La devozione al Sacro Cuore nella vita di don Guanella era strettamente collegata alla pietà eucaristica. Il suo primo biografo, don Leonardo Mazzucchi, scriva al riguardo: “Apostolo di Gesù eucaristico, pose il Sacro Cuore di Gesù a protettore dell’Opera sua; perché come sapeva che dal cuore divino aveva a piovere sulla casa la munificenza delle quotidiane provvidenza materiali e spirituali, così voleva che i suoi da quel cuore santo attingessero la forza e la virtù del sacrificio, gli ardori e la tenerezza della cristiana carità”.

 Il Santuario del Sacro Cuore di Como da lui costruito, doveva essere per don Guanella, “Il luogo delle suppliche per i bisogni pubblici e privati, il tempio dell’adorazione eucaristica continuata, il posto dove implorare grazie e conforti, la fonte d’ispirazione e di stimolo per un amoroso servizio ai poveri”. Descrive molto chiaramente questo suo riferimento forte e convinto al Sacro Cuore di Gesù il fatto che all’inizio della sua Opera portava nel cuore il desiderio di chiamare i suoi Figli spirituali “Figli del Sacro Cuore” perché, ne era convinto, i suoi confratelli dovevano “Congiungersi alla carità del divin Cuore e col soave legame di questa carità restare uniti tra di loro, dolci e pazienti con il prossimo affidato alle loro cure”.  

E tu come stai vivendo questo mese dedicato al Cuore di Cristo?

Non tralasciare l’antica preghiera: Dolce cuore del mio Gesù, fa’ che io ti ami sempre più!