Il prossimo 19 dicembre ricorderemo con tanta gioia e solennità il 180° compleanno del nostro Santo Fondatore, don Luigi Guanella. Auguri don Guanella!
A lui presenteremo in quella occasione la nostra gratitudine e riconoscenza per l’assistenza che ci ha provveduto in questo anno negli eventi che abbiamo potuto celebrare. Desidero con voi, cari lettori di Servire, ricordarne almeno alcuni:
– il 125° della Casa Madre delle nostre suore a Como-Lora, celebrato il 2 ottobre scorso. Don Guanella apre questa nuova Casa per poter sistemare le innumerevoli richieste di accoglienza che gli vengono poste da molte persone bisognose. L’altra Casa di Como, l’ Arca di Noè, è stracolma e necessita di un’altra struttura. Pur non avendo possibilità economiche don Guanella affronta questa spesa di 45 mila lire, confidando nell’aiuto della Divina Provvidenza. Oggi la struttura ospita un centinaio di anziane e anziani.
– La chiusura della fase diocesana del processo di beatificazione di fratel Giovanni Vaccari: in otto mesi di lavoro e di preghiera, il tribunale ecclesiastico di Palencia (Spagna) e quello di Como hanno portato a termine l’ascolto dei testimoni e il 26 novembre scorso il Vescovo di Palencia, Mons. Manuel Herrero Fernández, ha concluso il processo diocesano consegnando al Postulatore della causa, don Bruno Capparoni, gli Atti del processo da portare a Roma presso la Congregazione dei Santi. Inizia dunque la seconda fase del processo. A noi il compito di pregare il Signore perché faccia risplendere nella chiesa fratel Giovanni come santo.
– Il terzo evento lo celebreremo proprio il 19 dicembre prossimo, compleanno di don Guanella: la nascita della nuova Provincia, dedicata a san Luigi Guanella, per tutta l’Italia. Varie situazioni ci hanno portato a questa decisione che unirà le due attuali Province italiane, Sacro Cuore e san Giuseppe, in una unica Provincia: san Luigi Guanella. Sosteniamo gli inizi di questa nuova esperienza con la nostra preghiera!
Insieme ad altre date significative che ogni casa ha celebrato o celebrerà, queste tappe hanno scandito questo anno suscitando nei nostri cuori speranza e fiducia nella protezione divina. Dio ci ama e ci assiste sempre con la sua grazia e benedizione!
La nascita del piccolo Luigi nella casa Guanella di Fraciscio è stata un evento frutto di questa continua benedizione del Signore nella storia dell’uomo. Era la notte del 19 dicembre 1842, in piena novena di Natale, che in quei tempi e in quei paesi era vissuta con tanta fede e attesa. In casa Guanella mentre ci si preparava al Natale di Cristo e i genitori e fratelli maggiori preparavano il presepe, quell’anno, quei giorni freddi e pieni di neve segnavano anche l’attesa del nono figlio. E poco prima di mezzanotte mamma Maria dà alla luce il figlio. Subito il giorno dopo, di buonora, papà Lorenzo, posto il piccolo in una gerla da fieno e ben coperto, lo porta giù a Campodolcino, nella chiesa parrocchiale per farlo battezzare. Gli viene messo nome Luigi. Che festa appena papà Lorenzo rifà la strada da Campodolcino a Fraciscio e presenta a tutta la famiglia il nuovo arrivato nella notte, il nuovo figlio di Dio: Luigi Guanella. La vita continua nella sua ordinarietà e serenità. Ben presto anche i genitori e familiari del piccolo Luigi prendono coscienza che in lui c’è un progetto meraviglioso suscitato da Dio che in lui ha trovato un riscontro di accoglienza e di buona volontà per essere portato a termine. Non lo ostacolano anzi lo aiutano a seguire quelle voci interiori che lo chiamano a compiere opere grandi per i più poveri, gli ultimi, quelli di nessuno.
A distanza di 180 anni, da quella notte di festa in casa Guanella, conosciamo che quel seme, posto dal Signore nel cuore del piccolo Luigi, è diventato un albero rigoglioso che ha espanso le sue radici nei cinque continenti, ha irradiato il suo amore per i più poveri contagiando ben 24 nazioni del mondo. Da Fraciscio, piccolo paese di poche centinaia di abitanti, a 1250 metri di altezza, al mondo intero, perché è opera di Dio e Dio abita il mondo intero!
Cari lettori di Servire, nell’augurare a ciascuno di voi e alle vostre Famiglie un Natale del Signore ricco di significato spirituale e interiore voglio usare alcune espressioni che don Guanella, nell’ultimo suo Natale terreno, quello del 1914, ha voluto trasmettere a noi guanelliani e al popolo che lo seguiva. Anche allora, come oggi, erano tempi difficili, duri a livello economico, politico e sociale e l’imminenza del Natale del Signore si prospettava come festa da vivere quasi in sordina. Don Guanella, uomo dal cuore gonfio di umanità, padre sensibile, esorta che nelle sue case si tenga presente la sobrietà, ma senza negare il lecito che fa parte della festa: «Nelle ristrettezze economiche occorre da una parte limitarsi nelle spese e osservare una stretta economica, che è poi pratica doverosa di povertà; non dobbiamo però negarci il necessario, ché sarebbe far torto alla Provvidenza il dubitare che da essa il necessario ci sia lasciato mancare; e sempre si abbia fiducia nel Signore, fiducia sostenuta dalla nostra preghiera e dal nostro fervore. Dobbiamo anche curarci di tutti gli onesti espedienti umani e siamo perciò molto diligenti e premurosi di formarci e mantenerci benefattori, oltreché col buon nostro esempio, col mezzo opportuno di doni, visite, auguri, inviti, mezzo che è pure sincera manifestazione della nostra gratitudine verso di loro. Sarà opera squisita di carità e mezzo prezioso di concordia fraterna il mantenere corrispondenza con i confratelli isolati e lontani, per fornir loro edificanti notizie domestiche e confortarli nel loro lavoro» (Lettera di don Guanella dell’11 dicembre 1914).
A nome di tutti i confratelli, Servi della Carità, e dei ragazzi e ragazze poveri, malati che vivono con noi nelle nostre case, “Buon Natale!”, cari lettori di Servire, e grazie sempre delle attenzioni e premure che ogni volta riversate come dono nelle nostre Opere. La Provvidenza incarnata nelle braccia di Maria, che anche quest’anno viene in mezzo a noi, rechi alle vostre famiglie la pace, la serenità e l’amore.
Buon Natale!