Il 6 novembre 2023 dal Papa delegazioni
di bambini da tutto il mondo. Presente anche
la Scuola San Giuseppe al Trionfale di Roma.
di don Salvatore Alletto, direttore della Scuola San Giuseppe al Trionfale di Roma
Cappellini colorati, bandierine da tutto il mondo e un chiassoso vociare hanno fatto da corredo all’incontro del Papa con i bambini del mondo, svoltosi lo scorso 6 novembre nell’Aula Paolo VI. Fra i seimila bambini, anche 80 alunni della Scuola Primaria san Giuseppe al Trionfale di Roma, accompagnati dagli insegnanti e dal personale scolastico.
La testimonianza di un giovane guanelliano che ha partecipato alla GMG. Condividere gioie, parole, sguardi e anche stanchezza.
di Michele Colaianni
«Todos, todos, todos». Tutti, tutti, tutti. Nel caldo pomeriggio dello scorso 3 agosto queste parole hanno riempito i viali del Parque Eduardo VII di Lisbona, gridate dai tanti giovani accorsi per accogliere papa Francesco nel primo giorno della XXXVIII Giornata Mondiale della Gioventù. Un attimo prima era stato proprio il Santo Padre a pronunciarle, dopo aver ricordato e sottolineato con forza che «nella Chiesa c’è spazio per tutti, per tutti!».
A più di un mese dalla fine delle GMG, queste parole continuano a tornarmi alla mente. Lì, in quel parco, nelle strade di Lisbona, nella grande spianata del Parque Tejo, eravamo tanti, tantissimi. Ma c’eravamo davvero tutti, anche coloro che si sono allontanati o si sentono esclusi dalla Chiesa? E chi c’era, si sentiva parte di un tutto o piuttosto uno tra tanti? Due nuove domande che si sono aggiunte ad altre, a quelle vecchie che mi hanno spinto a partire e a quelle nuove, maturate durante i giorni trascorsi tra Spagna e Portogallo insieme ai giovani del Movimento Giovanile Guanelliano. Tante domande a cui non sempre è facile rispondere e che, a volte, non danno tregua perché si impongono nella mente e nel cuore, stimolando e arrestando allo stesso tempo la vita di fede.
Le riflessioni sul senso della vita e le provocazioni che padre Fabio Pallotta ci ha proposto nei giorni trascorsi in Spagna, prima della GMG, hanno riattivato in me idee e pensieri sopiti, forse anche abbandonati per paura che, riemergendo, avrebbero potuto rendere tutto ancora più difficile. Le parole del Papa durante i diversi incontri sono state come una luce che ha rinfrancato il cuore ma che, allo stesso tempo, ha illuminato la realtà quotidiana, mostrandone le contraddizioni, le difficoltà, gli ostacoli che noi stessi e gli altri facciamo ancora fatica a superare. Riesco a rialzarmi? Aiuto coloro che cadono a risollevarsi? Credo di far parte della “comunità dei migliori” o sono capace di accogliere tutti così come sono, in quanto, anche loro, chiamati per nome da Cristo?
«Non stancatevi mai di fare domande! Fare domande è giusto, anzi spesso è meglio che dare risposte, perché chi domanda resta “inquieto” e l’inquietudine è il miglior rimedio all’abitudine, a quella normalità piatta che anestetizza l’anima. Ciascuno di noi ha dentro di sé le proprie inquietudini. Portiamo con noi queste inquietudini e portiamole nel dialogo tra di noi, portiamole con noi quando preghiamo davanti a Dio. Queste domande che con la vita diventano risposte, dobbiamo soltanto aspettarle».
Forte di queste parole pronunciate dal Santo Padre, sono tornato a casa “inquieto”, ma arricchito di punti di domanda e di riflessioni che, sono certo, arricchiranno il mio percorso di fede e mi aiuteranno a vivere meglio e con sguardo diverso la mia vita all’interno della grande e varia comunità della Chiesa.
È stato bello condividere gioie, parole, sguardi e anche la stanchezza con oltre un milione di giovani di tutto il mondo. La GMG si è rivelata ancora una volta un’occasione di ricarica, una sosta dopo la quale non si può riprendere a camminare nello stesso modo. Noi giovani eravamo tanti, tutti diversi, con provenienze, sogni, personalità, vissuti, sentimenti, idee politiche e sociali differenti. Eravamo lì, in tanti, ma forse non ancora tutti. Il Papa ci ha invitato a tornare a casa con tre verbi: brillare, ascoltare e non temere. La mia speranza è che questi tre verbi possano aiutarmi non solo a vivere meglio il mio percorso di fede e la mia vita, ma anche a testimoniare la gioia del Vangelo agli altri, a chi non c’era alla GMG, e a presentare loro una Chiesa capace di ascoltare e di non temere i cambiamenti di cui i giovani, oggi, sono portatori.
«A voi, giovani, di cui la Chiesa e il mondo hanno bisogno come la terra della pioggia; a voi, giovani, che siete il presente e il futuro; sì, proprio a voi, giovani, Gesù oggi dice: Non temete!, Non abbiate paura!. Ci vedremo a Seul!».
L’esperienza della Giornata Mondiale della Gioventù a Lisbona nella testimonianza del Vicario generale dei guanelliani
di don Nico Rutigliano
La 38.ma Giornata Mondiale della Gioventù era convocata a Lisbona in Portogallo dall’1 al 6 agosto del 2023, ma i giovani guanelliani sono arrivati già il 28 luglio ad Arca in Galizia (Spagna), presso la comunità dei Servi della Carità che lavora sul Camino de Santiago. Questi tre giorni erano stati proposti del superiore generale don Umberto Brugnoni, fatti propri anche dal Consiglio generale delle suore guanelliane e preparati da una commissione di sacerdoti, suore e giovani guanelliani.
“Sogni giganti” è stato il tema del Grest organizzato dalla Parrocchia del Sacro Cuore a Grosseto, da pochi mesi affidata ai Guanelliani
di don Santino Maisano
Il tema scelto incoraggiava sia grandi che piccoli a scommettere sui propri sogni e a ri-scoprirsi “gigante”, cioè responsabile di un futuro che non è che l’insieme dei sogni di tutti, partendo da quello di Dio.
“Batticuore – gioia piena alla tua presenza” è lo slogan dell’Oratorio estivo 2022 proposto dalla FOM (Federazione Oratori Milanesi) che ha visto coinvolti 150 tra bambini e animatori della nostra
Parrocchia durante tutto il mese di giugno
don Roberto Rossi
Ogni giorno una parola chiave ci ha aiutato a rileggere le emozioni che proviamo, a dare loro un nome e a sapere un po’ di più come esse entrano in gioco con gli altri aspetti della vita quotidiana, con il carattere che pian piano prende forma, con l’intelligenza e la ragione, con le scelte e i comportamenti, nelle relazioni con sé stessi, gli altri e con Dio: