Nato a Pegognaga (Mantova) il 2 aprile 1843.
Morto a Roma il 9 maggio 1926.

Ordinato sacerdote nel 1865, dopo diverse destinazioni nelle parrocchie della diocesi, fu nominato professore di diritto canonico nel seminario di Mantova e canonico teologo della cattedrale. Nel 1872 fondò il giornale «Il Vessillo Cattolico» di cui rimase direttore per alcuni anni. Impegnato nell’Azione Cattolica diocesana, istituì diversi comitati parrocchiali. Chiamato a Roma dal cardinale vicario Lucido Maria Parocchi nel 1899, fu incardinato nel clero romano ed ascritto nel 1902 tra gli avvocati della Congregazione dei Riti. Chiamato da Pio X per lavorare nella sua segreteria particolare, fu nominato cappellano segreto il 23 dicembre 1903 e confermato in tale funzione sia da Benedetto XV, il 7 settembre 1914, sia da Pio XI, il 9 febbraio 1922. Morì come canonico di S. Lorenzo in Lucina, «carissimo a tutti per la bontà d’animo, le cortesie delle maniere e l’esemplarità della vita sacerdotale».

Quello di don Gasoni (a volte scritto anche Gasone) è un nome che ricorre più volte nei saluti finali delle lettere guanelliane. Questo segretario pontificio ebbe una parte importante nella redazione di alcuni provvedimenti a favore degli istituti guanelliani: sempre su incarico del papa, fu lui a scrivere nel luglio 1907 al card. *Ferrata affinché le costituzioni fossero approvate nel congresso ordinario senza attendere quello plenario ed a riferire nel novembre 1910 la richiesta di don Guanella e di suor *Marcellina Bosatta di «fare acquisto della casa Clerici e dei terreni annessi, che già hanno in affitto da circa dieci anni». A lui don Guanella scrisse chiedendo di ringraziare il pontefice «per le providenziali provisioni ai sacerdoti ed alle suore addetti al servizio della Chiesa di S. Giuseppe». In occasione della morte di don Guanella, don Gasoni inviò le sue condoglianze, promettendo suffragi «benché possa ritenersi che le mirabili opere sue e le sue indefesse fatiche per guadagnar anime a Dio gli abbiano già aperte le eternali porte del paradiso, e che quindi non per Lui, ma a Lui dobbiamo pregare, massime in quest’ora di tremende angoscie».

Fonti:
ALEJANDRO M. DIEGUEZ - SERGIO PAGANO, Le carte del «sacro tavolo». Aspetti del pontificato di Pio X dai documenti del suo archivio privato, Città del Vaticano, Archivio Segreto Vaticano, 2006, p. 85.
ALEJANDRO M. DIEGUEZ, L’Archivio particolare di Pio X. Cenni storici e Inventario, Città del Vaticano, Archivio Segreto Vaticano, 2003, pp. IX-X.
«Bollettino del clero romano», 1926, p. 79.
«L’Osservatore Romano», 10-11 maggio 1926.


Fonti guanelliane:
Epistolario guanelliano, a cura del Centro Studi Guanelliani, Roma, edizione 2004, nn. 3303, 3293, 3251, 2111, 2759.
Il grande lutto, ne «La Divina Provvidenza», 1915, p. 182.
Archivio Bétharramita, Fondo Italie-Traona, Petitions diverses pour le maintien des Religieux à Traona 4011.
Archivio Segreto Vaticano, Arch. part. Pio X, b. 37, ff. 783-785; b. 78, f. 495.


Fotografia:
LUIGI DAELLI, Pie X, Tours, Mame, [1907], p. 354.

A. M. Dieguez

Enciclopedia Guanelliana
© 2008 Centro Studi Guanelliani – Roma