Gli interrogativi di Mark Weber sono stati ulteriormente confermati dalle dirette testimonianze di altri tre superiori generali. «Dopo 22 anni di esperienza nel campo della formazione, resto convintissimo che abbiamo bisogno di un cambiamento dei presupposti di base sul modo di formare i nostri giovani alla missione, oggi. Il contesto interculturale lo rende estremamente urgente». Con questa lucida convinzione ha aperto la sua testimonianza il superiore generale dei claretiani (Mathew Vattamattam). Non solo personalmente considera una “benedizione” il fatto di aver potuto vivere gran parte della sua vita missionaria in comunità interculturali, ma può anche aggiungere che la maggior parte delle case di formazione dei claretiani «sono interculturali e alcune di esse sono di natura internazionale». Anche in uno scenario particolarmente favorevole alla formazione come quello interculturale non mancano però serie sfide. (Fonte Vidimusdominum)

 

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