Nato a Orthez (Francia) il 4 aprile 1851.
Morto a Le Dorat (Francia) il 20 febbraio 1921.

Compiuti i primi studi nel collegio betarramita di Orthez, vestì l'abito dei Frati Minori il 9 settembre 1869, emise la professione solenne il 29 settembre 1873 e fu ordinato sacerdote il 7 giugno 1874. Fu insegnante di sacra eloquenza e più volte commissario e definitore della provincia francese di S. Luigi di Aquitania. Durante la soppressione degli ordini religiosi in Francia, riparò in Italia, a Como, dove fu superiore della casa della Gibellina, il centro di esercizi spirituali per il clero comasco.

Padre Gimet, che ben conosceva don Guanella, frequentatore fedele alla *casa della Gibellina degli esercizi spirituali per il clero della sua diocesi, fu all'origine della chiamata a Traona dei padri *Betarramiti. Al frate francese si deve anche, forse in buona parte, il discernimento della vocazione guanelliana di *Aurelio Bacciarini. Più volte parlò con il giovane sacerdote ticinese e nel luglio 1905, quando questi si ritirò per conoscere la volontà di Dio a riguardo del suo ingresso nella congregazione dei Servi della Carità, padre Gimet, per don Bacciarini «uomo di altissima prudenza, esperienza e dottrina», lo rassicurò sulle virtù del Fondatore: «Quanto alla durata o alla stabilità delle opere di don Guanella non possiamo conoscere i segreti di Dio: l'avvenire e nelle mani del Signore; io dico però che ho conosciuto bene e conosco don Guanella ed affermo che egli ha le qualità di un fondatore di primo ordine».

Fonti:
«Schematismus totius Ordinis Fratrum Minorum», Ad S. Mariae Angelorum prope Assisium, Ex Schola Typographica Umbra, 1909, pp. 792, 829.
«Acta Ordinis Fratrum Minorum», Ad Claras Aquas Florentiae, Ex Typographia Collegii S. Bonaventurae, 1921, p. 112.
Archivio Betharramita di Roma, Fondo Italie-Traona, 4008.

Fonti guanelliane:
SACRA RITUUM CONGREGATIONE, Comen. seu Mediolanen. Beatificationis et canonizationis servi Dei Aloysii Guanella [...]. Positio super virtutibus, Summarium, Romae, Typis Guerra et Belli, 1950, pp. 253, 277-278 (teste mons. Aurelio Bacciarini).

Fotografia:
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