In questi giorni così difficili e tristi per tutti noi e in particolare per molte famiglie che hanno perso il lavoro, si sono verificate diverse problematiche anche nel nostro quartiere. Il 29 marzo abbiamo partecipato all'incontro on line dei cooperatori con don Wlady il cui tema sviluppato era la carità vissuta da don Guanella e per l'occasione ci sono stati presentati diversi aneddoti sulla provvidenza che non si è mancata al nostro Fondatore. Alla fine dell'incontro ci siamo posti la domanda: "Cosa don Guanella farebbe oggi in questa circostanza di Corona virus?" Sicuramente non si sarebbe risparmiato nell'aiutare i più poveri.
Questa risposta ci ha provocato e ha suscitato in noi il desiderio di aiutare chi è nel bisogno e il parroco ci ha proposto di iniziare una raccolta alimentare nei supermarket del quartiere per soddisfare i fratelli in difficoltà economica. La nostra gente si è dimostrata molto generosa nel donare perché i carrelli della spesa sono stati sempre pienissimi di ogni provvidenza!
Questo tipo di assistenza già è presente in parrocchia ma nei giorni del decreto ministeriale in cui tutti erano stati invitati a restare a casa, era stato sospeso.
Già il 30 marzo sono stati contattati vari supermarket che hanno aderito a questo tipo di iniziativa umanitaria senza esitazione e ad oggi ne abbiamo 10 dai quali ritiriamo alimenti che poi vengono distribuiti ai bisognosi.
Il nostro progetto, San Giuseppe Market, nasce ancor prima della lettera del vicario di Roma e si sostiene senza attingere dalla Caritas Diocesana che fa capo a San Gioacchino. Sicuramente il nostro progetto è più faticoso perché ogni giorno andiamo a ritirare la merce, la scarichiamo in parrocchia dove viene archiviata e sistemata per poter essere distribuita.
L'idea che stiamo realizzando, nasce proprio dai cooperatori del Trionfale con la collaborazione dell'oratorio e del comitato di quartiere Trionfalmente 17. Proprio per il fatto di essere stati i primi ad attivarci in questo campo siamo stati intervistati da Tv 2000 e da Rai 1 perché indicati come esempio all'interno della Prefettura del settore ovest di Roma. E' un esperienza ricca di umanità che ci sta permettendo di ascoltare tante famiglie del quartiere diventate improvvisamente povere perché i genitori hanno perso il lavoro. Ad oggi stiamo assistendo 100 famiglie indigenti, abbiamo distribuito nella prima settimana 400 chili di pasta, 100 pacchi di caffè, 100 kg di zucchero...distribuiamo in tre giorni della settimana per evitare assembramenti, sono coinvolti una decina di volontari, anche giovani, che si sono resi disponibili a realizzare questo progetto caritativo. Per ultimo, stiamo continuando a ospitare tre uomini senza fissa dimora presentati dalla Caritas di Roma che sarebbero dovuti andar via entro il 30 marzo e che stiamo continuando ad assistere donandogli un alloggio e i pasti ogni giorno.
“LISTEN TO THE CRY OF THE EARTH AND THE CRY OF THE POOR WHO SUFFER MORE.”- POPE FRANCIS
“The poor man cried and the lord heard Him” (Ps 34:6).
In the backdrop of the corona virus (Covid-19) scare affecting the livelihoods of daily wage earners due to slowing down of the economy, the words of the psalmist become our own when we encounter the different conditions of suffering and marginalization experienced by so many of our brothers and sisters. In today’s situation as we all are locked down, the poor cannot come to us, but we need to reach out to the poor.
We the fathers in the Provincialate community, in solidarity with the poor, decided to take care of the families at least those who are nearby, by giving them some provisions for their nourishment. Our focus was on the poor families of the children who come for the tuition every day, the handicapped and also the deserving families in our locality. We went to house to house distributing the bags of groceries and some vegetables which are their bare necessities. Someone rightly said we cannot eradicate poverty and pain from the world but can lighten them by our kind gesture.
All those who received this small material help expressed their gratitude to God and to us. This tiny help in a small way may be answering the cry of the poor. Along with other intentions, we remember families in particular, during our daily prayer. We accompany them in their life of poverty by our little sacrifices. By feeling one with the poor, in our thoughts and in our living, we imitate Christ the poor and our protector Don Guanella.
Tra la paura e l'isolamento globale imposti dalla pandemia Coronavirus, il 28 marzo 2020, quattordici (14) dei nostri novizi hanno dichiarato i loro Primi Voti Religiosi, Hanno professato nelle mani del Superiore della Vice Provincia Nostra Signora della Speranza (Africa), don Kelechi Maduforo. Erano presenti don Christopher Orji, don Jude, e don Emmanuel Johnson. L ' evento si è svolto presso la Casa del Noviziato a Nnebukwu nello stato Imo (Nigeria). I quattordici (14) novizi provengono da tre (3) diversi paesi in Africa: Nigeria, DR Congo e Togo. La loro prima professione religiosa si è svolta durante una messa solenne presieduta da don Kelechi Maduforo che durante la sua omelia i neo-professi ad essere fedeli ai voti di castità, povertà e obbedienza che hanno fatto a Dio e di essere fedeli allo spirito, al carisma e alla missione della Congregazione dei Servi della Carità. Con la Prima Professione dei voti, che è giunta alla fine dell'anno canonico di Noviziato, i nostri fratelli sono diventati membri della Congregazione.
La Messa Solenne è stata resa preziosa anche dalla presenza dei parenti dei nostri novizi, dal parroco della Santa Famiglia, don Jonathan Ezenwake e dal coro. C’erano gli abitanti del villaggio e i fedeli della parrocchia e vari sacerdoti e religiosi. Il numero di persone che hanno partecipato a questo evento Solenne è stato ridotto a causa dello scoppio di Covid-19 in Nigeria. Dopo la Santa Messa, abbiamo tagliato la torta della Prima professione in onore dei nostri confratelli che avevano appena professato. Non c'è stato alcun ricevimento poiché le direttive del governo nigeriano non permettevano di raccogliere un gran numero di persone. Cibo e bevande sono stati rapidamente distribuiti e tutti sono andati a casa.
Amidst global fear and lockdown imposed by Coronavirus pandemic, on the 28th of March, 2020, fourteen (14) of our Novices professed their first Religious vows, which was received by the Superior of the Vice Province of Our Lady of Hope, Africa – Very Rev. Fr Kelechi Maduforo; with Rev. Fr. Christopher Orji – the Parish priest of St. Jude Parish Egwe and Rev. Fr. Emmanuel Johnson – the superior of Our Ghana Community and a Provincial Secretary and Councilor – as witnesses. The event took place in the Novitiate House, Don Guanella Centre, Nnebukwu in Oguta Local Government Area of Imo State, Nigeria. The fourteen (14) Novices come from three (3) different countries in Africa: Nigeria, DR Congo and Togo. Their First Religious Profession took place during a Solemn Mass presided by Very Rev. Fr. Kelechi Maduforo who during his homily enjoined the brothers – the newly professed to be faithful to the vows of chastity, poverty and obedience they have made to God and to be faithful to the spirit, charism and mission of the Congregation of the Servants of Charity. With the first profession of vows, which came at the end of the Canonical year of the Novitiate, our brothers have become members of the Congregation.
The Solemn Mass was graced with the presence of the family members of our Novices, the Parish priest of Holy Family Izombe, Very Rev. Fr. Jonathan Ezenwoke and the choir, Sir Paschal Uche, a newscaster at Orient FM Owerri, villagers and members of Immaculate Heart Parish Orsu Obodo and various Priests and Religious. The number of persons that attended this Solemn event was reduced and the names taken because of the outbreak of Covid-19 in Nigeria. After the Holy Mass, we cut the First Profession cake in honour of our newly professed members. There was no reception since part of the directives of the Nigerian government does not permit gathering of large number of persons. Food and drinks were quickly distributed and everybody went home.
Coronavirus, “Aiutiamo i più fragili", senza dimora e le famiglie disagiate: per vincere il contagio e la paura ci vuole solidarietà.
Di fronte all’emergenza sanitaria scatenata dalla pandemia di Covid-19, la famiglia guanelliana in Romania insieme con i due seminaristi ha attivato tutte le sue dimensioni, materiali e spirituali, senza dimenticare i più poveri e vulnerabili, in una grande gara di solidarietà, le persone senza fissa dimora che non possono nemmeno uscire a fare la spesa e i “preferiti di Dio” che la crisi in atto rischia di far cadere nel dimenticatoio.
Mentre a Iasi ed in tutta la Romania si rafforzano le limitazioni degli spostamenti, cresce la fantasia di comunità di San Luigi Guanella per non lasciare solo chi soffre di più per l’isolamento: persone senza fissa dimora, anziani soli e persone in difficoltà.
Per molti senzatetto la vita è diventata particolarmente dura, perché molte organizzazioni pubbliche hanno chiuso. Non si trova più un bagno pubblico, non si può fare la doccia, perché le piscine sono chiuse. Non si trova da mangiare. Soprattutto manca la possibilità di incontrarsi e cresce la paura di restare da soli.
I seminaristi e preti non se ne sono dimenticati. Con guanti e mascherine portano pane e alimenti a chi vive in strada. Non è questo il tempo di battaglie pretestuose, non è il tempo in cui lamentarsi o ingenerare una cultura del sospetto. Questo è il tempo di una solidarietà autentica, di darsi una mano, di amare davvero il prossimo e di moltiplicare il bene anziché la critica”.
1. CONTEXTE GENERAL
Le monde connait ces derniers mois une pandémie qui ravage plusieurs pays, « Coronavirus.» Le Coronavirus a commencé en Chine, dans la ville de Wuhan. Selon un bulletin de l’OMS du 12 Janvier 2020, les premiers cas lui ont été notifiés le 31 décembre 2019. Il n’existait que 41 cas d’infection connus. Après le Coronavirus s’est répandu dans plusieurs pays où il y a eu d’énormes perdes en vies humaines.
La ville de Kinshasa, en République Démocratique du Congo a été victime de cette pandémie depuis le 10 Mars, avec l’arrivée d’un Français d’origine Congolaise. Cette nouvelle était une alerte et avait causé de panique dans tout le pays. Le gouvernement, à travers son ministre de la santé, avait communiqué en invitant le peuple au calme et au respect des mesures d’hygiène. Mais beaucoup de gens étaient sceptiques, accusant le gouvernement de vouloir dramatiser les choses pour gagner de l’argent, et pourtant l’annonce faite par le gouvernement était si responsable.
Actuellement, il n’est plus question de doute : le COVID 19 est bel et bien en République Démocratique du Congo. Le pays compte en cette date 109 cas dont 8 décès. A Kinshasa, le Gouverneur Gentiny NGOBILA MBAKA avait annoncé la semaine dernière une série des mesures de confinement allant jusqu’à trois semaine de confinement total, laissant deux jours chaque semaine pour le ravitaillement. Ce programme de confinement qui devrait commencer le 28 Mars 2020 a été reporté suite à la spéculation des prix des denrées alimentaires sur les marchés. Et pourtant à l’annonce de ces mesures de confinement, beaucoup de gens se sont descendus sur les marchés pour s’approvisionner. L’Archevêque Métropolitain de Kinshasa, Son Eminence Fridolin, Cardinal AMBONGO BENSUNGU a exprimé son regret concernant ce recul du gouvernement qui a créé un vide et a invité les autorités au respect de leur peuple.
2. AU NIVEAU DE NOTRE CENTRE DU PLATEAU DES BATEKE
La population du Plateau est la moins informée sur le COVID 19 car c’est d’abord une zone où peu de familles disposent la radio ou la télévision pour s’informer. Nous avons fait de notre mieux pour informer nos élèves et les familles sur les mesures d’hygiènes prises par les autorités et le ministère de la santé, en collaboration avec l’équipe de riposte. Jusque-là aucun cas n’a été signalé au Plateau. Dans le centre des bons-fils, tout le monde a été sensibilisé. Nous avons placés du savon et de liquide désinfectant pour le lavage régulier des mains. Nous sommes plus au moins confinés. Les promenades du dimanche sont suspendues jusqu’à nouvel ordre. Mais les enfants vivent dans la quiétude et les activités de base se déroulent normalement.
Père Adelin Amédée BUKETE VAN’SER, Sdc
Da due settimane a Skawina-POLONIA, ma anche in tanti altri posti, ci sono i volontari che cuciono le mascherine per gli ospedali. Abbiamo pensato di partecipare anche noi come comunità religiosa insieme ai nostri ragazzi della casa famiglia in questa bella iniziativa. C'e' chi taglia la stoffa e il nastro, chi la stira (fratel Marcin ne e' diventato un esperto ormai!), e chi cuce le mascherine. La nostra Cappella è diventata un punto di riferimento per questi volontari. Abbiamo esposto delle scatole vuote, dove le persone possono portare la stoffa o i pezzi già stirati, piegati e pronti per la cucitura ed anche le mascherine fatte. Ci sono gli autisti - corrieri volontari - che distribuiscono la stoffa alle signore che cuciono nelle proprie case. Ogni sera le mascherine pronte vengono portate nella nostra Cappella o direttamente ai corrieri che poi preparano i pacchi per gli ospedali. Tutto il personale medico degli ospedali è sempre molto grato per questo semplice, ma assai importante aiuto. Le prime mascherine, belle colorate, sono state portate in ospedale pediatrico di Cracovia, per i pazienti più piccoli. Finora i volontari hanno preparato quasi 20.000 mascherine che sono state già distribuite negli ospedali di Cracovia. Un pacco con 500 mascherine è stato spedito per la nostra Casa San Giuseppe in Via Aurelia Antica a Roma. Speriamo che arrivi presto!
Abbiamo già avuto richieste dai giornalisti di fare delle interviste, ma abbiamo rifiutato. L'idea di cucire le mascherine non è nostra, noi solamente volevamo dare una mano ai volontari, secondo le nostre povere possibilità.
DON JAREK
DECRETO della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti "In tempo di Covid-19"
DECRETO
In tempo di Covid-19 (II)
Considerato il rapido evolversi della pandemia da Covid-19 e tenendo conto delle osservazioni pervenute dalle Conferenze Episcopali, questa Congregazione offre un aggiornamento alle indicazioni generali e ai suggerimenti già dati ai Vescovi nel precedente decreto del 19 marzo 2020.
Dal momento che la data della Pasqua non può essere trasferita, nei paesi colpiti dalla malattia, dove sono previste restrizioni circa gli assembramenti e i movimenti delle persone, i Vescovi e i Presbiteri celebrino i riti della Settimana Santa senza concorso di popolo e in luogo adatto, evitando la concelebrazione e omettendo lo scambio della pace.
I fedeli siano avvisati dell’ora d’inizio delle celebrazioni in modo che possano unirsi in preghiera nelle proprie abitazioni. Potranno essere di aiuto i mezzi di comunicazione telematica in diretta, non registrata. In ogni caso rimane importante dedicare un congruo tempo alla preghiera, valorizzando soprattutto la Liturgia Horarum.
Le Conferenze Episcopali e le singole diocesi non manchino di offrire sussidi per aiutare la preghiera familiare e personale.
1 - Domenica della Palme. La Commemorazione dell’Ingresso del Signore a Gerusalemme si celebri all’interno dell’edificio sacro; nelle chiese Cattedrali si adotti la seconda forma prevista dal Messale Romano, nelle chiese Parrocchiali e negli altri luoghi la terza.
2 - Messa crismale. Valutando il caso concreto nei diversi Paesi, le Conferenze Episcopali potranno dare indicazioni circa un eventuale trasferimento ad altra data.
3 - Giovedì Santo. La lavanda dei piedi, già facoltativa, si ometta. Al termine della Messa nella Cena del Signore si ometta anche la processione e il Santissimo Sacramento si custodisca nel tabernacolo. In questo giorno si concede eccezionalmente ai Presbiteri la facoltà di celebrare la Messa senza concorso di popolo, in luogo adatto.
4 - Venerdì Santo. Nella preghiera universale i Vescovi avranno cura di predisporre una speciale intenzione per chi si trova in situazione di smarrimento, i malati, i defunti, (cf. Missale Romanum). L’atto di adorazione alla Croce mediante il bacio sia limitato al solo celebrante.
5 - Veglia Pasquale. Si celebri esclusivamente nelle chiese Cattedrali e Parrocchiali. Per la liturgia battesimale, si mantenga solo il rinnovo delle promesse battesimali (cf. Missale Romanum).
Per i seminari, i collegi sacerdotali, i monasteri e le comunità religiose ci si attenga alle indicazioni del presente Decreto.
Le espressioni della pietà popolare e le processioni che arricchiscono i giorni della Settimana Santa e del Triduo Pasquale, a giudizio del Vescovo diocesano, potranno essere trasferite in altri giorni convenienti, ad esempio il 14 e 15 settembre.
De mandato Summi Pontificis pro hoc tantum anno 2020.
Dalla Sede della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, 25 marzo 2020, solennità dell’Annunciazione del Signore.
DÉCRET
En temps de Covid-19 (II)
Ayant considéré l'évolution rapide de la pandémie de Covid-19 et tenant compte des observations reçues des Conférences Épiscopales, cette Congrégation propose une mise à jour des indications générales et des suggestions déjà données aux Évêques dans le décret précédent du 19 mars 2020.
En considération du fait que la date de Pâques ne peut pas être transférée, dans les pays touchés par la maladie, où des restrictions sur les rassemblements et les mouvements de personnes sont prévues, les Évêques et les Prêtres célébreront les rites de la Semaine Sainte sans la présence du peuple et dans un endroit approprié, en évitant la concélébration et en omettant l'échange de paix.
Les fidèles seront informés de l'heure du début des célébrations afin de pouvoir s'unir en prière dans leurs propres maisons. Les moyens de communication télématiques en direct, et non enregistrés, pourront être utiles. Dans tous les cas, il reste important de consacrer suffisamment de temps à la prière, en valorisant surtout la Liturgia Horarum.
Les Conférences Épiscopales et chaque diocèse ne manqueront pas d'offrir des suggestions en vue d’aider la prière familiale et personnelle.
1 – Dimanche des Rameaux. La Commémoration de l'Entrée du Seigneur à Jérusalem sera célébrée à l’intérieur de l’édifice sacré ; dans les églises Cathédrales on utilisera la deuxième forme prévue par le Missel Romain ; dans les églises Paroissiales et dans les autres lieux, la troisième forme.
2 – Messe chrismale. En évaluant la situation concrète dans les différents pays, les Conférences Épiscopales pourront donner des indications sur un éventuel transfert à une autre date.
3 – Jeudi Saint. Le lavement des pieds, déjà facultatif, est omis. À la fin de la Messe en Mémoire de la Cène du Seigneur, on omet aussi la procession, et le Saint-Sacrement sera conservé dans le tabernacle. En ce jour, on concède exceptionnellement à tous les prêtres la faculté de célébrer la Messe dans un endroit approprié, sans la présence du peuple.
4 – Vendredi Saint. Dans la prière universelle les Évêques veilleront à préparer une intention spéciale pour ceux qui se trouvent dans une situation de désarroi, pour les malades, les défunts (cf. Missale Romanum). L'adoration de la Croix par le baiser sera limité au célébrant seulement.
5 – Vigile Pascale. Elle n'est célébrée que dans les églises Cathédrales et Paroissiales. Pour la liturgie baptismale, seul le renouvellement des promesses baptismales sera maintenu (cf. Missale Romanum).
Dans les séminaires, les maisons de prêtres, les monastères et les communautés religieuses, on suivra les indications de ce Décret.
Les expressions de la piété populaire et les processions qui enrichissent les jours de la Semaine Sainte et du Triduum Pascal peuvent être transférées, au jugement de l'Évêque diocésain, à d'autres jours convenables, par ex. les 14 et 15 septembre.
De mandato Summi Pontificis pro hoc tantum anno 2020.
De la Congrégation pour le Culte Divin et la Discipline des Sacrements, le 25 mars 2020, solennité de l’Annonciation du Seigneur.
DECREE
In time of Covid-19 (II)
Considering the rapidly evolving situation of the Covid-19 pandemic and taking into account observations which have come from Episcopal Conferences, this Congregation now offers an update to the general indications and suggestions already given to Bishops in the preceding decree of 19 March 2020.
Given that the date of Easter cannot be transferred, in the countries which have been struck by the disease and where restrictions around the assembly and movement of people have been imposed, Bishops and priests may celebrate the rites of Holy Week without the presence of the people and in a suitable place, avoiding concelebration and omitting the sign of peace.
The faithful should be informed of the beginning times of the celebrations so that they can prayerfully unite themselves in their homes. Means of live (not recorded) telematic broadcasts can be of help. In any event it remains important to dedicate an adequate time to prayer, giving importance above all to the Liturgia Horarum.
The Episcopal Conferences and individual dioceses will see to it that resources are provided to support family and personal prayer.
1 - Palm Sunday. The Commemoration of the Lord’s Entrance into Jerusalem is to be celebrated within sacred buildings; in Cathedral churches the second form given in the Roman Missal is to be adopted; in parish churches and in other places the third form is to be used.
2 – The Chrism Mass. Evaluating the concrete situation in different countries, the Episcopal Conferences will be able to give indications about a possible transfer to another date.
3 – Holy Thursday. The washing of feet, which is already optional, is to be omitted. At the end of the Mass of the Lord’s Supper the procession is also omitted and the Blessed Sacrament is to be kept in the tabernacle. On this day the faculty to celebrate Mass in a suitable place, without the presence of the people, is exceptionally granted to all priests.
4 – Good Friday. In the Universal Prayer, Bishops will arrange to have a special intention prepared for those who find themselves in distress, the sick, the dead, (cf. Missale Romanum). The adoration of the Cross by kissing it shall be limited solely to the celebrant.
5 – The Easter Vigil: Is to be celebrated only in Cathedral and parish churches. For the “Baptismal Liturgy” only the “Renewal of Baptismal Promises” is maintained (cf. Missale Romanum).
Seminaries, houses of clergy, monasteries and religious communities shall follow the indications of this decree.
Expressions of popular piety and processions which enrich the days of Holy Week and the Paschal Triduum can be transferred to other suitable days in the year, for example 14 and 15 September, according to the judgement of the Diocesan Bishop.
De mandato Summi Pontificis pro hoc tantum anno 2020.
From the offices of the Congregation for Divine Worship and the Discipline of the Sacraments, 25 March 2020, on the Solemnity of the Annunciation of the Lord.
DECRETO
En tiempo de Covid-19 (II)
Considerado la rápida evolución de la pandemia del Covid-19 y teniendo en cuenta las observaciones recibidas de las Conferencias Episcopales, esta Congregación ofrece una actualización de las indicaciones generales y de las sugerencias ya dadas a los Obispos en el anterior decreto del 19 de marzo de 2020.
Dado que la fecha de la Pascua no puede ser trasladada, en los países afectados por la enfermedad, donde se han previsto restricciones sobre las reuniones y la movilidad de las personas, los Obispos y los presbíteros celebren los ritos de la Semana Santa sin la presencia del pueblo y en un lugar adecuado, evitando la concelebración y omitiendo el saludo de paz.
Los fieles sean avisados de la hora del inicio de las celebraciones, de modo que puedan unirse en oración desde sus propias casas. Podrán ser de gran ayuda los medios de comunicación telemática en directo, no grabados. En todo caso, es importante dedicar un tiempo oportuno a la oración, valorando, sobre todo, la Liturgia Horarum.
Las Conferencias Episcopales y cada una de las diócesis no dejen de ofrecer subsidios para ayudar en la oración familiar y personal.
1.- Domingo de Ramos. La Conmemoración de la Entrada del Señor en Jerusalén se celebre en el interior del edificio sagrado; en las iglesias catedrales se adopte la segunda forma prevista del Misal Romano; en las iglesias parroquiales y en los demás lugares, la tercera.
2.- Misa crismal. Valorando la situación concreta en los diversos países, las Conferencias Episcopales podrán dar indicaciones sobre un posible traslado a otra fecha.
3.- Jueves Santo. Se omita el lavatorio de los pies, que ya es facultativo. Al final de la Misa en la Cena del Señor, se omita también la procesión y el Santísimo Sacramento se reserve en el sagrario. En este día, se concede excepcionalmente a los presbíteros la facultad de celebrar la Misa, sin la presencia del pueblo, en lugar adecuado.
4.- Viernes Santo. En la oración universal, los Obispos se encargarán de preparar una especial intención por los que se encuentran en situación de peligro, los enfermos, los difuntos (cf. Missale Romanum). La adoración de la Cruz con el beso se limite solo al celebrante.
5.- Vigilia Pascual. Se celebre solo en las iglesias catedrales y parroquiales. Para la liturgia bautismal, se mantenga solo la renovación de las promesas bautismales (cf. Missale Romanum).
Para los seminarios, las residencias sacerdotales, los monasterios y las comunidades religiosas se atengan a las indicaciones del presente Decreto.
Las expresiones de piedad popular y las procesiones que enriquecen los días de la Semana Santa y del Triduo Pascual, a juicio del Obispo diocesano podrán ser trasladadas a otros días convenientes, por ejemplo, el 14 y 15 de septiembre.
De mandato Summi Pontificis pro hoc tantum anno 2020.
En la Sede de la Congregación para el Culto Divino y la Disciplina de los Sacramentos, a 25 de marzo de 2020, solemnidad de la Anunciación del Señor.