28\12\2017- 01\01\2018: un gruppo di giovani del Movimento Giovanile Guanelliano si sono incontrati con altri volontari provenienti da tutta Italia, per vivere insieme il Capodanno con i Buoni Figli della Casa San Giuseppe di Roma.
Un’esperienza che, sebbene ormai sia diventata un capo saldo della vita del Movimento, ogni anno riserva emozioni e sentimenti nuovi a chi vi partecipa.
È difficile descriverli…per farlo mi farò aiutare da tre parole, che penso possano racchiudere nella loro essenza il senso di ciò che noi volontari abbiamo vissuto.
“Famiglia” è la prima parola…perché credo che sia il collante che ci ha fatto incontrare e al tempo stesso lo stile educativo che abbiamo avuto modo di osservare e condividere in questi giorni.
Sin dal momento in cui si mette piede all’interno della Casa San Giuseppe si sente profumo di casa. L’incontro con vecchi e nuovi amici, con i ragazzi che vi abitano, gli operatori, i sacerdoti, le suore, i Cooperatori e i volontari: tutto ha il sapore di una grande famiglia che si riunisce, come tante, per condividere insieme questi giorni di festa.
La seconda parola è “tenerezza”. Gesti di tenerezza infinita data ma soprattutto ricevuta. La tenerezza di chi si fa incontro all’altro con il cuore in mano, senza chiedere o pretendere nulla. Papa Francesco ha parlato di “rivoluzione della tenerezza”, un cambiamento che ci porta ad uscire da noi stessi, a decentrarci per fare spazio all’altro nel nostro cuore, per prendercene cura… Ecco, penso che in questo luogo, incontrando i nostri ragazzi, sia possibile dar inizio a questa rivoluzione…un inizio quasi inconsapevole perché la relazione con loro ci porta a dare il meglio di noi stessi senza quasi accorgercene ed a riscoprire dentro di noi il potenziale di amore che a volte dimentichiamo di avere.
L’ultima parola è “bellezza”, “qualità capace di appagare l’animo attraverso i sensi, divenendo oggetto di meritata e degna contemplazione”. Casa San Giuseppe è bellezza da contemplare: bellezza negli occhi dei ragazzi felici della presenza delle tante persone che vengono per incontrarli, bellezza negli occhi dei volontari, che hanno riscoperto il senso dell’amore gratuito dato e soprattutto ricevuto. Bellezza del modo in cui gli ospiti di Casa San Giuseppe vivono circondati dall’affetto e dalle cure degli assistenti, sacerdoti, suore e volontari. Bellezza nella semplicità e nell’innocenza dei ragazzi della casa, che con un semplice gesto riescono a toccare le corde profonde del nostro cuore e a far risuonare dentro di noi note di amore e gioia vera.
Bellezza che deve essere condivisa, così come ci ha detto don Fabio Lorenzetti, Superiore Provinciale dei SdC, per farla conoscere al mondo. A noi partecipanti spetta il compito di raccontare ciò che abbiamo vissuto ed essere “sentinelle del mattino”, portatori della luce di Cristo che abbiamo contemplato durante questo Capodanno.
Il Capodanno con i buoni figli è questo e molto di più…un’esperienza che cambia il modo di vedere e di concepire la vita.