di don Bruno Capparoni, postulatole generale della Congregazione dei Servi della Carità

In questi mesi estivi i Tribunali ecclesiastici a Palencia e a Como hanno raccolto le deposizioni dei testimoni della vita santa di fratel Giovanni; la chiusura del Processo diocesano è fissata il 26 novembre 2022. Nel frattempo la preghiera rivolta a fratel Giovanni ottiene grazie. 

Diamo notizia dell’esito di un gravissimo incidente motociclistico, che ha coinvolto un giovane uomo la scorsa primavera nei pressi di Varese. I suoi genitori hanno pregato presso la tomba di fratel Giovanni Vaccari a Barza d’Ispra e, nonostante le previsioni mediche infauste, il giovane ha potuto lasciare l’ospedale lo scorso agosto. Pubblichiamo qui sotto uno stralcio della testimonianza, rilasciata dal padre del giovane per la Causa di fratel Giovanni.

L’urto era stato molto violento ed è stato necessario un rapido trasporto mediante elisoccorso, a motivo della gravità dell’incidente. A causa del grande trauma cerebrale, tutto lasciava presagire una morte imminente, come si sono espressi verbalmente i sanitari del Pronto Soccorso di Varese.  Fabio venne comunque operato con urgenza nella eventualità di un miglioramento insperato. L’intervento è durato circa otto ore; uscendo dalla sala operatoria il medico primario della rianimazione si rivolse a noi genitori comunicandoci le condizioni postoperatorie di Fabio, che non davano adito a nessuno umana speranza o ad un possibile processo di ripresa, ma piuttosto si aspettava la morte imminente.  Le ore di vita a lui concesse potevano essere considerate da noi credenti un regalo da parte del Signore.  A motivo della nostra fede, dopo un consulto tra noi familiari, abbiamo deciso di chiedere per Fabio il sacramento dell’Unzione degli infermi, ben consapevoli che per lui si sarebbe trattato di Estrema Unzione. Mi sono rivolto ai sacerdoti da noi conosciuti, al parroco di Ispra don Maurizio Villa, a don Domenico Scibetta e a don Renato Bardelli, guanelliani della Casa Don Guanella a Barza di Ispra, che noi frequentiamo per la Messa festiva. Don Domenico ha manifestato la sua vicinanza spirituale e ci ha invitati a mettere con fede sotto il cuscino del letto d’ospedale di Fabio un’immagine di fratel Giovanni Vaccari, le cui spoglie mortali riposano in una cappella laterale della Chiesa Sacro Cuore di Barza. Oltre a porre l’immagine di fratel Giovanni sotto il cuscino, insieme ai familiari e agli amici abbiamo intensificato la preghiera, chiedendo l’intercessione di fratel Giovanni e confidando in un possibile miracolo di guarigione. Purtroppo, non vi era alcun segno di ripresa o miglioramento, nonostante le intense cure somministrate, ma unicamente stazionarietà e persistenza dello stato comatoso.

Trascorsi 35 giorni, si è accesa una piccola, ma per noi grande luce di speranza, una “luce in fondo al tunnel” usando l’espressione del personale medico. Fabio ha riaperto gli occhi ed è iniziato per lui un lento ma progressivo miglioramento.  In questi giorni di fine giugno 2022 Fabio ha mosso anche i primi passi e ha pronunciato alcune parole. È lecito credere che la potenza della preghiera abbia ottenuto ciò che umanamente e a livello medico era ritenuto impossibile.  Lo abbiamo ottenuto dal Signore della vita attraverso l’intercessione di fratel Giovanni Vaccari. Per Fabio, in grave pericolo di vita o meglio dichiarato in fin di vita a seguito delle gravi conseguenze dell’incidente, è iniziato un lento ma progressivo processo di guarigione, senza nessun regresso. La preghiera per lui continua, come pure l’invocazione a fratel Giovanni, che nel frattempo è stato dichiarato servo di Dio. 


Chi ottenesse grazie da Dio invocando la beata Chiara Bosatta, il venerabile Aurelio Bacciarini e il Servo di Dio Giovanni Vaccari è pregato di segnalarle al Postulatore Generale don Bruno Capparoni, via Bernardino Telesio 4B, 00195 Roma. Tel. 06.39737681, mail: postulatore.generale@guanelliani.it


Questa testimonianza serva per ringraziare fratel Giovanni Vaccari, di cui ho conosciuto la fama di santità. Come ben sai, ho un fratello malato da diversi anni, che mi sta particolarmente a cuore.  L’ultimo giorno dei miei  Esercizi, mentre ero nel salone per un concerto, mi squilla il telefono; era mia nipote che mi informava che mio fratello era aggravato e che gli davano 48 ore di tempo per eventuali reazioni;  poi i sanitari ci avrebbe dato ulteriori notizie sul suo stato di salute.  Non sapevo più cosa fare! Allora andai in chiesa e, siccome ho sempre visto fratel Giovanni vicino alla Madonna, ho iniziato a supplicarla perché mi facesse la grazia di non portare  via mio fratello e chiedevo a fratel Giovanni di aiutarmi in questa preghiera, pur sempre rispettando la volontà di Dio Padre. Passate le 48 ore, le notizie sono state positive e mi sono rincuorata e ho ringraziato il Signore, la Madonna e con loro anche fratel Giovanni. Per me è stata una grazia ricevuta e nessuno mi toglie dalla testa il contributo di fratel Giovanni e ti lascio la libertà di usare questa lettera per farlo conoscere. Con affetto saluto e ringrazio.

Testimonianza firmata