" ...Con gratitudine conserva memoria di coloro che il Padre ha già chiamato nella sua Casa: alla divina misericordia affida la loro vita ed eleva suffragi..." (Cost. n.23)


Nato a Cosio Valtellino (SO) il 6 gennaio 1941
Noviziato a Barza d’Ispra dal 12 settembre 1957
Prima Professione a Barza d’Ispra il 12 settembre 1959
Professione Perpetua a Chiavenna il 24 settembre 1965
Sacerdote a Regoledo di Cosio il 3 aprile 1954
Morto a Nuova Olonio il 14 gennaio 2019
Sepolto nel cimitero di Regoledo di Cosio

 

Don Santo Barlascini è nato a Regoledo di Cosio Valtellino il 6 gennaio 1941, da Giuseppe e Angelini Maria. Il giorno dopo ha ricevuto il battesimo; mentre è stato cresimato da mons. Felice Bonomini il 1o ottobre 1950. Dopo gli studi medi e ginnasiali nel seminario guanelliano di Anzano del Parco (CO), entrò in noviziato a Barza d’Ispra (VA) nel settembre 1957: qui emise la prima professione religiosa tra i Servi della Carità di don Guanella il 12 settembre 1959. Dopo gli studi liceali a Barza, per un triennio (1961-64), operò come educatore nelle case guanelliane di Fara Novarese (2 anni) e di Lecco (1 anno). Portò poi a termine gli studi teologici presso la Casa don Guanella di Chiavenna (1964-’68). Durante il quarto anno fu ordinato sacerdote nella chiesa parrocchiale di Regoledo di Cosio, il 23 dicembre 1967, da mons. Ambrogio Galbiati, vescovo missionario. Il giorno dopo, IV domenica di Avvento, sempre a Regoledo, don Santo ha celebrato la Prima santa Messa solenne. Terminò a Chiavenna gli studi teologici nel settembre 1968. La sua vita e la sua missione di sacerdote la trascorse per quasi trent’anni con i disabili; fu inviato come educatore presso la Casa Sereni di Perugia, dove ha operato per tre anni nel centro di riabilitazione per disabili adulti. Nel 1971 (dopo la divisione dell’Opera Don Guanella in Italia in due province distinte) fu richiamato nel Nord d’Italia, a Nuova Olonio, con l’importante incarico di responsabile della Scuola Speciale per bambini disabili mentali sorta 3 anni prima in questa Casa, in collaborazione tra l’Opera Don Guanella e la provincia di Sondrio. A Nuova Olonio don Santo ha operato per ben 17 anni, gestendo nello stesso tempo, a partire dal 1976, anche la parrocchia di Cercino che era rimasta vacante. Dopo aver lasciato la Casa Madonna del Lavoro nel 1988, don Santo, per periodi più brevi, tra il 1988 e il 2007, fu inviato dai superiori, come direttore ed economo, in diverse case dell’Opera, sia per ragazzi che per disabili. A Genova per 3 anni; a Caidate per altri 2 anni; a Voghera superiore per 4 anni, a Como Lora superiore per altri 4 anni, a Chiavenna per un anno. Quindi a Gozzano come economo per 5 anni. Don Santo si è sempre mostrato disponibile ad assumere gli impegni che i superiori via via gli affidavano. Con le caratteristiche della sua persona, si è fatto prossimo alle persone fragili, ha condiviso la vita con loro, le ha accolte e accompagnate, le ha risollevate riconoscendo in loro dignità e bellezza. È stato strumento della missione di Gesù e lo ha fatto da sacerdote guanelliano, seguendo l’esempio di don Guanella. Nel 2007, memori della sua esperienza parrocchiale a Cercino, il padre provinciale lo inviò di nuovo presso la Casa guanelliana di Voghera, stavolta con l’incarico pastorale in due piccole parrocchie di quella diocesi. Vi resterà per 9 anni. Attraverso l’esercizio della carità nei confronti dei più fragili, il Signore gli ha chiesto di conformarsi sempre di più a Lui, gli ha chiesto, come lo chiede ad ogni sacerdote, di rendere vero nella vita quanto ogni giorno ha celebrato nell’eucaristia, gli ha chiesto di farsi dono per gli altri, ed è bello pensare che il cammino della sua vita di prete non sia stato tanto il cammino di questa o quella cosa fatta o realizzata, quanto invece il cammino della sua configurazione a Gesù che dona la sua vita per gli uomini, fino alla fine, fino alla croce. Nel 2016, proprio a causa del deteriorarsi delle sue condizioni di salute lo accolse la Comunità di Nuova Olonio, salvo alcuni mesi trascorsi ad Ardenno come cappellano della Casa S. Lorenzo, gestita dalle suore guanelliane. Don Santo è entrato nel reparto sacerdoti della RSA nel settembre 2017, chiamato dal Signore a vivere l’apostolato della preghiera e del disagio fisico, dovendo anzitempo dipendere dagli altri, ma anche sperimentando la vicinanza dei confratelli, del personale e dei suoi cari familiari. Don Santo non ha vissuto in solitudine l’esperienza del decadimento fisico e della sofferenza, il nipote medico e la sorella gli sono stati vicini, possiamo dire che Gesù gli è venuto in aiuto e ha condiviso la sua sofferenza. Don Santo ha compiuto, nei disegni di Dio, un percorso di conformazione a Gesù Crocifisso, nel quale la sofferenza, con il suo carico di ingiustizia e di inutilità, ha avuto, come per la croce di Gesù, un valore di salvezza. Di quest’ultimo periodo ricordiamo con gioia la celebrazione del 50o di sacerdozio il 6 gennaio 2018 a Regoledo di Cosio e a Nuova Olonio. Fu per lui un giorno gioioso e faticoso, diede il massimo in impegno e in riconoscente partecipazione, abbandonandosi poi gradualmente alla volontà del Signore che lo attendeva.

Don CESARE PEREGO