" ...Con gratitudine conserva memoria di coloro che il Padre ha già chiamato nella sua Casa: alla divina misericordia affida la loro vita ed eleva suffragi..." (Cost. n.23)

Nato a Milano, il 24 aprile 1938
Entrato ad Albizzate, l’11 ottobre 1958
Noviziato a Barza d’Ispra, dal 24 settembre 1959
Prima Professione a Barza d’Ispra, il 24 settembre 1961
Professione Perpetua a Barza d’Ispra, il 24 settembre 1967
Sacerdote a Como, il 21 dicembre 1968
Morto a Como, il 28 dicembre 2016
Sepolto nel cimitero di Saronno (MI)

 

Don Luigi Alfano nasce a Milano il 24 aprile 1938, figlio di Angelo e di Maria Uboldi, secondo di cinque figli. Qualche settimana dopo la sua nascita, esattamente il 15 maggio, riceve il sacramento del Battesimo nella parrocchia di Santa Maria Annunziata alla Chiesa Rossa, dove gli sarà anche amministrata la Cresima, il 15 maggio 1946, per le mani del cardinal Schuster. La famiglia Alfano conosce le traversie della guerra, e da sfollati riparano dapprima a Cerro, paese di mamma Maria, poi approdano a Saronno, ove la famiglia metterà le sue radici. Luigi coltiva fin da adolescente il desiderio di diventare prete ed entra nei seminari milanesi. Il seme della vocazione religiosa, del resto, è ben presente in famiglia, come attestano le sorelle Giuseppina e Chiara, che si consacreranno rispettivamente nelle Infermiere di San Carlo e nelle Orsoline di San Carlo. Ad un certo punto il giovane Luigi lascia il seminario diocesano ed entra nell’Opera Don Guanella. Aveva sentito parlare in famiglia dei guanelliani, soprattutto da parte di papà, ex allievo del San Gaetano di Milano. All’interno di questa casa vive anche alcune esperienze a contatto con gli ospiti. Intraprende quindi il suo cammino formativo ad Albizzate, in provincia di Varese, nel 1958, per poi passare a Barza d’Ispra, sempre nel varesotto, ove inizia il noviziato il 24 settembre 1959 ed emette la prima professione religiosa il 24 settembre 1961. Porta successivamente a compimento gli studi teologici nella casa di Chiavenna: lì emetterà i voti perpetui il 24 settembre 1967. Riceve l’ordinazione diaconale nel Santuario Sacro Cuore di Como il 25 ottobre 1968 e diventa prete nella Cattedrale di Como il 21 dicembre 1968, per le mani e la preghiera consacratoria del vescovo Bonomini. Le prime obbedienze lo portano in terra di missione. È infatti a Rancagua, in Cile, dal 1969 al 1972, poi in Brasile dal 1972 al 1976. Rientra in Italia, nella Casa Madre di Como, e si mette a disposizione dei bisogni della Comunità e del Padre Provinciale di allora, senza rinunciare ad impegni pastorali esterni, in diocesi di Milano ed in diocesi di Lugano. È parroco per un anno, dal 1996 al 1997, della parrocchia di Sozzago, in diocesi di Vigevano, poi lo troviamo in Svizzera, a Maggia, come cappellano delle nostre Suore, dal 1997 al 1999. Rientra nella Casa Madre di Como nel 1999, dove risiederà ininterrottamente negli anni a venire. Minato dalla malattia nell’ultimo tratto della sua esistenza, lascia questa terra il 28 dicembre 2016, circondato dall’affetto dei suoi cari. Dotato, come lui stesso riconosceva, di un carattere un po’ impetuoso, lo ha sempre contraddistinto un’innegabile vena artistica, che esprimeva soprattutto nella pittura su legno con il pirografo, dando origine a diverse decine di opere a soggetto religioso di pregevole fattura. La sua stanza era anche il luogo in cui riposare, ma anzitutto e soprattutto il laboratorio ove creare dipinti e raffigurazioni sacre, e galleria di esposizione delle sue creazioni. Alla sua morte solo in camera se ne contavano più di 200. Anche in altre nostre Case della Provincia Sacro Cuore, sono presenti molte sue opere che esprimono questa sua capacità artistica e creativa ed un particolare modo di esprimere la sua fede. Alcuni soggetti gli erano particolarmente cari: insieme a don Guanella e alla Madonna della Provvidenza lo hanno sempre particolarmente ispirato la rappresentazione del Natale e della Sacra Famiglia. Vale la pena ricordare l’esperienza della malattia, che don Luigi ha vissuto in questi ultimi anni e soprattutto in questi ultimi mesi. Essa l’ha progressivamente limitato e inabilitato, ma anche raffinato e addolcito in quegli aspetti irruenti del suo carattere, che lui stesso riconosceva. La malattia ha costituito la preparazione ultima all’incontro con il Padre, nonché momento di purificazione. I confratelli e i familiari che gli sono stati accanto hanno visto e condiviso la sua fede in questi momenti, una fede in cui le sue particolari devozioni (al Sacro Cuore di Gesù, a San Giuseppe) hanno scandito e accompagnato lo scorrere dei giorni con frequentissime invocazioni, ed hanno sorretto una serenità sempre più viva nell’approssimarsi dell’incontro con il Signore. Per ciascuno di noi la vita è un cammino incontro al Signore, nella tensione ad una comunione e ad un desiderio di felicità e di bene che sono radicati nel profondo del nostro cuore e che nell’incontro con il Risorto trovano la loro pienezza, al di là delle nostre contraddizioni e dei nostri limiti. Di questa pienezza don Luigi ora si allieta per sempre, in una comunione di amore nella quale tutto è trasfigurato. Ed è bello pensare che in questa comunione don Luigi ha incontrato i suoi genitori, per i quali ha sempre nutrito una grande venerazione. Le sue spoglie mortali, per suo volere, riposano in attesa della risurrezione, nel Cimitero di Saronno, nella Cappella in cui la popolazione di quella cittadina ricca di fede e di vocazioni, ha voluto che riposassero i suoi Sacerdoti nativi.

Don DAVIDE PATUELLI