È un frase di San Luigi Guanella che ci mette in sintonia con il tempo di Pasqua che stiamo vivendo. A che cosa è chiamata, anche oggi, la chiesa? A dire con l’eloquenza della vita che Cristo è davvero risorto e vive in mezzo a noi. La liturgia ci ha detto ripetutamente in questi giorni: “E di queste cose voi siete testimoni!”.
È facile questo compito? Generalmente no, ma può anche esserlo. È necessario far leva sulla convinzione che ciò che annunciamo è davvero accaduto, ne siamo certi! Aver un poco di coraggio anche quando vediamo poco interesse, indifferenza o rifiuto davanti a questa esperienza di Cristo. Un valore non è definito solo se la maggioranza lo vive! Soprattutto è indispensabile che quello che facciamo di concreto nella vita lasci trasparire chiaramente, senza mezzi termini, questa convinzione della nostra fede. Che parli, cioè, il nostro agire prima della nostra parola! È sempre edificante incontrare un uomo, una donna che ti dice veramente quello che vive nel cuore. È subito palese quando uno parla se sta ripetendo una lezione appresa o comunica quello che vive dentro!
Buon tempo pasquale all’insegna di questa visibile credibilità.