Nato a Ertvelde (Belgio), il 26 agosto 1858.
Morto a Eegenhoven (Belgio), il 12 luglio 1936.

Eminente moralista e canonista della Compagnia di Gesù, compì gli studi a Namur e Lovanio, dove si laureò in diritto civile e in scienze politiche e sociali, e all’Università Gregoriana, dove conseguì le lauree in teologia e diritto canonico. Gesuita dal 1879, nel 1918 successe al padre *Bucceroni sulla cattedra di teologia morale all’Università Gregoriana, che tenne fino al 1934. Fu consultore della Congregazione dei Religiosi dal 1919 e anche un convinto divulgatore della devozione al Sacro Cuore.

Padre Vermeersch, con il suo voto favorevole, ebbe un ruolo determinante nella pratica per l'approvazione dei Servi della Carità nel 1928. In occasione del Capitolo generale del 1930, che avrebbe eletto don *Leonardo Mazzucchi alla guida della congregazione maschile, il religioso belga diede precise istruzione su come condurre le consultazioni preliminari e lo stesso capitolo.

Scritti:
Vermeersch ha lasciato una bibliografia abbondante, 44 libri ed opuscoli (per una rassegna completa si veda il Dictionaire de théologie catholique, vol. XV, pp. 2691-2693). Tra questi si segnalano:
Theologiæ moralis principia, responsa, consilia (1922-1924).
La consécration au Sacré-Cœur de Jésus, moyen de perfection (1899).
Pratique et doctrine de la dévotion au Sacré-Cœur (1906).

Fonti:
GIUSEPPE CREUSEN, ad vocem, in Enciclopedia Cattolica, vol. XII, Città del Vaticano, Ente per l'Enciclopedia Cattolica e per il Libro Cattolico, 1954, cc. 1283-1284.
G. MATHON, ad vocem, in Catholicisme hier, aujourd’hui, domain, vol. XV, Paris, Letouzey et Ané 2000, cc. 881-882.
JAN DAELEMAN, ad vocem, in Diccionario histórico della Compañía de Jesús, vol. IV, Madrid, Institutum Historicum S.I. - Universidad Pontificia Comillas, 2001, p. 3933.

Fonti guanelliane:
Archivio generale dei Servi della Carità, Roma, Verbali delle adunanze del Consiglio superiore, 17 aprile 1928, f. 22; 11 febbraio 1930, f. 111s.

Fotografia:
Archivum Romanum Societatis Jesu (per cortesia di Mauro Brunello).