Novant’anni di vita della Casa Don Guanella di Barza d’Ispra (Varese). Con le iniziative che richiamano un passato importante per i guanelliani, ma anche un futuro creativo e promettente

di Sergio Giuseppe Todeschini

La Casa Don Guanella di Barza d’Ispra celebra i suoi novant’anni di presenza (1934-2024) in territorio varesino sul Lago Maggiore. Fu in questa località amena che la congregazione dei Servi della Carità acquistò una villa signorile e la trasformò in noviziato, per accogliere i giovani in formazione chiamati a diventare, dopo un serio discernimento, sacerdoti o fratelli laici tra i guanelliani. Per aiutare i seminaristi a sperimentare la vocazione e iniziare un servizio ai poveri, negli anni Cinquanta venne costruita accanto alla villa una comoda casa di riposo, che dopo varie ristrutturazione accoglie oggi oltre una cinquantina di anziani.

Da quel lontano 1934 le cronache della casa ci trasmettono notizie di un cammino fatto di difficoltà e di momenti di gioia, sempre con quello spirito di famiglia che già allora si respirava ed è ancora oggi avvertito da chiunque varchi l’antica torre posta al suo ingresso.

Dopo il trasferimento del noviziato ad altra sede, a causa della diminuzione dei candidati, negli anni Settanta parte della struttura della Casa Don Guanella venne destinata all’accoglienza di gruppi di sacerdoti e religiosi per corsi di Esercizi Spirituali. Avvenimenti di portata storica per la congregazione guanelliana sono stati i numerosi Capitoli generali celebrati in questa sede, fino al più recente, il ventunesimo, nell’ottobre appena trascorso.

A fine Novecento e inizi Duemila, dopo varie ristrutturazioni, ha preso il via un Centro Congressi, ma nel medesimo tempo la casa è tornata ufficialmente a essere il noviziato per i guanelliani in Italia.

Oggi, a motivo delle nuove esigenze sociali, la casa si apre a nuovi metodi di assistenza agli anziani. Inoltre sono state individuate aperture di vicinanza alle cosiddette “fasce deboli” che necessitano di un supporto dedicato e delicato: detenuti in fine pena, donne vittime di violenza, anziani da accompagnare spiritualmente a domicilio, famiglie bisognose. Come conseguenza di queste nuove aperture alla missione di aiuto ai poveri, anche la comunità religiosa ha assunto una nuova fisionomia, aperta all’accoglienza e alla condivisione.

Atto iniziale dei festeggiamenti per questi novant’anni di presenza è stata una solenne funzione religiosa presieduta dal superiore generale dei guanelliani padre Umberto Brugnoni. Nel prosieguo sono previste altri numerosi eventi, distribuiti lungo un intero anno. Il Comitato organizzatore, presieduto dal direttore della casa don Domenico Scibetta, si riunirà periodicamente per definire il programma.

Le iniziative verranno suddivise in differenti aree tematiche: area storica, con l’organizzazione di una mostra e la pubblicazione del chronicon della casa; area sociale e dei servizi, con inaugurazione della rinnovata Residenza Sanitaria Anziani e la presentazione di nuovi progetti; area culturale, con la presentazione di libri, proiezioni e conferenze; area artistica, con l’organizzazione di concerti e di una mostra fotografica; area naturalistica, con visite guidate al parco storico e una mostra sulle stagioni. 

Vanno sottolineati alcuni progetti da concludersi entro il corrente anno celebrativo: l’inaugurazione dell’organo a canne della Ditta Costamagna nella chiesa del Sacro Cuore, con un concerto del maestro don Massimo Palombella; l’inaugurazione del cosiddetto Cortile della Carità con i progetti annessi, quali la Locanda della Misericordia e la Guanella Family, e il nuovo Sentiero della Solidarietà. Durante l’anno è pure prevista l’inaugurazione del Museo Monsignor Bacciarini; vi saranno esposti numerosi cimeli appartenuti al vescovo di Lugano e superiore generale dei guanelliani, che trascorse nella Casa Don Guanella un periodo di degenza poco prima della sua morte, avvenuta il 27 giugno 1935.

Tutte queste iniziative serviranno a mettere in luce l’importanza storica del novantesimo anniversario, a ricordare i passi compiuti dalla casa e a offrire una panoramica completa, che comprenda sia i progetti in essere che quelli futuri.

Tra le iniziative presenti in Casa Don Guanella, è giusto spendere una parola in più su quella che è denominata Locanda della Misericordia. Si tratta di un percorso di recupero educativo in collaborazione con le istituzioni carcerarie di Milano, che offre un’accoglienza rivolta ai giovani in detenzione con l’opportunità di poter scontare la pena in maniera alternativa, nella forma residenziale e svolgendo lavori di pubblica utilità. I giovani accolti dalla Casa Don Guanella hanno storie diverse e complesse. Per alcuni di loro vi è la necessità anche di un riscatto sociale tramite l’apprendimento di un lavoro. A tale scopo è stata avviata all’interno della casa una pizzeria, ricavata dalla sistemazione di una vecchia stalla e aperta al territorio. Essa consente ai giovani di apprendere un’attività che possa garantire un futuro onesto e gratificante. Una volta scontato il periodo di detenzione, potranno alloggiare in piccoli appartamenti ora in allestimento e rimanere finché non avranno trovato un alloggio autonomo. È un’iniziativa veramente attenta alle impellenti esigenze sociali e che si trova in piena sintonia col carisma guanelliano.