Ad Aguilar de Campoo si è celebrata la memoria del Servo di Dio Giovanni Vaccari. Con un richiamo a conoscerne la vita attraverso la recente biografia e a invocare la sua intercessione
Abbiamo cominciato nel 2022 la bella tradizione di ricordare il servo di Dio Giovanni Vaccari nelle terre di Castiglia, dove ha sparso la sua santità e ha dato la sua vita. Quest’anno abbiamo anticipato di qualche giorno rispetto alla data del 9 ottobre, anniversario della sua morte, a motivo dell’inizio del Capitolo generale dei Servi della Carità, aperto il 6 ottobre.
Una prima memoria è stata celebrata a Palencia sabato 28 settembre. A motivo dei lavori che si stavano eseguendo nella chiesa parrocchiale di Santa Marina, la celebrazione ha avuto luogo nella bellissima chiesa di San Agustín, proprio all’inizio della Calle Mayor della città. Ha presieduto l’Eucaristia il Delegato del superiore generale, padre Fabio Pallotta, accompagnato dal parroco di Santa Marina don Lázaro Merino Palenzuela, dai guanelliani spagnoli e dal Postulatore don Bruno Capparoni. La liturgia prefestiva includeva la lettura del Vangelo di Marco, nel quale Gesù invita i suoi discepoli a non rinchiudersi in un circolo chiuso, perché (dice Gesù) «chi non è contro di noi è per noi». Di questa apertura, di questo cuore grande è stato esempio fratel Giovanni, ha detto padre Fabio, pur nella sua vita umile e nascosta, ma sempre aperta all’amore a Dio e al prossimo. La celebrazione ha visto la presenza dei disabili della Casa San Luis Guanella, la cui semplicità rende la preghiera più efficace. Vi erano anche i Guanelliani Cooperatori e vari amici dell’Opera, insieme ai fedeli che frequentavano la celebrazione liturgica.
Il giorno seguente è stata la giornata di Aguilar de Campoo, la nobile e antica “villa” della Castiglia del Nord. Qui fratel Giovanni ha trascorsi i suoi ultimi sei anni e qui ha collaborato alla edificazione del Colegio San José, prima casa dei guanelliani in Spagna. Ha collaborato con l’aiuto economico che otteneva dai molti benefattori italiani e spagnoli, i quali conoscevano personalmente le sue virtù e il suo spirito; soprattutto ha contribuito ad animare oltre un centinaio di ragazzi che, come allora era costume, entravano nel collegio e verificavano la loro vocazione. Molti di questi ragazzi hanno seguito la strada di una vita professionale e familiare, ma alcuni costituiscono la comunità spagnola dei Servi della Carità.
La prima celebrazione della giornata (ed è stata una novità) è avvenuta nel Monasterio de santa Clara, l’antico e attivo convento di Clarisse. Le monache hanno avuto una grande amicizia con fratel Giovanni e con tutti i guanelliani passati da Aguilar e hanno ospitato ben volentieri la celebrazione dell’Eucaristia alle ore 10.00. Il Postulatore nell’omelia, riferendosi alla lettura del Libro dei Numeri, nella quale Mosè invocava il dono della profezia per tutto il popolo d’Israele, ha ricordato la luminosa “profezia” di fratel Giovanni. Ha detto: «La profezia di fratel Giovanni ha brillato di una luce semplice ma luminosa. Il suo carisma è venuto alla luce adagio, senza clamore, ma con sempre maggior chiarezza e forza di convinzione. Non ha mai potuto essere sacerdote, anche se lo desiderava molto; eppure la sua azione evangelizzatrice è stata forte e convincente. Questo ci fa capire una cosa molto importante: che colui che tocca il cuore degli uomini è lo Spirito Santo e quindi chi è docile e trasparente alla sua azione, compie nel mondo le opere dello Spirito Santo. Fratel Giovanni ci è testimone di docilità eroica all’azione di Dio con la sua obbedienza; da qui egli ha attinto misteriosamente una sapienza che tutti gli riconoscevano».
Successivamente, alle ore 12.00 c’è stata la celebrazione nella maestosa collegiata di San Miguel, chiesa parrocchiale del paese. La coincidenza fortuita di quest’anno è stata la festa di san Michele che ricorreva quel medesimo giorno, per cui erano presenti alla celebrazione anche i membri della locale confraternita, che quel giorno festeggiava il suo titolare.
La Messa è stata presieduta dal parroco di Aguilar, don Oscar de la Fuente, che ogni anno ci accoglie volentieri. Al termine della celebrazione ha preso la parola il Postulatore. Ha spiegato come la Causa di Beatificazione sta avanzando a Roma, dove si sta preparando la Positio, un voluminoso documento con la finalità di dimostrare che il Servo di Dio ha esercitato le virtù cristiane in grado eroico. Questo documento, quando sarà pronto, verrà esaminato dai Consultori del Dicastero delle Cause dei Santi, i quali esprimeranno il loro giudizio; se da loro vi sarà consenso, il Papa attribuirà a fratel Giovanni il titolo di venerabile.
Don Capparoni ha poi concluso esortando i presenti a compiere quell’altra essenziale parte della strada verso la Beatificazione che è l’invocazione del Servo di Dio. Ha spiegato l’importanza della fama sanctitatis, cioè del riconoscimento da parte dei fedeli della santità di fratel Giovanni e che ciò si esprime in una preghiera diffusa per ottenere da Dio un miracolo, il sigillo celeste che la Chiesa aspetta per proclamare santo un suo figlio. E i miracoli si possono ottenere con la fervorosa preghiera dei credenti, invocando l’intercessione del Servo di Dio.
Al termine della Messa è stato distribuito il volumetto biografico appena realizzato e diffuso in spagnolo e italiano. L’autore, presente alla celebrazione, è il padre guanelliano Andrés García Velasco e il titolo della pubblicazione in spagnolo suona Parábola de una luciérnaga. Vida del hermano Juan Vaccari, Guaneliano, mentre in italiano è stato tradotto Un uomo mandato da Dio. Fratel Giovanni Vaccari (vedi pp. 24-25). Il Postulatore ne ha raccomandato la lettura perché dalla conoscenza della vita santa di fratel Giovanni i cristiani potranno ricavare un frutto di edificazione e incoraggiamento.