Una recente disposizione della Santa Sede, 1 maggio 2013, ha disposto che nel canone di ogni Messa venga sempre evidenziato, dopo il ricordo della Beata Vergine Maria, Madre di Dio, anche "Beato San Giuseppe suo sposo". Da molti già questa inserzione era assunta, ora diviene obbligatoria. E' un grande e dovuto riconoscimento al compito delicato, prudente e obbediente di Giuseppe al fianco di Maria nella protezione, cura ed educazione del Figlio di Dio, Gesù di Nazareth. La devozione di San Luigi Guanella per San Giuseppe è molto profonda e convinta. San Giuseppe è il patrono di tutte le Opere guanelliane del mondo, come lo è di tutta la chiesa. Don Guanella considerava San Giuseppe "dispensatore delle divine grazie e speciale protettore degli istituti pii" (L. Mazzucchi, La vita, lo Spirito e le Opere di don Luigi Guanella, pag. 241).

A lui don Luigi ha sempre affidato anche lo sviluppo vocazionale della sua Opera. Don Luigi dedica a San Giuseppe la grande Basilica in Roma, nel quartiere Trionfale, costruita con l'aiuto di Papa Pio X. Per lui innalza altari, statue; ne diffonde il culto e la devozione attraverso immagini; a lui affida l'Istituzione della Pia Unione del Transito in Roma per i moribondi, istituzione che proprio in questo anno sta ricordando il centesimo anniversario di costituzione. Don Leonardo Mazzucchi, primo biografo del Fondatore, ci ricorda la motivazione che don Luigi poneva per la venuta a Roma e l'istituzione della Pia Unione del Transito: "Noi siamo venuti a Roma e vi siamo stati benedetti. A Roma sotto lo sguardo del padre comune, le opere di Dio fioriscono... Ma ho nel cuore un altro pensiero e un altro desiderio. C'è bisogno di ben vivere ma, c'è bisogno più ancora di ben morire. Una buona morte è tutto... Giustamente la nostra chiesa di Roma l'ho voluta dedicare al Transito di San Giuseppe, per porgere alle anime un modello, un protettore della buona morte" (op. cit., p. 357). Quanto è vero anche per noi il pensiero di don Guanella: "C'è bisogno di ben vivere, c'è bisogno ancora più di ben morire". Non abbiatemene a male, cari lettori, ma proviamo con serenità anche a domandarci: verso dove sto camminando nella mia vita? Quale è la metà di questo mio terreno pellegrinaggio? San Giuseppe ci sita sempre accanto!