Sono in tanti, coloro che vivono in strada. Sono senza fissa dimora. Sono gli ultimi, a cui si presta poca attenzione nelle giornate frenetiche di vita quotidiana, ed ancor meno oggi, quando il timore del contagio da Coronavirus è diventato l’unico pensiero ricorrente. Come dice Papa Francesco “questo non è il tempo dell’indifferenza, perché tutto il mondo sta soffrendo e deve ritrovarsi unito nell’affrontare la pandemia. Gesù risorto doni speranza a tutti i poveri, a quanti vivono nelle periferie, ai profughi e ai senza tetto. Non siano lasciati soli questi fratelli e sorelle più deboli, che popolano le città e le periferie di ogni parte del mondo. Non facciamo loro mancare i beni di prima necessità, più difficili da reperire ora che molte attività sono chiuse, come pure le medicine e, soprattutto, la possibilità di adeguata assistenza sanitaria". Non è facile in un momento di tensione e paura del contagio essere in prima linea per assistere gli ultimi, ma i nostri seminaristi guanelliani sono sempre presenti con la misura della protezione che è stata consigliata dal governo rumeno, perché non vogliamo lasciare soli questi fratelli che vivono nelle periferie assieme ai senza tetto. Sono molto cari a San Luigi Guanella. Ogni giorno stiamo seminando il dono della speranza donando il cibo con la distribuzione di pacchi alimentari o nelle mense, i beni di prima necessità per l’igiene come gel igienizzanti e salviette umidificate per garantire un minimo di dignità della persona.

 

 

 

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