È un frase di San Luigi Guanella che ci mette in sintonia con il tempo di Pasqua che stiamo vivendo. A che cosa è chiamata, anche oggi, la chiesa? A dire con l’eloquenza della vita che Cristo è davvero risorto e vive in mezzo a noi. La liturgia ci ha detto ripetutamente in questi giorni: “E di queste cose voi siete testimoni!”.
Ecco una seconda frase del ricco patrimonio spirituale pedagogico di San Luigi Guanella.
Quanta sapienza e verità ci sono in queste parole! Solo quello che amo sono disponibile a viverlo per e con amore, interesse, partecipazione, anche dono di me stesso. Ciò che non apprezzo, non mi coinvolge e se lo faccio, lo faccio senza convinzione, forse per obbedienza, per far piacere a qualcuno, ma non con il cuore.
Questa è una frase della Beata suor Chiara Bosatta, figlia spirituale di don Luigi Guanella, morta a 28 anni nella dedizione ai più poveri della prima casa aperta da don Guanella a Como nel 1886. Oggi ricordiamo l’anniversario della sua nascita al cielo.
I primi passi di Papa Francesco sembrano avere come leit motiv l’amore, la tenerezza, la misericordia, la bontà del Padre celeste, Dio. Quasi in ogni suo intervento ce lo ricorda con calore e convinzione. Era anche una certezza di San Luigi Guanella, direi, la sua convinzione spirituale più forte, interiore, sperimentata nella sua stessa vita, nei molti passi difficile e sofferti affrontati.
Ogni santo ha un riferimento forte e profopndo alla Vergine Maria. Don Guanella ha vissuto un triplice amore mariano: all'Immacolata diLourdes, alla Madonna del lavoro, alla Madonna Madre della Divina Provvidenza. Don Attilio Beria, studioso di don Guanella, afferma che "L'Immacolata è stato il primo amore del Fondatore". Nella sua età giovanile, quella del discernimento e della impostazione della propria vita, il riferimento mariano è stato alla Vergine Immacolata di Lourdes. Aveva infatti 12 anni quando il Papa Pio IX ha proclamato come dogma di fede il mistero dell'Immacolato concepimento di Maria.Vivere senza peccato è certamente l'ideale più alto, più bello e più nobile per un giovane che si orienta al Sacerdozio e alla Vita consacrata.
Il secondo amore mariano di don Luigi Guanella è invece per la Madonna del lavoro. È la devozione che orienta la sua attività di fondatore. Alla Madonna del lavoro, don Luigi, dedica la chiesa di Nuova Olonio San Salvatore, una delle sue conquiste pedagogiche e riabilitative.
Siamo ormai alle ultime battute del mese di maggio, dedicato alla devozione alla Madonna e con voi vorrei sviluppare il terzo amore mariano di san Luigi Guanella. Amore alla Madonna, madre della Divina provvidenza. È la devozione della sua maturità spirituale, della tappa della sua vita che lo ha visto fondatore di due Congregazioni e padre di una moltitudine infinita di poveri e bisognosi. Alla Madre della Divina Provvidenza affida in modo particolare la Congregazione delle sue suore, le Figlie di Santa Maria della provvidenza, appunto, e tutte le sue opere. In ogni casa guanelliana non mancherà mai una statua o una immagine di questa devozione che tutti festeggiano con grande affetto e gratitudine il 12 novembre di ogni anno. Il quadro originale don Luigi lo conosce nella Cappella dei Barnabiti nella Chiesa di san Carlo ai Catinari, in Roma.
Da qualche giorno è iniziato il mese di giugno che la devozione cristiana dedica al Sacro Cuore di Gesù. Ti offriamo, amico lettore, qualche breve pensiero di San Luigi Guanella che ha fatto della devozione al Scaro Cuore la fonte della sua spiritualità.