«Lungo la strada, essere attenti agli altri, specialmente chi fa più fatica, chi è caduto, chi ha bisogno»: è questa la consegna affidata da Papa Francesco ai pellegrini italiani del Cammino di Santiago de Compostela curati dall’Opera Don Guanella, presenti sul cammino nella parrocchia di Arca, con don Fabio Pallotta, Superiore della comunità religiosa e Assistente spirituale dei pellegrini italiani. Ricevendoli in udienza nella basilica Vaticana, giovedì 19 dicembre, anniversario della nascita del santo sacerdote lombardo.
Nella programmazione di questo Anno, che sarà poi, da Natale, Anno Santo, la commissione guanelliana del Giubileo ha indicato tre momenti particolari (19 dicembre - 21 giugno e 19 novembre) da vivere in comunione con la FG nel mondo.
In attesa di questi appuntamenti di famiglia, a Roma il 7 dicembre, nel pomeriggio si è svolto un incontro in Seminario Teologico, Via Aurelia Antica, per la presentazione della Bolla del Giubileo. Una riflessione preparatoria all’Anno Santo attraverso la conoscenza della Bolla di indizione “La speranza non delude” di Papa Francesco. Il relatore don Wladimiro Bogoni (SdC e superiore della comunità di Perugia), con mente, occhi e cuore guanelliano ha avviato il suo intervento con alcune riflessioni sul tema; si è soffermato quindi su alcune parole chiavi come "Bolla papale", "Giubileo", "Riconciliazione", "Porta", Gesù al centro" e "La Speranza in San Luigi Guanella". Ha lasciato ai diversi partecipanti religiosi/e, seminaristi, cooperatori e amici alcuni spunti per essere figli di don Guanella, promotori di un'alleanza sociale e pellegrini di Speranza; due impegni concreti: il Padre Nostro come "Giubileo" quotidiano e l'essere "porta santa", chiamati ad essere segno tangibile di speranza per tanti fratelli e sorelle che vivono in condizione di disagio materiale o spirituale. Dopo un confronto in assemblea, una piccola merenda ha aiutato a concludere in fraternità.
Martino Sumerano
Il 1° dicembre scorso, prima Domenica di Avvento, la comunità religiosa ed educativa del Holy Family Center a Nazareth ha voluto dare il via all’anno del Giubileo d’oro della presenza guanelliana a Nazareth. La Santa Messa è stata presieduta dall’Arcivescovo Rafik Nehra , concelebrata dai nostri confratelli e da altri sacerdoti. Per la ricorrenza, erano presenti religiose, i genitori dei ragazzi, educatori e amici. Lodiamo il Signore per questa presenza così significante nella terra di Gesù e così desiderata dal nostro fondatore!
Dal 2 al 6 dicembre si realizza l’incontro biennale dei Fratelli laici guanelliani della Provincia Nostra Señora de Guadalupe. Questa provincia ha un totale di quattordici fratelli laici provenienti dall’Argentina, dal Brasile, dal Cile e dal Paraguay, disseminati pure in queste nazioni, fanno diversi tipi di apostolato di carità, che va dal settore educativo a quello assistenziale. Guidati dal Padre Provinciale e dall’assessore P. Carlos Ruffolo Estévez, stanno approfondendo diversi aspetti della loro vita di persone consacrate e le sfide del loro apostolato. Auguriamo a loro di crescere in santità sull’esempio del Servo di Dio, Giovanni Vaccari e di tanti fratelli che si sono santificati nel carisma guanelliano!
Un "qualcosa in più per rispondere alle esigenze, ed è un inizio non una fine", ha detto don Giovanni Amico, direttore del centro che dopo una messa ha tagliato il nastro insieme alla ministra Locatelli, alla presidente della Regione Donatella Tesei, alla sindaca Vittoria Ferdinandi.
Presenti, tra gli altri, anche Sandro Pasquali in rappresentanza della Provincia e don Simone Sorbaioli, vicario del vescovo.
Sono 70 ad oggi gli ospiti della struttura socio-riabilitativa-educativa.
"È una giornata bellissima, si inaugura un servizio importante che ho sentito nascere e desiderare", ha detto la ministra per la disabilità Locatelli. "Per me l'apertura di un servizio è una risposta ai bisogni delle persone. Soprattutto le persone con disabilità hanno bisogno di essere accompagnate in un percorso di vita che non finisce né dopo i 18 o 40 anni, ma dura per tutta la vita".
Giovedì 8 novembre si è tenuto nella sede della Curia Generalizia dei Servi della Carità, il secondo raduno del nuovo consiglio generale. Questo raduno ha avuto una caratteristica particolare: erano presenti i consiglieri uscenti. In questo c’è stato il passaggio delle consegne da fare che Don Nico e Fr. Franco hanno portato avanti nelle mansioni che loro svolgevano.
Il Consiglio generale attuale vuole ringraziare Don Nico e Fr. Franco per la loro missione svolta nel consiglio precedente. Il Signore ricompensi tutto il bene che hanno fatto!
«Vi dirò una cosa (ma non vantatevi!) : voi siete una parte preziosa della Chiesa in Italia. Grazie! Forse i più piccoli tra voi non se ne rendono bene conto, ma i più grandi spero di sì! In particolare, voi offrite un contributo importante alle famiglie per la loro missione educativa» (Papa Francesco)
a cura di don Gabriele Cantaluppi
Bari: con Ulisse si viaggia a gonfie vele
Il Grest dell’Oratorio Don Guanella nella Parrocchia Maria Santissima Addolorata di Bari è andato “A gonfie vele”. Con questo titolo l’edizione 2024 si è ispirata al racconto di Ulisse, l’eroe dell’Odissea. Il poema descrive il viaggio di Ulisse che, partito da Itaca per combattere nella guerra contro Troia, ritorna alla sua amata isola per abbracciare i suoi affetti più cari. È un viaggio tormentato e pieno di insidie, ma che ha un lieto fine: il ritorno alla propria casa come luogo in cui si è amati, sicuri e protetti.
a cura della Postulazione generale
Per il terzo anno di seguito, l’ultimo sabato di giugno (quest’anno il giorno 29) si è tenuta a Lugano la memoria della morte del venerabile Aurelio Bacciarini, superiore generale dei Servi della Carità dal 1915 al 1924, e vescovo del Canton Ticino dal 1917 al 1935. La commemorazione ha richiamato nella Basilica del Sacro Cuore, che custodisce la sua tomba, i guanelliani che lo hanno avuto confratello e superiore, e i fedeli della diocesi di Lugano che ammirano il suo episcopato esemplare. Quest’anno vi era la felice coincidenza con la celebrazione dei santi Pietro e Paolo, che nel Canton Ticino è festività civile; la solennità liturgica ha forse creato qualche difficoltà alla partecipazione dei sacerdoti per i loro impegni pastorali, ma ha favorito la presenza dei fedeli.