di don Alfonso Crippa

La collana I tascabili Don Guanella si arricchisce della nuova biografia del Servo di Dio Giovanni Vaccari (1913-1971). È il terzo libro che presenta il racconto della vita di questo fratello laico guanelliano. Il primo fu quello di don Carlo De Ambroggi, scritto nel 1972, un anno e mezzo dopo la sua morte, e pubblicato dalla Pia Unione del Transito di San Giuseppe. Risale invece al 2002 un altro ‘tascabile’ dovuto a Mario Sgarbossa.

Don Carlo De Ambroggi è stato prima superiore generale (1958-1964), e poi direttore dell’ultima casa nella quale visse fratel Giovanni, il Colegio San José di Aguilar de Campoo, in Spagna. Ha potuto attingere non solo a documenti e testimonianze, ma anche ai propri ricordi personali. È una biografia divulgativa ma molto ben documentata, con informazioni utili per la conoscenza di Giovanni Vaccari, presentato come esempio per i fratelli laici ai quali il libro è dedicato. Mario Sgarbossa invece non è un religioso guanelliano e non ha conosciuto fratel Giovanni; si basa sugli scritti di De Ambroggi per proporne la vita, con stile originale, come esempio di santità semplice, valido per qualsiasi battezzato.

È stata certamente un’ispirazione dello Spirito ciò che è avvenuto negli ultimi anni, quando sono cresciuti l’interesse per questo fratello guanelliano esemplare e la volontà di conoscerlo e farlo conoscere. Così nel 2013, centenario della sua nascita, un unico volume ha raccolto due suoi scritti, l’Autobiografia e il Diario spirituale. Nel 2022 nella diocesi spagnola di Palencia si è aperto il processo di beatificazione, attualmente in corso. 

Grande merito nel ravvivare la memoria di fratel Giovanni va sicuramente ai tanti ragazzi dell’epoca che lo conobbero nell’ambito della sua missione di promotore vocazionale in Spagna e che lo seguirono nel Colegio San José. Proprio uno di loro, divenuto poi missionario guanelliano, Andrés García Velasco, è l’autore di questa valida biografia, dal titolo Un uomo mandato da Dio, a richiamare
Gv 1, 6. L’edizione italiana è stata curata dal Centro Studi Guanelliani con la collaborazione di don Gabriele Cantaluppi.    

Padre Andrés vi ha raccolto sentimenti, esperienze e ricordi non solo suoi, ma anche dei compagni di allora. È proprio questo particolare punto di vista uno dei contributi più originali portati dall’autore alla conoscenza di fratel Giovanni Vaccari. Ci mostra infatti la forza che quell’uomo semplice e gioviale – ma sensibile e intelligente – traeva dalla sua fede profonda. La sua presenza suscitava nell’animo di chi lo incontrava una gioia e un desiderio di godere della sua amicizia; fu capace di segnare per sempre la vita di molti giovani, fino a permettere loro di scoprire e alimentare la loro vocazione.

La vicenda di fratel Giovanni è presentata anche attingendo generosamente ai testi che egli stesso ci ha lasciato, l’Autobiografia e il Diario spirituale. L’autore fa gustare al lettore la ricchezza e la profondità di queste fonti e mette in risalto gli aspetti più significativi della sua spiritualità, mostrandoli nella concretezza della sua storia. Emerge la sua luminosità nascosta e semplice, come quella di una «piccola lucciola che fa un chiarore piccolissimo, quasi insignificante», ma necessario affinché «la nostra anima e le altre non si smarriscano nella foresta immensa e oscura del mondo» (p. 180).

Con esempi e paragoni, il racconto procede fresco e leggero, quasi immedesimando il lettore nell’animo di chi ha sperimentato l’attrattiva umana di Giovanni e la ricchezza della sua umiltà, ma anche l’allegria e l’intraprendenza, tutte manifestazioni della sua forte esperienza interiore, sobria personalmente ma espansiva e comunicativa con gli altri. Fratel Giovanni può essere anche oggi un valido modello per la pastorale giovanile e per l’animazione vocazionale. La sua storia e la sua capacità di raggiungere il cuore delle persone ci dimostrano come i valori vissuti siano la miglior testimonianza, la più credibile agli occhi di chi ci incontra.

Anche Giovanni è stato un ragazzo in cerca della propria vocazione. Il libro ripercorre il travaglio interiore dei suoi anni giovanili, quando ha compreso dove Dio lo stava chiamando. La vita da fratello laico non era certamente ciò cui aspirava – lui che fortemente voleva essere sacerdote – ma l’ha accettata volentieri, maturando nell’obbedienza la lieta consapevolezza che proprio questa era la strada tracciatagli da Dio.

Esemplare fu anche la sua fedeltà alla congregazione di don Guanella e ai poveri, condivisa in piena unità con i confratelli anche quando viveva nel Palazzo della Cancelleria, al servizio del vicario del papa per la città di Roma, il cardinale Clemente Micara. Lì si è dovuto relazionare con personalità del mondo civile ed ecclesiastico, spesso rimaste ammirate dalla sua umiltà e semplicità. Le sue virtù hanno dimostrato il loro valore, che possiamo ben sintetizzare con la richiesta che il cardinale gli ripeteva negli ultimi giorni, quando fu da lui assistito fino al momento supremo: «Giovanni, aiutami a ben morire!».

Il piccolo ma prezioso volume comprende anche una trentina di belle foto d’epoca in bianco e nero, che illustrano i luoghi e i momenti della vita di fratel Giovanni mostrando spesso il suo volto sereno e mite, con quello sguardo che certamente ora in cielo si riempie della visione di Dio, nell’attesa della sua glorificazione anche in terra.