Nella ben nota esortazione apostolica Evangelii Gaudium, mappa del suo ministero di pastore universale, papa Francesco afferma con chiarezza “c’è bisogno di una Chiesa che esce costantemente da se stessa, mantenendo nella sua missione lo sguardo fisso su Gesù Cristo e il suo impegno verso i poveri. (EG 97)
E’questo un appello rivolto tutti: “tutti noi siamo chiamati a prendere parte a questa nuova “uscita missionaria”. Ogni cristiano e ogni comunità deve discernere il cammino che il Signore indica, ma a tutti è rivolto l’appello a obbedire a questa sua chiamata. (EG 20)
In risposta agli impulsi dello Spirito e al ripetuto invito rivolto a noi dal pastore della Diocesi di Dagupan, dopo necessario discernimento e approvazione dei superiori maggiori, lo scorso luglio dalla comunità di Manila è sciamato verso il Nord delle Filippine un piccolo drappello di confratelli accompagnati da alcuni giovani postulanti. Una uscita dalla grande metropoli verso le risaie della periferia, a circa quattro ore di distanza. Una decisione animata da fiducia e coraggio, con il solo intento di spargere in umiltà ma con gioia il seme del vangelo della carità piantato dalla Provvidenza quasi trent’anni fa, all’ombra di un grande mango che non smette di produrre non solo i suoi frutti naturali, ma anche quelli non meno deliziosi del servizio quotidiano e della vicinanza discreta a tanti fratelli e sorelle particolarmente provati dalla fatica e dalla povertà.
E’ stata perciò una sorpresa per tanti costatare come, a distanza di poche mesi dal loro arrivo quasi in sordina nel nord del Paese, i nostri confratelli e giovani seminaristi abbiano già familiarizzato con la gente locale e intessuto reti di amicizia e delicata attenzione attorno ai poveri, cominciando dai bambini, dalle famiglie dei contadini, dagli anziani, specialmente gli allettati e i più bisognosi. Proprio verso gli anziani in condizioni di bisogno stanno rivolgendo il loro sguardo e il loro cuore, rispondendo così fin dall’inizio a una necessità del territorio oltre cha alla specifica offerta di aiuto di una associazione laicale locale che ha messo a disposizione della nostra missione terreno e semplice struttura. Proprio questa ‘casa’ destinata all’accoglienza della cura di anziani bisognosi, è diventata provvisoriamente la semplice residenza dei religiosi e dei giovani in formazione. Un ‘tetto fraterno’ sotto cui già pullula una varietà di attività e di iniziative di animazione liturgica, di catechesi, di formazione di volontari e accoglienza e collaboratori.
Ma il fiore all’occhiello di questo nuovo e giovane avamposto della missione guanelliana è l’attenzione prioritaria data fin dall’inizio alle persone con disabilità presenti in diocesi. La fantasia della carità ha spinto i confratelli ad andare nelle scuole pubbliche della zona e individuare ragazzi diversamente abili bisognosi di catechesi speciale che li faccia sentire parte viva della Chiesa, destinatari ma anche testimoni speciali dell’amore di Gesù per i ‘ piccoli e i poveri di spirito ’.
A seguito di un programma sistematico di catechesi adattata alle loro capacità e sensibilità, oltre duecento nostri fratelli e sorelle speciali hanno potuto accedere per la prima vota alla comunione eucaristica e al sacramento della confermazione amministrata loro con paterna delicatezza dall’arcivescovo S.E. Socrate Villegas, che non ha risparmiato parole di gratitudine e incoraggiamento perché tutta la Chiesa locale dia seguito a questo straordinario evento di grazia, diffondendo e promuovendo con costanza, attenzione e sensibilità pastorale verso questa porzione particolare della famiglia di Dio e della società.
Davvero un nuovo modo e una diversa opportunità per vivere e testimoniare la nostra contagiosa passione per i favoriti della Provvidenza che il fondatore ci ha abituati a chiamare ‘buoni Figli’ del Padre comune.
Un invito ad uscire dalla tendenza del ‘ si è sempre fatto così’ per spalancare le porte e il cuore a fresche iniziative di servizio che, non solo raggiungono più persone in difficoltà e spesso emarginate, ma aiutano a formare nella comunità civile ed ecclesiale nuovo spirito di corresponsabilità nel promuove e diffondere il rispetto della dignità di tutti a partire dai più fragili e indifesi.
Il 30 Novembre è diventato già ufficialmente nell’ arcidiocesi di Dagupan “Giornata della Persona con Disabilità”. Oltre cinquecento persone hanno camminato per le vie centrali del paese di Santa Barbara, al passo e al ritmo della locale banda musicale, promuovendo pubblicamente attenzione e solidarietà attorno alle famiglie nelle quali sono presenti figli\e speciali che perciò hanno bisogno e diritto di un affetto speciale. Un amore speciale che sanno a loro volta spargere contagiosamente tutt’intorno. Noi guanelliani ne siamo testimoni oculari, dovunque siamo presenti nel mondo.
Philippines: a new frontline mission post
In his well-known Apostolic Exhortation Evangelii Gaudium, road map of his ministry as universal Shepherd, Pope Francis clearly states that “we need a Church that constantly goes out of herself, keeping in her mission her sight fixed on Jesus Christ and on her commitment to the poor “ (EG 97)
This appeal is addressed to all: “we are all called to participate in this new ‘missionary out going’. Every Christian and every community should discern the path that the Lord is indicating; but to each one the responsibility of obeying such call”. (EG 20)
In response to the Spirit impulses and to a repeated invitation, coming from the Shepherd of the Diocese of Dagupan, after necessary discernment and approval of the major superiors, last July a small group of confreres, along with a few young postulants, has moved from our Manila community toward the North of the Philippines. A departure from a large metropolis toward a peripheral rice field region, at about four hour driving distance. A decision inspired by trust and courage, made with the sole intent of spreading, in joyful humility, the seed of the gospel of charity planted by Divine Providence almost thirty years ago, under the shade of a large mango tree that never stops producing not only its natural fruits but also those, not less delicious, of a daily service and discreet closeness to many needy brothers and sisters who carry heavy burdens in their life.
Many have noticed with a sense of wonder how, within a very short span of time, our confreres and young seminarians have easily familiarized with the new local community, through a network of friendship and a caring attitude toward the poor, beginning with the children, the farming families, the elders, especially those bedridden and most needy.
Precisely toward the elders who require more urgent attention our brothers are focusing their heart and special care, answering in that way not only to one of the primary needs of that area but also responding to a specific request of a local lay association that has put at our disposal a piece of land and a simple building. So, what was planned to be a ‘home for the aged’ has become temporarily the simple residence of the religious and the young people in formation. Under such lively “fraternal roof”, you may already see the sprouting of a variety of activities and initiatives: catechetical formation, liturgical and community celebrations, training of volunteers, gathering of youth and cooperators…
However, the jewel of this new and youthful guanellian mission post appears to be the special attention given since the beginning to our brethren with disabilities; a ministry not yet fully explored in that diocese. The creativity of charity has urged our confreres to visit local public schools searching for ‘differently abled students’ in need of a special catechesis and accompaniment that would make them too feel integral and precious part of the Church, not only as recipients of assistance but also as special witnesses of the love of Jesus who showed preferential affection to the little ones and the poor in spirit.
Following a program of appropriate catechetical instruction adjusted to their capabilities and language, more than two hundred young boys and girls with special needs have had access for the first time to Holy Communion as well as to the sacrament of Confirmation that Archbishop Socrates Villegas administered to them with touching gentleness. The good Bishop took that opportunity to express, along with his gratitude, a heartfelt appeal to the local Church to give continuity to that grace-filled event by spreading and promoting a constant attention and pastoral sensitivity toward this special portion of God’s family and of the human society.
We Guanellian have perceived in Pangasinan the invitation to bear witness in a new a creative way to that contagious passion for the favorite ones of Divine Providence whom Fr. Guanella has taught us to call ”good children” of our common Father . A call not to get trapped in the tendency of “ just doing things the old usual way“; a call instead to open wide the door of the heart to new and fresh initiatives which not only enable us to reach a larger number of people in need, but also help the civic and ecclesial community grow in the spirit of responsibility in spreading respect for everybody’s dignity, starting from the most vulnerable and unprotected ones.
November 30 has already become in the Archdiocese of Dagupan the official “Day of Persons with disability “. More than five hundred people have walked through the main roads of the town of Sta. Barbara, at the joyful rhythm of a local band, awakening public awareness and solidarity around the families with children with special needs who deserve therefore special affection and care. A special love that they themselves are capable to spread contagiously all around. Of such love, we Guanellian are direct witnesses, wherever we are.
Pancasinan: Nuova Missione Bambini della Missione. Visitando le famiglie della Missione, casa per casa
Fra poco comincia l'anno scolastico