Celebriamo oggi il 90° anniversario della morte di Madre Marcellina Bosatta, avvenuta a Como il 4 febbraio 1934 all’età di quasi ottantasette anni.
- Suor Michela si è scusata all’inizio della celebrazione perché siamo in pochi per l’influenza che ancora gira, ma questo fatto mi ha riportato alla mente una frase di don Leonardo Mazzucchi in riferimento a Madre Marcellina: Suor Marcellina è una figura rimasta, volontariamente, anche se troppo in ombra, viva e attivissima nel silenzio per tanti anni. Per lei era il Fondatore, don Guanella, il centro e il fulcro della vita della casa di Como. Viviamo allora questa celebrazione pensando a questo volontario nascondimento di Madre Marcellina.
- Un pensiero di collegamento della vita e missione di Madre Marcellina con la Parola che abbiamo ascoltato in questa V Domenica del T.O.
Paolo nella prima lettera ai Corinti ci ha ricordato che la nostra missione non è scelta personale, faccio quello che mi piace; non ha nemmeno uno scopo di retribuzione a fine mese, ma lo faccio per vocazione, per chiamata di Dio e per mandato di Dio. Siamo missionari non filantropi! Marcellina, Don Guanella, Chiara e tante altre Sorelle e Fratelli guanelliani hanno vissuto così il loro stare con i bambini, gli handicappati, gli anziani. Molto opportuna la frase di Paolo che possiamo certamente attribuire anche a loro: “Mi sono fatto servo di tutti per guadagnare il maggior numero. Mi son fatto debole per i deboli, per guadagnare i deboli; mi sono fatto tutto per tutti, per salvare a ogni costo qualcuno” (1Cor.9, 22-23).
Ed ora ci chiediamo:
1). Chi era Marcellina Bosatta?
-Sorella maggiore della Beata suor Chiara di cui fu responsabile, come sorella maggiore, e accompagnatrice come guida delle scelte di vita da lei operate. Marcellina era la quinta nata dei 12 figli avuti dalla coppia Alessandro e Rosa Bosatta, di Pianello Lario.
Di lei colgo tre definizioni date dal nostro Padre Fondatore don Guanella:
- “Marcellina è come un’acqua placida, piovuta sulla terra dal cuore di Dio” e poi aggiungeva: “dal cuore d’oro! Dal cuore d’oro!”.
- “Senza suor Marcellina e il suo giudizio io non prendo nessuna decisione; essa ha occhio tale che se mi dice: quella casa è da fondarsi, sono certo che è ben fondata; se mi dice: quella suora o ricoverata in quella casa non conviene, la sposto altrove; dal suo giudizio mi assicuro del buon esito”.
- «Il Signore ascoltò i favori di quell’anima (suor Chiara) perché oggidì 1907 suor Marcellina divenne confondatrice delle Opere della Casa della Divina Provvidenza e la superiora generale di oltre cinquecento suore
che costituiscono la famiglia delle Figlie di Santa Maria della Provvidenza …» (Da: “Vita di suor Chiara scritta da don Guanella. Traccia per una lettura”. Piera Cerruti, Nuove Frontiere, Roma 1983; p. 41).
Quindi suor Marcellina è la confondatrice di tutta la nostra Famiglia religiosa (FSMP, SdC, GCOOP, e tutti gli altri). Don Guanella il padre, suor Marcellina la madre! È Superiora generale, invece, delle FSMP.
Non a caso in diverse occasioni, in questi novant’anni, suor Marcellina è stata definita non solo Madre delle FSMP ma anche dei SdC. Ricordo come esempio solo una occasione storica nella quale il Fondatore affida a Marcellina un compito delicato nei confronti dei primi SdC: Convincerli della opportunità di emettere la professione religiosa nel 1908. Non tutti erano d’accordo, qualcuno aveva perplessità. Madre Marcellina li convinse tutti a seguire l’esempio di don Guanella.
E poi dalle testimonianze riportate nell’opuscolo pubblicato per la traslazione del suo corpo dal cimitero di Como alla Cappella di casa Madre di Lora, il 29 ottobre del 1936, trovo ulteriore conferma: “…Suor Marcellina fu una mamma, sempre pronta ad accogliere premurosa, sempre pronta a dire la frase che confortava e sollevava. Anche il suo rimprovero aveva un non so che di dolce, che non feriva, ma persuadeva sempre. Che dire poi delle sue lettere? Esse erano brevi pagine, ma dicevano tanto, dicevano tutto. In esse parlava il cuore: sì. Il cuore nutrito dalla Santa Eucarestia, dallo Spirito di casa, dalla nobile bontà, dal generoso compatimento. Niente debolezza, niente peso”.
2). Il rapporto tra don Guanella e Madre Marcellina
Oserei paragonarlo ai grandi rapporti della storia della Chiesa e dei santi, quando l’amicizia spirituale e l’intesa umana tra un religioso e una religiosa toccano le vette più sublime della santità, dell’amore per Dio e per i fratelli. Esempi come Benedetto e Scolastica; Francesco e Chiara; San Francesco di Sales e santa Giovanna Chantal; santa Margherita Maria Alacoque e il suo direttore spirituale il beato Claudio La Colombiere, e tanti altri…. Tutti esempi di grande e profonda amicizia, dove si comprende il significato del detto antico “L’amicizia è come il sole…le nuvole possono coprirlo, ma mai spegnerlo”. Questa amicizia costruisce la santità, la felicità delle persone, la capacità di aver sul volto e nel cuore sempre, anche nei momenti difficili, serenità e pace. “Io non ho fatto nulla, ha fatto tutto Dio. E’ Dio che fa! (Don Guanella).
3). Cosa unisce Don Guanella e suor Marcellina:
A./ Mi accontento di sottolineare due compiti che hanno svolto insieme:
- la costruzione solida della vita spirituale di suor Chiara come risposta alla chiamata di Dio. La santità di suor Chiara è opera di Marcellina, fin dall’inizio della sua vita, quando mamma Rosa gliela affida dicendo: “Marcellina, quanto a Dina, fa tu!”. E poi di don Guanella che l’ha forgiata come religiosa da Pianello a Como, come suo confessore e direttore spirituale. Da santi non possono che fiorire santi!
- la trasmissione fedele e radicale del carisma, unico, ricevuto dallo Spirito per tutta la Famiglia guanelliana. La passione di entrambi per la carità, i poveri, gli ultimi. Insieme hanno portato avanti l’Arca di Noè di Como dove chiunque bussava trovava accoglienza. Non penso di esagerare quando parlo di martirio nella carità, di dono totale di loro stessi, senza riserve e sconti, per queste due finalità. È il tema della Lettera di Paolo ai Corinti meditata oggi. Suor Chiara non si è ammalata a Como nel servizio degli ospiti ricoverati?
B./ e poi tanta, tanta vicinanza e affetto fraterno e umano.
- Vi ricordo un episodio soltanto, bello e anche colorito. Don Guanella è fuori Como, in Valtellina e suor Marcellina a Pianello per riposarsi un poco perché malata. Don Luigi gli scrive inviandogli anche un pacco:” Vi mando un pezzetto di bresaola che vi farà bene: più non ne trovai. Aggiungo un giambone magro. Mangiate bene e spesso e bevete acqua ferruginosa; e dormite e pregate un poco e il Signore ci aiuterà tutti”. Un affetto non costruito dalla testa in su, ma che coinvolge l’essere umano nella sua concretezza, i suoi sentimenti, le sue premure per la persona a cui si vuol bene. Il rapporto umano è importante quanto quello spirituale.
- e aggiungeva, don Guanella, con un pizzico di gelosia: “Madre Marcellina, se volete, ha una scorza un poco dura, ma un cuore grande, un cuore che si apre a tutti, un cuore che dona a tutti, un cuore che sa amare e sacrificarsi e per questo vince sempre lei”. Un altro bel messaggio: gelosi delle virtù degli altri; desiderosi di raggiungere l’altro nel bene, provocati a dare di più sull’esempio della persona che ci sta accanto e già vive quel valore in pienezza.
4). Un Augurio conclusivo:
“I figli non si stancano mai di guardare al volto della madre …” e ritrovando il suo volto, ritroveremo noi stesse. (Suor Rosa Costantini, circolare nel 50 anniversario della morte di Madre Marcellina). Auguri FSMP. Guardate a Madre Marcellina e sentitevi entusiasmate a progredire nel cammino di santità che lei ha già percorso. Amen.