Il Consiglio generale si è incontrato con il Consiglio delle nostre Consorelle, Figlie di Santa Maria delle Provvidenza nella Curia generalizia dei SdC, il 15 luglio 2020, per un confronto sulle problematiche affrontate durante la pandemia del Covid-19 prevedendo le conseguenze per il futuro, per dialogare sulla Carta di Comunione della Famiglia Guanelliana e gettare uno sguardo al nostro domani in vista di una collaborazione nella missione, che in alcune nazioni è già in atto (Congo, Romania, Spagna, Brasile-Amazzonia, USA-East Providence), e nella formazione.
La prima professione dei nostri tre novizi, Eris Zeus Caja Boquiron, John Lelis Lofamia e Joseph Phan Van Dung, è stata un evento di successo nella comunità della Sagrada Familia, dei Servi della Carità a Legazpi nelle Filippine.
Con un numero limitato di ospiti il 16 luglio, causa pandemia, abbiamo iniziato la santa messa alle 10.00 e finito intorno alle 11.45.
I voti sono stati accolti da don Luigi De Giambattista. Hanno firmato gli atti i testimoni don Eduardo Cerbito (superiore locale), don Charles Pro (il padre maestro dei novizi).
Don Charles Pro, SdC
In the evening of Tuesday, 24th March 1908 (the eve of the Annunciation), at the Church of the Sacred Heart in Como, our Founder, Saint Luigi Guanella achieved a great milestone when he and his first disciples pronounced the simple perpetual vows. Don Nino Minetti, describing that day said: “God in his mercy lighted up the dawn of a new day also for us, as two thousand years before, he had lighted up for the world the dawn of the blessed and salvific day of the Incarnation”. (Cf. The Vows of 1908 in the Memory of the Servants of Charity, Como, June 7, 2008).
One hundred and twelve years later after the enactment of the great milestone by Saint Luigi Guanella, we could still hear strongly the resounding of the same words of Don Nino Minetti in our minds. On Monday, 6th July 2020 God actually lighted up the dawn of a new day in the history of our Congregation in Africa as we witnessed the beautiful celebration that ushered three of our brothers BAYA Joseph Vangu, LIKITA Philimon Neophe and PATRICK Valentine Chidozie definitively into the family of the Servants of Charity. On this day, they professed publicly to be obedient, chaste and poor for the rest of their lives according to the Constitutions of the Congregation of the Servants of Charity. The Eucharistic celebration which took place at St. Luke’s Chaplaincy, University College Hospital, Ibadan, was presided over by the Superior of the Vice Province, Rev. Fr. Kelechi Maduforo, who also received their vows. The occasion was attended by some Priests and Religious of the Archdiocese of Ibadan, few members of the families of the brothers, our confreres and some members of the Guanellian Youth Movement who constituted the choir.
During the Eucharistic celebration, the homilist Rev. Fr. Emmanuel Johnson (the Secretary of the Vice Province) enjoined the brothers to give themselves totally to God. By the final vows, the brothers are telling us that they are ready to listen to God and do as the Lord asks them to do. They are expected to live in filial surrender to God and in evangelical compassion for the poor to whom they called to love. According to him, the brothers should be ready to live love, drink love and die for love because as our Constitutions stipulates: Everything we do has Charity at the centre. On his part, the Superior of the Vice Province, in his good will message to the Newly Professed, reminded them that they have demonstrated to the people that they have an identity and that their life experience should be a confirmation of that identity.
At the end of the Eucharistic celebration, the Rector of the Theological Seminary of Ibadan, Rev. Fr. Lawrence Baridi Putonor expressed his gratitude to all who were present despite the effects of the global pandemic. He particularly thanked Joseph, Philimon and Valentine for accepting to offer themselves totally and definitively to God for the service of the poor. He equally showed his appreciation to the parents who supported the choice and decision of their sons to be Guanellians for the rest of their lives. The end of the Eucharistic celebration paved way for a group photograph and lunch with the family members of the newly Perpetually Professed at our Community, during which there was the cutting of the cake in their honour.
Confratelli carissimi della nazione indiana,
come lo scorso anno, anche quest’anno, in occasione della Festa dell’apostolo Tommaso, la cui memoria tocca le origini del cristianesimo nella vostra terra, vorrei rivolgervi un saluto.
Anzitutto un saluto di gratitudine, visto che ormai siete l’unica nazione della Congregazione presente nei cinque continenti, oltre a quella italiana che è la nazione della terra di fondazione.
Grazie per la generosità con cui accogliete l’invito ad annunciare il Vangelo in tutta la geografia della nostra famiglia religiosa, affrontando culture, lingue, tradizioni, abitudini, climi e alimentazione distinti dal vostro abituale ritmo e stile di vita.
Davvero dico grazie per il servizio che prestate alla vita di tante comunità.
Sono consapevole delle difficoltà che spesso incontrate, di qualche umiliazione e anche del sacrificio che suppone la distanza da casa, ma continuamente mi arrivano le soddisfacenti notizie sul vostro inserimento, sul vostro ministero e sulle piccole vittorie che registrate nella crescita personale verso la santità.
Poi un saluto di riflessione, invitandovi a meditare sul percorso umano che Tommaso ha dovuto realizzare, almeno per come emerge dai Vangeli.
Faceva parte di un gruppo dove vi era gente del nord e gente del sud, cioè nativi della Galilea e della Giudea, vi erano persone di diverse linee politiche visto che alcuni erano amici dei romani dominatori, come Matteo, e altri nemici agguerriti di Roma, come Simone che apparteneva alla banda degli zeloti. Poi diversità di carattere come gli impulsivi ‘figli del tuono’, Giovanni e Giacomo, e proprio lui Tommaso, più riflessivo e concretamente razionale. Senza contare la diversità di mestiere e di condizione familiare, essendo alcuni liberi e altri sposati, le differenze di approccio al Maestro.
Cosa voglio dire? Hanno fatto unità in Gesù e su Gesù e le loro differenze sono diventate una ricchezza, colori diversi dell’unica Chiesa delle origini.
Immagino la fatica di Tommaso per vivere la comunione con personaggi come Paolo, Pietro, Giovanni...diversi anni luce per carattere e per caratteristiche.
Vorrei invitarvi ad approfittare delle vostre differenze geografiche, culturali, sociali, familiari, per comporre nell’unità le nostre comunità. Cercate di fare una vera guerra contro ogni tipo di divisione, sarebbe aprire la porta al Nemico che si diverte a metterci gli uni contro gli altri. Don Guanella diceva che la regola d’oro per noi sia il vincolo della carità. Al di sopra di tutto, delle idee, delle visioni, dei gusti, delle preferenze.
Infine un saluto di esortazione.
Dopo l’entusiasmo dei primi trenta anni della vostra storia, e don Piero Lippoli sta terminando di ricostruirla in un libro, è normale il rischio di sedersi un poco, di vivere di rendita, di essere meno slanciati nella virtù e nello zelo per la missione.
Penso alla preoccupazione per le case (creatività nella missione e alla cura necessaria degli edifici), penso alla proposta vocazionale (siete tanti e giovani e credete di non avere bisogno), penso alla povertà tipica della vita guanelliana (non vivete più le precarietà delle prime fondazioni).
Ma penso anche allo slancio verso la missione. Non vi fate appesantire troppo in questo slancio dai legami familiari e dal richiamo della vostra terra, visto che un giorno avete preferito Cristo a ogni legittimo amore. A Cristo va dato sempre di più, va dato tutto!
Vi aspettano cose meravigliose.
Per l’età, per il numero, per le qualità voi potete fare molto di più dei vostri padri.
Come superiore generale credo di doverlo chiedere, per non rimproverarmi un giorno di aver taciuto. Altre Province non hanno le possibilità che voi avete, ne siete responsabili di fronte al futuro.
San Tommaso interceda sui vostri passi di ieri, di oggi, di domani.
Non dimenticate mai quanto ardeva il cuore del Fondatore nel sognare di andare ad annunciare il Vangelo ai confini del mondo.
Voi oggi potete fare quello che lui avrebbe fatto e molto di più e anche meglio! Auguri!
Vi sono vicino con la preghiera, la stima e l’affetto fraterno.
Buona festa di san Tommaso!
Roma, 2 luglio 2020
Padre Umberto
Dal 1 al 3 luglio il delegato e i consiglieri della nuova delegazione europea San Luigi Guanella sono a Roma per incontrare il consiglio generale per approvare lo statuto di delegazione e insieme guardare in modo panoramico i temi e le problematiche che riguardano la nuova delegazione
La nuova delegazione europea dei SdC denominata “San Luigi Guanella” è stata costituita il 19 giugno 2020, solennità del Sacro Cuore. Dopo due giorni di interconsiglio col consiglio generale è stato firmato, il 3 luglio 2020, lo Statuto della Delegazione. Il consiglio della nuova delegazione è così composto:
Don Fabio Pallotta, Delegato
Don Alphonse Bakthiswalagan
Don Baniak Wieslaw
Don Fernando De La Torre Cabornero
A loro i migliori auguri di buon cammino in questa nuova avventura, perché si lascino guidare dallo Spirito nei passi che dovranno compiere.
Domenica 28 giugno 2020. I quattro postulanti vietnamiti Cuong, Hung, Phuc e Tam, iniziano il Noviziato a Legaspi (Filippine). Presiede la celebrazione Eucaristica don Luigi De Giambattista, il quale affida i nuovi novizi al Padre Maestro don Charles Promio.
Il 19 giugno è stato un giorno molto importante per la Congregazione dei Servi della Carità: è nata la “delegazione europea”, proprio nel giorno della solennità del Sacro Cuore di Gesù.
Come ci è stato indicato dal padre generale, nella sua lettera, abbiamo avuto una semplice celebrazione per indicare la nascita della nuova delegazione.
Come da tradizione nella nostra Congregazione, abbiamo rinnovato i voti religiosi quel giorno stesso dedicato al Sacro Cuore nella Parrocchia di Santiago di Arzúa.
Durante la messa è stata ufficialmente annunciata ai parrocchiani la notizia della nuova delegazione intitolata a “San Luigi Guanella” e del suo primo delegato superiore, padre Fabio Pallotta.