In occasione della Festa della Musica, giovedì 21 giugno, è in arrivo a Como una grande festa dell’amicizia per celebrare la vita. L’appuntamento è alle 20.45 presso il Santuario del Sacro Cuore in via Grossi 18 a Como con il grande concerto “Music for life” del Coro Gospel GAP – Gospel Always Positive – e del coro di bambini in arrivo dal Canada Les Petits Chanteurs de La Maitrise du Cap, in tour in Italia. Spiega il direttore del Coro Gospel GAP, Carlo Rinaldi: «Il concerto di giovedì 21 giugno sancirà il gemellaggio tra i due cori, a evidenziare come la musica unisca e non divida e soprattutto debba essere sempre a difesa della vita. Il nostro Gospel è vita, è energia positiva. Questo vuole esprimere anche il titolo del nostro prossimo album, in uscita nel corso dell’anno, “Inno alla vita”. Sarà dedicato a Rosa e a Penny, due nostre coriste che ci hanno lasciato prematuramente e che continuano a cantare con noi dal Cielo; si tratterà di un “disco medicina” per infondere coraggio, dare speranza, invitare soprattutto i giovani ad amare se stessi, e a proteggere la propria salute anche attraverso la prevenzione». L’ingresso è libero.
Les Petits Chanteurs de La Maitrise du Cap sono nati nel 1963-64 in occasione dell’inaugurazione della Basilica di Notre-Dame du Cap a Trois-Rivières, in Quebec (Canada), il Santuario nazionale canadese in onore della Vergine Maria. Nel 1983 venne istituita una scuola di canto per bambini e ragazzi per premettere loro di ricevere una formazione musicale complete, con sostegni statali. Attualmente il coro, diretto da Claire Bisaillon, adempie a due funzioni ben distinte: un ruolo liturgico nel canto alle cerimonie religiose nella Basilica e un ruolo culturale nella produzione di concerti in cui il repertorio sacro si mescola con la musica secolare di diversi stili ed epoche (http://maitriseducap.qc.ca).
La domenica precedente, il prossimo 17 giugno, alle ore 21, il Coro GAP sarà impegnato per il terzo anno consecutivo in un altro grande concerto esclusivo nel Cortile delle Armi presso il Castello Sforzesco di Milano, nell’ambito della prestigiosa iniziativa “Estate Sforzesca” organizzata dal Comune di Milano.
Il Coro Gospel GAP di Como – Gospel Always Positive – dell’Opera Don Guanella – è nato nell’aprile del 2006 dall’incontro tra il Centro Guanelliano di Pastorale Giovanile e il Centro Missionario Guanelliano con il maestro Carlo Rinaldi. Un grande progetto, sostenuto anche dalla Fondazione Provinciale della Comunità Comasca, modulato attorno al motto “Metti al servizio la tua voce”, che unisce la dimensione artistica e culturale con quella sociale e pastorale.
Racconta il maestro Carlo Rinaldi: «Nella nostra idea il coro vuole incontrare il desiderio di espressione musicale e “corale” dei giovani, dar loro la possibilità di esprimere con gratuità gioia, sensibilità, dubbi e speranze attraverso lo strumento della voce. Il Gospel, proprio per le sue caratteristiche accattivanti, coinvolgenti e profonde è parso il genere ideale per tradurre il vero senso dell’esistenza, gli ideali di pace, serenità e speranza, la gioia di cui pare esserci particolarmente bisogno oggi. Una musica d’impatto, viva, gioiosa, emozionante, travolgente, spirituale e profonda: una musica che parla dritta al cuore. Da qui il nome Coro GAP: Gospel Always Positive!». Ma non solo: tratto caratteristico del Coro GAP è da sempre la solidarietà, per sensibilizzare e contribuire a progetti concreti di sostegno alle missioni guanelliane nella Repubblica Democratica del Congo, in Nigeria e in Ghana. In questi anni di attività il Coro GAP (che oggi conta una sessantina di voci, divise nelle quattro sezioni classiche – soprani, contralti, tenori e bassi – ed è affiancato da una band di sei musicisti) è diventato un punto di riferimento sul territorio comasco e non solo, portando il suo canto e il suo messaggio anche in altre regioni d’Italia e all’estero. Il suo repertorio comprende oltre sessanta brani fra spiritual tradizionali, canti africani in lingua swahili, zulu e mahori, i grandi classici di Sister Act, colonne sonore e altri pezzi ispirati a grandi artisti come Mariah Carey, Louis Armstrong, Queen e Beatles. Il Coro comunque è costantemente impegnato a rinnovare e ampliare il proprio repertorio, proseguendo nello studio di nuovi brani e nuove sonorità vicine al mondo dei musical.
Fonte (www.corrieredicomo.it)
Ci permettiamo di suggerirvi questi link in preparazione alla Novena al Sacro Cuore
https://www.youtube.com/watch?v=KFGsiQ8RaFg
https://www.youtube.com/watch?v=cwWInsgmWQA
Professioni Perpetue e Ordinazioni diaconali dei nostri Confratelli che si celebreranno a Madrid e Como nei giorni 26 e 27 maggio 2018
Dal 24-26 maggio 2018 a Capodistria si terrà il VII Congresso Internazionale Mediterraneo senza handicap.
In allegato il programma dell'evento
Kabul (Agenzia Fides) - “Le suore in missione a Kabul vivono in una situazione estrema. Stanno portando avanti un’opera veramente eroica. E, nel loro piccolo, stanno lentamente contribuendo a riqualificare la figura delle persone diversamente abili presso le famiglie afghane”. Lo riferisce all’Agenzia Fides padre Matteo Sanavio, sacerdote della Congregazione dei Padri Rogazionisti e referente dell’Associazione "Pro Bambini di Kabul", realtà nata ufficialmente nel 2006, ma che trova la sua origine nel discorso di Natale fatto da Giovanni Paolo II nel 2001. “In quell’occasione il Papa disse: ‘Salviamo i bambini di Kabul!’. Fu da quel grido di aiuto che il guanelliano P. Giancarlo Pravettoni ebbe l’idea di creare un’associazione intercongregazionale che rispondesse all’appello di Wojtyla” precisa p. Sanavio.
Le prime quattro suore arrivarono a Kabul nel 2006. Spiega il sacerdote: “Appartenevano a tre congregazioni diverse e si erano preparate vivendo un’esperienza di vita comune per sei mesi a Roma. In un primo momento furono ospitate nei locali della Caritas di Kabul, poi trovarono una casa in affitto. L’obiettivo della loro missione era aiutare i più deboli, quindi scelsero i bambini disabili, perché purtroppo molto spesso nelle famiglie afghane non si presta alcun tipo di attenzione o di assistenza ai parenti portatori di handicap”.
Fin dal principio quindi, le suore tentarono di inserire gradualmente i bambini nella società. A tal fine, “in una prima fase era stata creata una specie di scuola professionale. Ormai da quasi 10 anni, invece, l’istituto è stato riorganizzato con l’obiettivo di iniziare i bambini alla scuola ‘normale’. Oggi i nostri piccoli alunni sono 40 e tra essi vi è addirittura la figlia di un ministro. Ci risulta, infatti, che quella dell’Associazione Pro Bambini di Kabul sia l’unica struttura per bambini portatori di handicap presente in Afghanistan” rileva p. Sanavio, spiegando anche che “ci sono 4 classi da 10 alunni, seguiti da maestre specializzate, a loro volta coordinate dalle suore. Le insegnanti sono afghane, regolarmente contrattualizzate, quindi la scuola rappresenta anche una reale opportunità di lavoro per la gente del posto”.
Il futuro della scuola, spiega però il sacerdote, è piuttosto incerto: “Siamo nelle mani di Dio, perché incontriamo quotidianamente due difficoltà. Una è di natura economica: per il 2018 abbiamo il sostegno finanziario necessario, ma al momento non sappiamo se nei prossimi tre anni riusciremo a mantenere l’istituto. Quello economico, però, non è il problema più grande. L’ostacolo maggiore è riuscire a reperire il personale da mandare a Kabul: c’è bisogno di suore che abbiano una cultura vicina a quella afghana, o che per lo meno conoscano la lingua araba. E, soprattutto che siano disposte a trascorrere due o tre anni della propria vita compiendo grandi sacrifici”.
Secondo quanto riportato da p. Matteo Sanavio, attualmente a Kabul sono presenti due suore, una guanelliana proveniente dall’India e una Missionaria della Consolata dal Mozambico.
In Afghanistan, dove l’Islam è riconosciuto come religione di Stato, la presenza cattolica fu ammessa all'inizio del Novecento come semplice assistenza spirituale all’interno dell’Ambasciata italiana a Kabul, elevata a Missio sui iuris nel 2002 da Giovanni Paolo II. Oggi la missione continua ad aver base nella struttura diplomatica ed è affidata al barnabita padre Giovanni Scalese. Nella capitale afghana sono operative, inoltre, le suore Missionarie della Carità. (LF)
(Agenzia Fides 4/5/2018)