Una preghiera rivolta a fratel Giovanni ci ha cambiato la vita
La mia testimonianza concerne fatti accaduti nel mese di ottobre 2024, che a mia moglie e a me hanno, in un modo o in un altro, cambiato la vita. Con mia moglie sono sposato da circa venti anni; lei di anni ne ha 56 ed è affetta da sclerosi multipla di grado severo.
Giovedì 10 ottobre 2024 si è dovuta sottoporre a un ricovero d’urgenza per quella che è stata diagnosticata in seguito come una “polmonite basale di destra importante con versamento pleurico”, degenerazione di un semplice raffreddore, cui però si sono accompagnate presto una febbre sempre più alta e secrezioni bronchiali di difficile espulsione. Il ricovero è avvenuto nel pomeriggio di quel giorno e la mattina del giorno seguente, venerdì 11, è stata trasferita dal Pronto Soccorso al reparto di Medicina Generale e lì è restata per dieci giorni, sotto ossigeno 24 ore su 24, sottoposta ad un monitoraggio costante ed a svariate analisi, che le hanno lasciato inevitabilmente sul corpo i segni di una lotta cruenta contro un pericolo mortale.
Torno a giovedì 10 ottobre. Quella mattina era andato al lavoro. Sono catalogatore di fondi librari e nell’ottobre 2024 prestavo servizio presso la Biblioteca del Centro Studi Guanelliani. Quel giorno ricevo in dono dal responsabile della Biblioteca un libretto che parla della vita di un religioso, il servo di Dio Giovanni Vaccari. La sera di quel medesimo giovedì, quando mia moglie era stata da poco ricoverata, per distrarmi un poco mi è venuto il forte bisogno di prendere in mano il libro, di cui ho letto il titolo: “Un uomo mandato da Dio. Fratel Giovanni Vaccari (1913-1971)”, scritto da un guanelliano, Andrés Garcia Velasco.
Da allora, per i dieci giorni (tempo del ricovero di mia moglie), ogni sera ne ho letto un pezzo. Le ultime pagine le ho lette la sera di domenica 20 ottobre, giorno antecedente a quello programmato per le dimissioni di mia moglie, che continuava ad essere in condizione grave e precaria. Ricordo bene che il racconto mi stava rincuorando. Giunto all’ultima pagina, ho recitato la preghiera che si trova a conclusione del libro. Ero in uno stato d’animo scoraggiato, ma quella domenica sera, dopo aver letto le ultime pagine del libro e aver pronunciato la preghiera finale, ho trovato ristoro e mi sono messo a riposare, molto rincuorato.
La mattina di lunedì 21 ottobre, giorno delle dimissioni di mia moglie dall’ospedale, vado risoluto incontro alla dura realtà, dal momento che da venerdì 11 ottobre, da quando cioè era stata trasferita al reparto di Medicina Generale, le sue condizioni erano andate peggiorando. Addirittura i medici del turno di notte ventilavano la possibilità di un trasferimento a Terapia Intensiva, se i valori fossero peggiorati.
Dunque, quella mattina del lunedì 21 ottobre, lo pneumologo che ha curato mia moglie aveva in mano la lettera di dimissioni con l’indicazione della diagnosi: «insufficienza respiratoria acuta con polmonite in paziente affetta da sclerosi multipla in seguito ad infezione da rhinovirus… si dimette in condizioni cliniche generali sufficienti, vigile ed orientata. A casa la paziente dovrà continuare a ricevere ossigeno 24 ore su 24 e seguire una terapia con apparecchio d’avanzata tecnologia, che favorirà la liberazione dal catarro stagnante a livello polmonare».
Nel mentre che mi sta per consegnare la lettera, il medico curante riceve anche il risultato dell’ultima analisi praticata pochi minuti prima: la situazione è nettamente cambiata e il problema al polmone si è improvvisamente e inspiegabilmente sbloccato e mia moglie può lasciare l’ospedale in automobile. I medici non si spiegano un mutamento tanto positivo e tanto repentino. E adesso, dal giorno delle dimissioni, il grado di saturazione è andato progressivamente risalendo, fino a consolidarsi sul livello ottimale, cosa che ha convinto il medico a interrompere l’assunzione di ossigeno già dalla seconda bombola.
Da parte mia, conservo sempre nella memoria il conforto che ho ricevuto dalla lettura della vita del servo di Dio Giovanni Vaccari e dalla preghiera che ho recitato la sera della domenica 20 ottobre. Sono moralmente convinto che tale preghiera ha ottenuto il grande miglioramento nella respirazione di mia moglie e la possibilità di un ritorno a casa nostra in condizioni abbastanza buone.
Lettera firmata
In gratitudine per una grazia spirituale di fratel Giovanni Vaccari
Il 10 ottobre 2024, i sacerdoti della parrocchia di Aguilar de Campoo, che svolgono la funzione di cappellani in questo Monastero di Santa Clara, di stretta clausura, ci hanno informato che, a causa dei numerosi impegni parrocchiali ed extra parrocchiali che devono sbrigare, non è loro possibile celebrare la santa Messa nella nostra chiesa monastica il giovedì. Per noi, monache di vita contemplativa, rimanere senza la Messa è come rimanere senza la forza vitale della giornata. Di fronte alla possibilità concreta di essere private di questa grazia, ci siamo rivolte a Dio per intercessione del nostro fratel Giovanni Vaccari, che alcune di noi avevano conosciuto personalmente e consideravano molto vicino a Dio e di grande santità. Abbiamo subito cominciato a recitare quotidianamente in comunità la preghiera a fratel Giovanni. Nel corso di tre settimane veniamo informate che un sacerdote di un’altra diocesi, su richiesta di laici legati al Monastero, si offre a celebrare la santa Messa il giovedì. Con gioia e gratitudine faccio conoscere questa grazia di fratel Giovanni, che così rapidamente ci ha concesso il suo aiuto.
Sor Carmen M.a García
Rodríguez, Abadesa
Monasterio de Santa Clara en Aguilar de Campoo, Palencia (España)
a 24 de noviembre de 2024.