Il giorno 5 Gennaio si è tenuta la Santa Messa in Memoria di Madre E. Serena Ciserani, Superiora Generale, Figlie di S. Maria della Provvidenza nel primo Anniversario della sua dipartita.
Oggi almeno una volta ciascuno di voi si chiederà o gli verrà chiesto da altri: come sarà questo 2021? Cosa ci riserva questo nuovo anno?
Domande lecite davanti ad una esperienza che inizia. Ma ci dobbiamo preoccupare? Direi non più di tanto!
Non sono un indovino o un interprete dei segni dello zodiaco, ma penso che partendo dalla nostra vita di uomini e donne di fede, possiamo avere fiducia che comunque sarà un anno positivo.
La liturgia di oggi ci presenta la solennità di Maria Madre di Dio, una mamma che presenta il suo figliolo come novità di vita all’umanità. E un bambino è sempre segno, simbolo di speranza, di riuscita, di vita nuova che prende il via, cresce e si sviluppa nel tempo. Ci vuole solo pazienza! Chi si sentirebbe di non augurare ad un bimbo appena nato giorni, mesi, anni di felicità? di realizzazione? di pace?
Quel bimbo appena nato siamo ciascuno di noi che oggi inizia a percorrere un pezzo di cammino nuovo della sua vita. La Sacra Scrittura oggi ci augura: “Ti benedica il Signore e ti custodisca. Il Signore faccia risplendere per te il suo volto e ti faccia grazia. Il Signore rivolga a te il suo volto e ti conceda la pace”.
Don Luigi Guanella è sempre stato positivo negli auguri all’inizio dell’anno. Pur avendo tanti fastidi, dispiaceri e preoccupazioni nel cuore, rivolgendosi alla sua famiglia religiosa in questa occasione, ha sempre una visione di speranza e di fiducia per tutti, legge al positivo le vicende. E quando nel 1915, l’anno della sua morte, imperversava ancora la guerra, don Guanella pronto, si rivolse a Dio per chiedere il dono della pace, con quella confidenza che gli era propria quando parlava con il Signore: “Re pacifico, affrettiamo con i voti la sospirata pace. Dal vostro cuore divino irradiaste nel mondo la carità perché, tolta ogni discordia, regnasse fra gli uomini soltanto la pace…Pietà vi prenda di tante madri angosciate per la sorte dei figli, pietà di tante famiglie orfane del loro padre, pietà della misera Europa, su cui incombe tanta rovina…ispirate ai popoli consigli di mitezza, componete i dissidi che lacerano le nazioni, fate che gli uomini tornino a darsi il bacio della pace, voi che a prezzo del vostro sangue ci rendesti tutti fratelli”.
Nel giorno di preghiera per la pace nel mondo invito a far nostre queste parole di don Guanella per tutte quelle nazioni che ancora sono in guerra, per quei Paesi dove la persona umana non è rispettata nella sua dignità di creatura di Dio, ma è sfruttata e abusata, per quei Paesi dove il guadagno economico, anche illecito, ha preso il sopravvento sui valori più elementari del rispetto e della convivenza umana. Diamo voce a chi non ha voce, questa sarà la sfida più importante e necessaria che tutti dobbiamo raccogliere e vivere per rendere questo nuovo anno ricco di valori e di umanità.
Come sarà, dunque, questo nuovo anno 2021? Se stiamo con Dio sarà sicuramente tempo di grazia e di promozione della pace. Buon Anno a tutti!
(Fonte:"Un mese con Don Guanella" - Puntata Speciale - www.donguanella.net)
Il 19 dicembre, a Torre Canne, nella centralissima via del Faro, alla presenza delle autorità è stato inaugurato il Centro Socio Educativo Diurno “Insieme si può” dell’Opera Don Guanella di Fasano.
Hanno presenziato alla cerimonia autorità religiose e civili: il Vescovo della Diocesi Conversano-Monopoli Mons. Giuseppe Favale; il Direttore del Dipartimento Promozione della Salute, del Benessere Sociale e dello Sport per tutti della Regione Puglia, Vito Montanaro; il Sindaco della Città di Fasano, Francesco Zaccaria; il presidente del Circolo “Peppino di Carolo”, Antonio Armiento. Tutti sono stati accolti ed introdotti al folto pubblico dal Superiore dell’Opera Don Guanella di Fasano, don Donato Lioi e dal Direttore Amministrativo, sempre dell’Opera Don Guanella di Fasano, don Enzo Bugea Nobile.
Tutti gli interventi hanno sottolineato l’importanza per il territorio di strutture come quella del nascente centro diurno poiché il bisogno educativo, probabilmente anche a causa del periodo difficile che il mondo sta vivendo a causa della pandemia, è in continuo aumento. Così come è importante il sostegno che si offre alle famiglie nelle quali, a differenza che nel passato, lavorano entrambi i genitori e, quindi, con difficoltà possono seguire al meglio i loro figli che, spesso, non saprebbero a chi affidare durante il giorno. Il Vescovo, Mons. Giuseppe Favale, ha avuto parole di plauso nei riguardi della congregazione guanelliana, presente nella diocesi oltre che a Fasano, anche ad Alberobello: “Instancabili educatori al servizio dei bambini e dei ragazzi nel momento del bisogno”.
I bambini affidati ai guanelliani ed ai loro collaboratori laici accederanno al Centro, grazie ai buoni di servizio di conciliazione della Regione Puglia. I Buoni Servizio di Conciliazione sono una misura di sostegno della domanda e dell’offerta di servizi per minori attraverso l’erogazione di risorse finanziarie nella forma di Buoni per l’acquisto di servizi. Di questo ha parlato Vito Montanaro, il Direttore del Dipartimento Promozione della Salute, del Benessere Sociale e dello Sport per tutti della Regione Puglia sottolineando “L’importanza del lavoro di rete e della sinergia tra l’ente pubblico, che qui rappresento, ed il privato sociale”. Al termine dell’intervento del Sindaco di Fasano, Francesco Zaccaria, che pure ha messo in evidenza l’importanza dell’Opera Don Guanella sul territorio fasanese, vi è stato il tradizionale taglio del nastro e la benedizione del Vescovo. Infine, i presenti hanno potuto visitare i locali della sede guanelliana di Torre Canne appositamente ristrutturati ed attrezzati per accogliere quotidianamente, fino al pomeriggio inoltrato, venti tra bambini e ragazzi che cosi potranno non solo svolgere i compiti che la scuola assegna loro ma anche essere stimolati da attività educative che, tra l’altro, continueranno anche a scuola terminata. Infatti il Centro chiuderà i battenti per il riposo estivo il 31 luglio prossimo per riaprirli nel mese di settembre.
Don Enzo
Alla presenza di Dom Hélio Adelar Rubert, Arcivescovo di Santa Maria-RS e di P. Ciro Attanasio, Provinciale della Provincia NS de Guadalupe dei SdC di alcuni fedeli e di altri religiosi si è celebrata l’Eucaristia in rendimento di grazie per il 50° di sacerdozio del nostro confratello Pe. Ivo Catani.
La pandemia imperante non ha permesso di fare una festa esterna com’era da aspettarsi, ma l’evento più importante è stato fatto: Gesù che ancora una volta si offre in modo particolare per Pe. Ivo, per la sua santità, per il bene fatto.
Il 19 Dicembre 2020 di ogni anno è un giorno speciale per i servi della carità perché quel giorno viene celebrata l’anniversario della nascita del nostro Santo Fondatore, ma questo anno è stato un giorno indimenticabile, particolarmente per il Seminario Filosofico e Teologico “House of Providence” Ibadan, Nigeria, perché, oltre ad essere l’anniversario della nascita del Fondatore, tre dei nostri confratelli sono stati ordinati diaconi. I confratelli in questione sono: Rev. Joseph Baya che proviene dal Congo, Rev. Philemon Likita dalla Nigeria (Bauchi State), e Rev. Valentine Patrick dalla Nigeria (Anambra State). Hanno ricevuto l’ordinazione dal Vescovo Peter Odoteyinbo. L’evento dell’ordinazione diaconale di questi confratelli è stato per noi tutti un evento di grazia.
La celebrazione Eucaristica è cominciata alle 10:30 nella parocchia di St. Jude, nella Arcidiocesi di Ibadan, presieduta da S. E. Mons. Peter Odoteyinbo, il Vescoco della Diocesi di Abeokuta, una Diocesi 100 kilometri da Ibadan. La Messa è concelebrata da una trentina dei sacerdoti guanelliani, di altri congregazioni e dell”Arcidiocesi di Ibadan. Presente all’ocasione erano tanti suore e seminaristi. Oltre a questi, particolarmente significativa è stata la presenza dei genitori dei confratelli che hanno ricevuto l’ordinazione diaconale, i cooperatori, i parrocchiani, i parenti, i giovani guanelliani e gli amici del Seminario che seguono da vicino e con affetto il cammino della communità.
Nella sua omelia, rivolgendosi ai candidati per l’ordinazione, il Vescovo ha sottolineato l’importanza o meglio la necessità di riscoprire i tre pilastri dell’officio del diacono: servizio al popolo di Dio nella diaconia della liturgia, della predicazione e della carità. Ha richiamato l’aspetto del servizio come elemento qualificante del ministero del diacono. Ha pure riaffermato il bisgno oggi giorno di servire con l’umilità seguendo le orme di San Luigi Guanella. In fine, li ha invitati ad avere brama per la santità.
Con l’imposizione delle mani di S. E. Mons. Peter Odoteyinbo e la preghiera di consacrazione i nostri confratelli sono stati ordinati diaconi. I candidati sono vestiti dopo la preghiera consacratoria le vesti liturgiche, che per il diacono sono la stola e la dalmatica. Il Monsignor Peter ha consegnato loro il Vangelo e la conclusione del rito di ordinazione è stata sottolineata dell’applauso festoso dell’assemblea.
Per i tre diaconi (Rev. Joseph, Rev. Philemon e Rev. Valentine) è iniziato l’ultimo e più intenso tratto della loro formazione, la tappa che li prepara al sacerdozio ministeriale nella famiglia guanelliana.
Al dire il vero, l’ordinazione di questi diaconi è motivo di grande gioia per la communità del seminario a Ibadan, per la vice provincia e per la chiesa intera. Ad maiorem Dei gloriam! Che il nostro Santo Fondatore continui ad intercedere per noi.
P. Vitus Unegbu, SC - Rettore del Seminario
Cari Confratelli, Sorelle, Cooperatori, Benefattori e Amici,
celebriamo con gratitudine al Signore il 10° Anniversario di Fondazione della Casa Guanella" nel 178 ° Anniversario della Nascita di S. L. Guanella attraverso la Celebrazione Eucaristica presieduta da Mons. Rev. Antonio Tobias in Servants of Charity sabato 19 dicembre alle ore 10.00.
Invitiamo cordialmente i Confratelli, le Suore, i Cooperatori Benefattori e gli Amici tutti a pregare per questo evento.
Può essere visualizzato attraverso lo streaming live online della Messa nella pagina Facebook # "SERVI MANILA".
Dal Superiore Generale:
"Cari Confratelli,
Nella ricorrenza del 178° compleanno del nostro Santo Fondatore don Luigi Guanella, per noi sempre vivo e presente con il suo spirito, voi celebrate nella gratitudine al Signore il 10° anniversario del servizio di carità nel Centro Guanella Home di Manila.
Dieci anni di applicazione concreta e diuturna della Parabola del Buon Samaritano che, sensibile al bisognoso della strada, si rende disponibile in quello che può per aiutarlo, soccorrerlo nelle sue primarie difficoltà e necessità, trasmettergli solidarietà e presenza confortatrice.
Papa Francesco nella Enciclica Fratelli Tutti augura alla chiesa e ai discepoli del Figlio la possibilità di vivere l’esperienza del Buon Samaritano come segno distintivo della propria sensibilità umana e della imitazione di Cristo: “… le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d’oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono, sono pure le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dei discepoli di Cristo, e nulla vi è di genuinamente umano che non trovi eco nel loro cuore." (n. 56).
E più avanti nella Enciclica, quasi a voler ritornare a sottolineare l’importanza di vivere l’esperienza del Buon Samaritano invita tutti ad un esame severo di coscienza: “….è l’ora della verità. Ci chineremo per toccare e curare le ferite degli altri? Ci chineremo per caricarci sulle spalle gli uni gli altri? Questa è la sfida attuale, di cui non dobbiamo avere paura…” (n.70).
Cari Confratelli, insieme ai laici vostri collaboratori, voi siete la risposta positiva a questi interrogativi del Papa. Davvero i guanelliani che si sono susseguiti in questi 10 anni nel Guanella Home, si sono chinati per abbracciare, curare, pulire, imboccare, promuovere tanti corpi di fratelli bisognosi che sono approdati nella nostra casa. Nella mia visita canonica dello scorso anno ho avuto modo di toccare con mano e vedere con i miei occhi come il vostro servizio ai piccoli del Guanella Home è espressione di tenerezza, di paternità, di protezione e oserei dire di venerazione. In loro don Guanella ci ha insegnato a vedere Cristo stesso da amare e servire.
I Misteri del rosario, animati dai nostri piccoli del Guanella Home, non sono altro che il messaggio del Buon Samaritano tra di noi, messaggio che chiede di essere ascoltato, accolto, accudito, amato.
Grazie a voi e ai collaboratori laici per tutto quello che state facendo come risposta concreta e fedele al Vangelo del Signore.
Dieci anni dall’apertura del Guanella Home, dieci anni di storia del Vangelo della carità offerto al mondo come dono di servizio e di provocazione a diventare tutti, in quello che possiamo, Buoni Samaritani. Grazie e Auguri!"
Padre Umberto e Consiglio generale
Il 5 Dicembre ricorre il 40° della morte di don Olimpio Giampedraglia, nostro superiore generale fino al 1980.
Tutte le comunità religiose guanelliane sono invitate a ricordarlo al Signore applicando per lui la Santa Messa.
Che don Olimpio interceda per tutta la nostra grande famiglia religiosa, per le necessità di salute dei confratelli in questa stagione di covid, per le necessità delle nostre difficoltà vocazionali e anche per quelle economiche.
Buona solennità della Immacolata.
Il Superiore Generale Padre Umberto Briugnoni
Superiore dal 1970 - 1980
Nell'XI capitolo generale (1969-70) venne eletto Don Olimpio Giampedraglia, riconfermato in quello successivo (1976) E' morto in carica nel 1980. Suo impegno fu l'attuazione delle istanze conciliari e delle decisioni capitolari, soprattutto del capitolo generale speciale (1969-70). A lui si deve la promulgazione di nuovi testi di Costituzioni e regolamenti, l' istituzione delle province religiose, il trasferimento della casa generalizia e dello studentato teologico a Roma, la specializzazione dei confratelli e di opere e l'avvio di nuove attività (Palencia, in Spagna; Nazareth, in Palestina).
Cenni Biografici
Nato a S. Cassiano (SO), il 14 marzo 1915
Entrato a Fara Novarese (NO), il 14 ottobre 1925
Professo a Fara Novarese (NO), il 14 settembre 1932
Sacerdote a Como, il 24 settembre 1938
Defunto a Roma, il 5 dicembre 1980
Don Olimpio arrivò a Fara che aveva dieci anni, ed aveva compiuto «gli studi elementari di grado inferiore», cioè la terza classe. Allora, nei piccoli centri, non c'era più di tanto; ma erano terze impegnative, dove il leggere e il far di conto avevano una parte assai importante e formativa. Era orfano di mamma da quando non aveva che un anno; il padre gli era morto che ne aveva uno e mezzo. Le persone care, alle quali far riferimento, erano la nonna, una zia e il fratello Lorenzo Attilio, maggiore di tre anni. Sui banchi della scuola, l'aveva curato, con particolare attenzione, la sua maestra Maria Trussoni e s'era interessato con insistenza il parroco don Antonio Zubiani a farlo accettare: le buone doti, che già spiccavano, potevano sbocciare in una valida vocazione. Aveva tutta l'aria del piccolo montanaro, coi calzoni a mezza gamba; la semplicità s'accoppiava alla vivacità e soprattutto alla bontà. Inserito subito nei corsi ginnasiali, tenne il passo con gli altri che pur disponevano d'una miglior preparazione di base; ci volle qualche anno a mettere in evidenza le sue doti e raggiungere quel profitto che l'avrebbe posto al disopra di tutti. E' che la vivace intelligenza andava di pari passo con l'impegno costante.
Nel 1930 entrò in noviziato, allora sempre a Fara. Non rappresentò un normale avanzamento di tappa, segnò un punto miliare. Fu chiara a tutti la decisione con cui affrontava questo periodo di formazione intensa: esemplare nell'osservanza delle Regole, anche le più minute, quelle in cui i novizi scantonano più facilmente, per esempio quella del silenzio. Con una crescita rapida, arrivò alla professione, confermando il proposito deciso di «volermi dedicare al Sacerdozio nello stesso stato religioso che abbraccio». Per gli studi liceali e filosofici frequentò, sempre brillantemente, il seminario vescovile di Como, con residenza in Casa‑Madre. Poi scese a Roma, a frequentarvi, all'Università Urbaniana di Propaganda Fide, i corsi teologici. Il tempo disponibile, quello che avrebbe potuto riservare al giusto sollievo, lo dedicò ai buoni‑figli dell'annesso ricovero che l'ospitava. Arrivò al sacerdozio che aveva frequentato l'università per tre anni, con una duplice dispensa pontificia: sei mesi d'anticipo sull'età canonica e per non aver ancora iniziato il quarto anno di teologia. Per gli studi si era già meritata una medaglia d'argento e una d'oro, che offrirà alla Madonna, quale filiale e riconoscente omaggio. Era ammirevole infatti la serietà con cui si applicava: in cinque anni preparò la licenza e la laurea in teologia, si iscrisse alla facoltà di diritto canonico all'Università Gregoriana e vi conseguì licenza e laurea. Il risultato: Summa cum laude.
Intanto i superiori cominciavano ad affidargli alcuni incarichi: prefetto degli studenti e aiutante del procuratore generale nel 1943; due anni dopo, quelli di secondo consigliere della casa, rettore del seminario minore e vice‑postulatore generale. In particolare, il Superiore generale gli affidava l'animazione della grande comunità, raccomandandogli di supplire alle negligenze e di togliere gli inconvenienti. Non era trascorso un anno, che lo richiamarono al Nord, affidandogli la direzione della casa di Barza e la formazione dei numerosi chierici novizi e professi. Per essere loro maestro non aveva l'età canonica: gli chiesero ed ottennero la necessaria dispensa. Quattro grossi quaderni, fortunatamente conservati, di conferenze e prediche ai chierici, mettono in evidenza la chiarezza della sua linea, nello sforzo di formare buoni religiosi guanelliani. A chi mancava di decisione, consigliava l'altra strada.