«Lungo la strada, essere attenti agli altri, specialmente chi fa più fatica, chi è caduto, chi ha bisogno»: è questa la consegna affidata da Papa Francesco ai pellegrini italiani del Cammino di Santiago de Compostela curati dall’Opera Don Guanella, presenti sul cammino nella parrocchia di Arca, con don Fabio Pallotta, Superiore della comunità religiosa e Assistente spirituale dei pellegrini italiani. Ricevendoli in udienza nella basilica Vaticana, giovedì 19 dicembre, anniversario della nascita del santo sacerdote lombardo.
“È interessante vedere come è cresciuto il numero dei pellegrini verso Santiago in questi ultimi trent’anni. E tra questi ci sono stati anche i miei predecessori San Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, i quali hanno voluto visitare quel Santuario, soprattutto per il suo grande rilievo nella storia cristiana dell’Europa”.
Per il Pontefice “il pellegrinaggio si fa rileggendo il cammino che ha fatto Gesù, fino al dono estremo di sé”, per questo Francesco consiglia di avere sempre in tasca il Vangelo: "compratene uno piccolino, tascabile, e tutti i giorni leggete qualcosa. È un bel modo di pregare, Non costa niente, ma se qualcuno non può pagare, lo pago io, chiedetelo a me!”, dice ancora scherzando il Papa che fa ridere i presenti.
L'ultimo consiglio del Pontefice nel suo discorso è infatti quello di fare attenzione a chi si incontra lungo la strada. Il Papa lo chiama “protocollo Matteo 25”. “Lungo la strada, essere attenti agli altri, specialmente chi fa più fatica, chi è caduto, chi ha bisogno”, l’appello di Francesco che aggiunge: “San Luigi Guanella diceva che lo scopo della vita di chi crede è fare in modo che nessuno sia lasciato indietro".
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