fissa dimora, anziani soli e persone in difficoltà.
Per molti senzatetto la vita è diventata particolarmente dura, perché molte organizzazioni pubbliche hanno chiuso. Non si trova più un bagno pubblico, non si può fare la doccia, perché le piscine sono chiuse. Non si trova da mangiare. Soprattutto manca la possibilità di incontrarsi e cresce la paura di restare da soli.
I seminaristi e preti non se ne sono dimenticati. Con guanti e mascherine portano pane e alimenti a chi vive in strada. Non è questo il tempo di battaglie pretestuose, non è il tempo in cui lamentarsi o ingenerare una cultura del sospetto. Questo è il tempo di una solidarietà autentica, di darsi una mano, di amare davvero il prossimo e di moltiplicare il bene anziché la critica”.