La famiglia guanelliana della Romania porta avanti il servizio di carità secondo le indicazioni governative ma senza lasciare indietro le richieste dei più fragili, dando forma a quella “fantasia della carità” alla quale tanto Papa Francesco ci sollecita. In questo tempo in cui siamo chiamati a vivere a distanza, astenendoci dagli abbracci, stiamo trovando il modo, con tutte le precauzioni possibili, per stare più vicini alle persone senza fissa dimora e le famiglie povere. Lo facciamo con la preghiera, con i messaggi, con le telefonate; ma, pur restando a casa, lo facciamo con gesti sempre più solidali e concreti.
Vuole essere un piccolo passo in avanti per far fronte all’emergenza sociale che, anche nella nostra città, sta avanzando molto velocemente come diretta conseguenza della sospensione delle attività lavorative. Vi sono tante famiglie in condizioni di disagio economico e sociale causato dall'emergenza Covid-19. Noi diamo loro beni di prima necessità, cibo, viveri e pasti a domicilio, mercati solidali, mense, vestiario. Nel contempo, aumenta il bisogno di ascolto, sostegno psicologico, di compagnia e di orientamento per le pratiche burocratiche legate alle misure di sostegno e di lavoro.
Abbiamo cercato di mettere in pratica il Vangelo: non giudicare, essere aperti alle richieste di tutti e non lasciare indietro nessuno. Grazie alla disponibilità dei nostri seminaristi, abbiamo potuto essere attivi su più fronti e continuiamo a fare il bene per quel poco che abbiamo e credendo della Provvidenza divina.

 

     

 

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