Tre giovani hanno donato la loro vita alla Congregazione guanelliana con la professione perpetua, emessa il 29 settembre 2024, e il diaconato, ricevuto il successivo 19 ottobre. Offrono le loro testimonianze per ringraziare Dio del dono della vocazione


Diacono
Antonysamy Arockiaraj
(India)

Contento di essere guanelliano per servire i poveri

Mi chiamo Antonysamy, ho trent’anni e sono nato ad Ariyanallure, nello stato del Tamil Nadu (India). La mia famiglia ha collocato in me i semi della fede e l’ispirazione vocazionale. Fin da bambino ho aspirato a divenire sacerdote e la mia famiglia ha assecondato la mia vocazione; ogni volta che avevo difficoltà, i miei genitori e i miei fratelli mi hanno incoraggiato e sostenuto. Ho un fratello minore che sta preparandosi per diventare sacerdote nella congregazione della Santa Croce, ma io sono contento di essere un Servo della Carità.

Un’esperienza, vissuta da bambino, mi ha aiutato ad innamorarmi del carisma guanelliano.  Quando avevo nove anni, mi capitò di andare con la mamma a vendere il pesce. Mentre tornavo a casa, incontrai un mendicante, un uomo molto avanti negli anni; mi stava chiedendo di dargli qualcosa, ma per paura mi sono rifiutato. Mia mamma mi ha richiamato, mi ha dato dieci rupie da offrirgli e mi ha insegnato che molte persone vivono con poco cibo e senza alcun soccorso. Da allora è nato in me il desiderio di servire i poveri che dicono: «Non ho nessuno».

Ho continuato la ricerca nel cammino vocazionale con l’aiuto dei formatori, per un’idea chiara della mia vocazione, cioè santificare me stesso e gli altri servendo i bisognosi, come faceva il nostro fondatore san Luigi Guanella.

Nel 2010 sono entrato al Saint Joseph’s Seminary a Cuddalore (India) e vi sono rimasto per sei anni, dove ho completato la mia istruzione secondaria e la laurea in commercio presso il St. Joseph’s College of Arts and Science. Successivamente ho fatto parte come postulante della comunità Yesuvanam a Sivagangai (Tamil Nadu) dove ho approfondito il valore della vita comunitaria e della missione guanelliana.

Poi sono entrato nel noviziato presso Guanella Preethi Nivas a Bangalore, il 30 maggio 2017 e con entusiasmo ho emesso la prima professione religiosa il 31 maggio 2018. Poi ho frequentato gli studi filosofici al Kristu Jyoti College, gestito dai salesiani, quindi il tirocinio presso la Casa Don Guanella per anziani a Bangalore.

Mi è stata offerta la possibilità di studiare la teologia a Roma a partire dal 2021 e la visita ai luoghi natali di Don Guanella mi ha aiutato a comprendere meglio il carisma del nostro Fondatore.

Dopo tutte queste esperienze, posso dire di aver conseguito una crescita personale che mi aiuta ad accettare me stesso e i miei confratelli, riconoscendo i punti di forza di ognuno ma anche gli inevitabili limiti. Ma soprattutto ho acquisito maggiore consapevolezza del mio ideale di guanelliano.

In questi sei anni di vita religiosa sono tornato più volte a riflettere sulla cura paterna che di me ha avuto il buon Dio. Sono profondamente convinto che le preghiere personali e comunitarie rinnovano quotidianamente la mia vita e mi aiutano a diventare un autentico sacerdote guanelliano. 


Diacono
Mensan Wletou Didier
(Togo)

Mi ha commosso il carisma guanelliano

Sono Wletou Mensan Didier, ho trentaquattro anni  e provengo da una famiglia numerosa, con tre fratelli e due sorelle, che abita a Koudjoudjou, in Togo. Il mio papà si chiamava Wletou Komlan Efuabuè Robert e la mia mamma si chiama Eko Afi Josephine.

Ho studiato in Togo fino alla laurea in scienze politiche all’Università di Kara, poi filosofia in Congo nell’Università San Agostino di Kinshasa, e ora teologia alla Pontificia Università Lateranense.

Da chierichetto ho conosciuto sacerdoti che con la loro testimonianza di vita mi hanno suscitato il desiderio di seguire le loro orme. È capitato così anche a mio fratello più grande, che ha sentito la vocazione ed è già sacerdote. Dopo la scuola superiore, noi due volevamo entrare in seminario per continuare il discernimento, ma all’inizio i nostri genitori pensavano che due figli sacerdoti fossero troppi e allora ho ceduto il posto a mio fratello. Però quella fiamma in me non si è spenta. Un missionario comboniano mi ha accompagnato a comprendere quale fosse la volontà di Dio per la mia vita e nello stesso tempo ha convinto i miei genitori.

Poi nel 2015 sono entrato in contatto con i guanelliani.  Sono rimasto con loro più di una settimana e mi sono interessato alla loro spiritualità, al loro stile di vita e alla loro missione. Sono restato commosso da quel carisma di carità, così ho risposto favorevolmente alla chiamata e ho ottenuto di essere ammesso al percorso formativo. Questo carisma mi sembra il modo migliore per assecondare il mio profondo desiderio di servire Cristo nei fratelli, così da testimoniare il suo amore gratuito per il mondo.

Ho fatto il probandato in Ghana e ho apprezzato questa fase di formazione, nella quale sono stato aiutato nella missione guanelliana. Il mio noviziato si è svolto in Nigeria, a Nnebukwu, ed è stato un momento delicato e prezioso per stare con Cristo in un ambiente tranquillo, in modo da potermi conformare alla sua persona, al suo atteggiamento e ai suoi sentimenti.

Ho emesso i primi voti il 25 luglio 2018 e dopo sono stato inviato in Repubblica Democratica del Congo per lo studio della filosofia. Nel 2021 sono venuto per la prima volta in Italia per un anno di tirocinio a Genova, presso la Casa dell’Angelo, poi a Roma per lo studio della teologia. Qui sto molto bene e posso testimoniare di aver trovato un vero spirito di famiglia basato sull’accoglienza e sull’attenzione vicendevole, senza tenere conto del luogo di provenienza. Sinceramente mi piace stare in Italia. Dopo aver finito il percorso di tre anni di teologia, sto per iniziare un altro ciclo di studi. Il mio sogno è quello di camminare con fedeltà sulle vie della santificazione attraverso la mia umile attenzione ai più bisognosi.


Diacono
Nayak Runa Carlos 
(India)

La mia famiglia mi ha aiutato nella scelta

Ho un rapporto molto affettuoso con la mia famiglia. Mia mamma, casalinga, proviene da una famiglia cristiana, mentre mio padre, contadino, è di famiglia hindu, per cui possiamo considerarci una famiglia di cristiani convertiti. Mia mamma ha sempre vissuto con devozione la fede cristiana, mentre mio padre è un uomo sereno, umile, fedele e grande lavoratore, come san Giuseppe.

I valori che ho imparato dalla mamma sono l’amore per tutti e l’accoglienza, accettare la vita in modo sereno e vivere con semplicità. Dal papà ho imparato l’importanza del lavoro, l’umiltà, l’aiuto al prossimo, senza giudicare gli altri. È stata la mia famiglia a desiderare che io mi offrissi al Signore, perché in realtà io non avevo questo obiettivo e volevo diventare ingegnere.

Da bambino ho vissuto un’esperienza significativa che ha fatto crescere in me la stima dei sacerdoti.  Con mio papà ero ad Ashram e siamo andati a cercare un posto per la cena e per dormire, perché non potevamo tornare a casa. Abbiamo chiesto aiuto, ma nessuno ci ha assistito e quella sera abbiamo sofferto molto. Finché ci siamo rivolti a un sacerdote, che è stato estremamente misericordioso, ci ha accolto e ci ha dato da mangiare. Da questa esperienza ho avuto un’ispirazione che ha cambiato il mio progetto: non desideravo più diventare ingegnere, ma sacerdote e “buon samaritano”.

All’inizio mi ero orientato verso i Salesiani, poi i Fratelli della Sacra Famiglia, in terzo luogo gli Apostoli della Sacra Famiglia e come ultima scelta ho indicato l’Opera Don Guanella. Non avevo dato preferenza a questa congregazione perché era la prima volta che si presentava nella nostra diocesi, ma sono stato colpito dalla missione e dal carisma dei guanelliani. Così mi sono trovato nel primo gruppo di giovani che dalla mia diocesi è entrato nel seminario dei Servi della Carità.

Nel 2010 sono stato accolto nel seminario minore Guanella Bhavan di Koppaka (Andhra Pradesh), dove ho trascorso i sei anni della scuola secondaria e del baccalaureato. Nel 2017 mi sono trasferito per il probandato nella comunità di Yesuvanam, a Sivagangai. Dal 2018 ho fatto il noviziato e due anni di filosofia. Una volta terminati questi studi, ho trascorso un periodo di esperienza come tirocinante nel seminario minore Guanella Bhavan, la stessa casa dove era iniziato il mio cammino vocazionale.

Nel 2021 sono venuto a Roma per studiare teologia. Qui mi trovo veramente bene: mi sento vicino alla Chiesa universale e al cuore della nostra congregazione. Ho avuto l’opportunità di conoscere i luoghi di vita di san Luigi Guanella, approfondendo il carisma e la missione della congregazione; ciò mi ha aiutato a prepararmi meglio alla scelta definitiva della professione perpetua e del sacerdozio.