Se siamo diventati, mediante Gesù, tutti figli dello stesso Padre, dobbiamo comportare in maniera degna, corrispondendo al suo amore. Anzi, amando come lui ama: per primo, tutti ma soprattutto i più deboli e bisognosi, con larghezza, senza preferenze, fino alla misericordia e al perdono, senza misura.  

E la strada maestra per comportarci da degni figli di un tale Padre è vivere da fratelli tra noi. È quanto va ripetendo con innumerevoli sfumature l'apostolo Giovanni. Dopo aver affermato la nostra adozione a figli mediante la fede in Gesù, tira le conseguenze: "questo è il messaggio che avete udito fin da principio: che ci amiamo gli uni gli altri ( ... ). 

Questo è il suo comandamento: che crediamo nel nome del Figlio suo Gesù Cristo e ci amiamo gli uni gli altri" (1 Gv 3, 11.23) - "chiunque ama è generato da Dio e conosce Dio   ( ... ) se Dio ci ha amato, anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri ( ... ) Se uno dicesse: io amo Dio, e odiasse il suo fratello, è un mentitore ( ... ) chi ama Dio, ami anche il suo fratello"  (1 Gv 4,7.11.19.21). 

A proposito di quel versetto: "se Dio ci ha amato, anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri" (1 Gv 4,11), possiamo fare una considerazione. Seguendo una logica umana, Giovanni avrebbe dovuto scrivere: se Dio ci ha amato, anche noi dobbiamo amarlo. Invece qui la logica è rotta: il movimento discendente (se Dio ci ha amato), si prolunga in un movimento orizzontale (amarci fra noi).  

Ne deriva che la via più breve per arrivare a Dio è  "allungare la strada" passando attraverso il fratello: ogni altra scorciatoia impedisce di  raggiungere la meta.  

La consapevolezza che avevano i membri della prima comunità cristiana di essere diventati tutti figli adottivi dell 'unico Padre è espressa anche mediante l'uso del vocabolo "fratelli" che designava i membri della comunità (cf. ad es. At 1, 15: "Pietro si alzò in mezzo ai fratelli" e altri innumerevoli passi). Ora il termine greco utilizzato in questi testi è: filadelfòs (e "filadelfia" l'amore che lega i fratelli).  

Nella letteratura laica del tempo questo vocabolo era utilizzato esclusivamente per definire i figli dello stesso padre e madre, cioè i  consanguinei.   I cristiani sono dunque consanguinei tra loro. Cristo stesso, riconosciuto "il  Figlio primogenito del Padre", ora può essere chiamato con un nome nuovo: "il primogenito  tra molti fratelli"

(Rom 8, 29)