Don Filippo Bonacina era da poco entrato nella Colonia Agricola S. Giuseppe in via della Balduina a Roma. Gli erano stati affidati una trentina di ragazzi, tutti orfani e abbandonati che, per vivacità e altre caratteristiche, non andavano persi d'occhio un momento. Bastava lasciarli soli che volavano pugni e calci ed erano baruffe.

Quando capitava a Roma Don Guanella, nonostante avesse sessant'anni, si dedicava a fare l'assistente e aveva un suo metodo particolare che gli permetteva di cavarsela sempre in qualche modo.

Un giorno, durante la quaresima, si avvicinò a Don Filippo e gli disse:

- Vieni con me nella cappella a fare la Via Crucis?

Rispose Don Filippo:

- Verrei molto volentieri, ma se lascio soli questi diavoletti demoliranno il fabbricato...

Rispose Don Luigi:

- Asinello, hanno tutti il loro Angelo Custode che li guarda e che certamente è molto più bravo di te!

Non era possibile rispondere nulla e Don Filippo andò in cappella a fare la Via Crucis. Non erano arrivati alla terza o alla quarta stazione che dal cortile cominciò ad arrivare un baccano infernale: rumori e urla che annunciavano come presto sarebbe avvenuto il peggio.

Don Filippo, che era in ginocchio, si alzò dicendo:

- Si vede come gli Angeli Custodi stanno facendo assistenza!

Con queste parole il sacerdote balzò in cortile e, con la forza persuasiva dei suoi venticinque anni, in un batter d'occhio, rimise le cose a posto. Tornato in cappella, la Via Crucis poté essere portata a termine e Don Guanella fece notare a Don Filippo che le sue idee sugli Angeli Custodi non erano molto ortodosse.

- Ancora meno è il loro modo di fare assistenza, rispose Don Bonacina.

Allora Don Luigi sorridendo gli rispose:

- Sai, asinello, perché è capitato quel che è capitato? Perché tu martorello, hai troppa poca fede nell'Angelo Custode... Ecco perché hai dovuto fare da solo.