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Carissimi/e Confratelli, Consorelle, Cooperatori, laici amici
Con sentimenti di fraternità e di stima scrivo a voi questa semplice comunicazione e richiesta.
Oggi, 6 luglio, ricorre il secondo anniversario della morte tragica del nostro giovane confratello ACHILLUS.
Ci sentiamo ancora toccati nel profondo del cuore da questa triste esperienza che in pochi attimi si è consumata durante una festosa passeggiata ad un laghetto di montagna con i nostri ragazzi della casa dell’Angelo di Genova.
Quanti interrogativi atroci e duri hanno albergato nella nostra mente in questi giorni così drammatici. Perché questa tragedia? Cosa sarà successo al nostro caro confratello in quel momento particolare? C’è stata qualche imprudenza da parte sua? Interrogativi ai quali abbiamo cercato di dare risposte anche documentate e sostenute da chi ha vissuto in prima persona questi momenti drammatici e dai medici che lo hanno assistito.
Oggi c’è più serenità nel nostro animo di suoi familiari. Anzi abbiamo cercato di ascoltare questa tragedia nel suo messaggio propositivo: teniamoci pronti perché il Figlio dell’uomo verrà ad incontrarci nel giorno e nell’ora che noi non aspettiamo.
Questa giovane vita che il Signore ha colto come germoglio dalla terra per trapiantarlo nel giardino del cielo, oggi diventa messaggio per noi; oggi diventa provocazione e invito a preparare bene l’avvento del Signore nella nostra povera esistenza; oggi sta diventando per noi, che gli siamo stati vicini nell’ultima tappa del suo percorso terreno, un esempio da seguire, una missione da imitare pur nelle differenze personali che ciascuno di noi porta in se stesso.
Chiedo a tutti la carità di ricordarlo con affetto e gratitudine al Dio della vita, a quel Dio che Achillus ha amato, seguito e servito e che ora lo ha ammesso alla gioia della sua presenza.
Invito le comunità a ricordarlo nella santa messa di domani e ad affidare proprio a lui, il più piccolo di casa, l’intercessione per il progresso spirituale, secondo i piani di Dio, della nostra Famiglia religiosa.
Questa sera alle ore 18,30 nella Cappella del Seminario teologico di Roma, ultima sua residenza terrena, per chi può, sarà celebrata una Santa Messa in suo suffragio.
Un saluto a tutti.
Padre Umberto
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Il 27 Giugno 2018 alle ore 10.00 presso l'Opera Don Guanella di Napoli si è tenuto l'Open-day dei Laboratori di Pizzaiolo e Barman, laboratori di formazione professionale nei quartieri dell'area Nord di Napoli organizzati dall’Associazione Opera Guanella-Fernandes di Napoli.
Il progetto avvia all’apprendimento professionale ragazzi e ragazze della periferia napoletana di età compresa tra i 16 anni e i 24 anni che difficilmente hanno opportunità lavorative significative, spiega don Enzo Bugea Nobile, superiore Opera don Guanella Napoli e vicepresidente nazionale Uneba.
L’orientamento punta su tre tipologie di attività: apprendimento dei mestieri, sostegno educativo, e infine, per chi si dimostra più motivato, tirocinio in una pizzeria. I mestieri selezionati per I due laboratory di formazione sono tra quelli più richiesti sul mercato e che godono di maggiore interesse: pizzaiolo e barman.
L’obiettivo di tali progetti è quindi, quello di rappresentare uno spazio educativo ed un luogo di formazione, di orientamento e di inserimento lavorativo per i giovani partecipanti. I ragazzi coinvolti, provengono dai territori di Secondigliano, Scampia, Miano e Chiaiano. Gran parte di essi ha abbandonato la scuola e non possiede nessuna formazione professionale. Spesso le situazioni familiari evidenziano diverse criticità, paradossalmente in linea con una situazione territoriale che non permette loro di trovare un lavoro dignitoso e di conseguenza di potersi creare un futuro. Non è raro che in contesti come questi, molti siano i giovani che entrano nel circuito della criminalità.
Il Progetto Pizzaioli e quello di Barman mirano a promuovere nei giovani competenze professionali spendibili sul mercato del lavoro attraverso un approccio alla persona nella sua globalità e nella sua unicità. Prendersi cura dei giovani, durante il loro percorso verso l'età adulta ed essere dei buoni lavoratori, attraverso la pedagogia guanelliana, grazie a un Maestro d’arte della pizza, un maestro Barman e due educatori. Già nel 1900 Don Guanella apprese, tramite l'esperienza diretta, metodi che lo portarono ad enunciare e sperimentare il valore educativo del lavoro, adattato alle reali possibilità del singolo. Egli creò all’interno delle sue Case, laboratori di piccole arti e mestieri.
Da anni l'Opera Don Guanella di Napoli, lavora con dedizione e sforzo a fianco delle istituzioni e della comunità locale, con la missione di dare speranza ad un territorio difficile ed in particolar modo, per aiutare i giovani a non arrendersi. I percorsi formativi di Barman e Pizzaiolo sono gratuiti e hanno il fine di fare acquisire agli allievi una qualifica professionale per l’inserimento nel mondo del lavoro.
La giornata si è aperta con i saluti di Don Enzo Bugea Nobile direttore dell’Opera Don Guanella di Napoli e presidente dell'Associazione Guanella-Fernandes. Sono seguiti i saluti dei promotori dei due progetti, Salvatore ed Emma Naldi e gli interventi del rappresentante del Direttore della Caritas Diocesana di Napoli Don Vincenzo Cozzolino e di Padre Gustavo De Bonis Consigliere Generale dell'Opera Don Guanella.
" Siamo fieri dei risultati che ogni anno otteniamo attraverso i nostri laboratori" ha affermato Don Enzo Bugea Nobile, " alla fine del corso diversi dei nostri ragazzi, trovano lavoro nell'ambito dei Laboratori frequentati; molti trovano lavoro in una pizzeria di Napoli, altri, soprattutto in prossimità dei mesi estivi, riescono a lavorare anche in altre città d'Italia. Quest'anno grazie alla rete di pizzerie, che con duro lavoro in questi anni abbiamo creato, due dei nostri ragazzi, sono stati accolti in una pizzeria ad Alberobello in Puglia. Altri in alcune pizzerie al centro di Napoli."
I promotori dei due progetti: la Dott.ssa Emma Naldi ed il Dott. Salvatore Naldi, si sono detti orgogliosi della scelta di sostenere tale progetto; in quanto imprenditori, comprendono bene il valore che può avere una formazione di tale portata per i giovani appartenenti a territori così complessi. Credere nei giovani e nelle loro possibilità è ciò che ha mosso e che ancora muove la sua scelta di appoggiare l'Associazione Guanella-Fernandes in questa impresa.
Alla giornata sono stati presenti anche alcuni dei ragazzi che hanno frequentato il Laboratorio di pizzaiolo e svolto un tirocinio formativo previsto nel programma del Laboratorio stesso. Alcuni di essi, successivamente alla fine del tirocinio sono entrati a far parte dell'organico delle pizzerie che li hanno accolti precedentemente come tirocinanti.
Grandi vittorie senza dubbio, quelle raggiunte da questo ambizioso progetto. Allontanare i giovani dal rischio di entrare nei circuiti penali, ridurre le fila dei giovani inoccupati, produrre beneficio sia per le famiglie dei giovani in oggetto (che spesso vertono in situazioni economiche complesse), che per la comunità locale e per la ripresa di zone, che troppo spesso sono menzionate unicamente per rappresentare la parte di Napoli degradata. Questo è il sogno che rincorre ormai da diversi anni l'Associazione Guanella-Fernandes. Questi sono gli obiettivi, che seppur ambiziosi, il direttore Don Enzo Bugea Nobile e la rete di pizzerie, professionisti e collaboratori perseguono tutti i giorni.
La giornata è continuata e si è poi conclusa con assaggi di pizze al forno, pizze fritte e in teglia preparate direttamente dai ragazzi del Laboratorio Pizzaioli e con degustazioni dei cocktail ed aperitivi preparati dai ragazzi del Laboratorio di Barman.
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IL GIORNO 3 LUGLIO E' AVVENUTA LA PROFESSIONE RELIGIOSA DI 4 NOVIZI VIETNAMITI:
AUGURIAMO A LORO BUON CAMMINO DI SANTITA' E PERSEVERANZA
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June 26, 2018 - Chelsea, MI
A new era began for the Guanellian Family in the United States, as the formal dedication of St. Louis Guanella Village and the Grand Opening of four new Children’s Homes for children with intellectual and developmental disabilities (I/DD) took place on the grounds of St. Louis Center in Chelsea, MI on Tuesday, June 12, 2018. Now, 58 years after arriving in the U.S. from Italy, the Servants of Charity Congregation is providing a continuum of care for children as young as five, and adults as old as 77 years of age who need assisted living services. St. Louis Center will also be serving girls aged 5-18 years of age for the first time in its history as one of the Children’s Homes is meant for their care. Each home has five bedrooms, a kitchen, a modern dining room, living room, sensory/play room, laundry room, and caregiver work areas. The homes were specially designed for the needs of children on the autism spectrum, and feature soft, natural color palates, full spectrum LED lighting in each room and plenty of natural lighting.
The concept being developed for St. Louis Guanella Village is known as an “intentional community,” where mixed housing will be provided for children, adults, and families who are caring for loved ones with I/DD. Along with future plans for family homes, there will also be additional cottage homes built for adult residents with I/DD who require support services, townhouses for independent living, a fitness center, a chapel, a rectory and a retail center for skill building and job training.
In 2010, St. Louis Center celebrated its 50th Anniversary and began an analysis of what was needed to safeguard its future. The Center’s aging facilities needed to be “updated, uplifted and upgraded,” and so a capital campaign was born. Over the course of seven years, a total of $10 million was raised with the support of a 25-member fundraising team. New construction began in 2010-11, and a Family Welcome Center was dedicated in 2011, a Special Needs Playground was added in 2012, and Fr. Guanella Hall was turned into an Assisted Living home in 2014.
The Grand Opening Celebration drew 300 people to a 4:00 p.m. Mass celebrated by Very Rev. Bishop Emeritus Carl F. Mengeling of the Diocese of Lansing along with ten priests from the Servants of Charity Congregation and the local community. Following Mass, a procession of supporters was led to the new St. Louis Guanella Village by a local Knights of Columbus color corps. Soon the crowd swelled to over 400 people to hear words of welcome from Fr. Enzo Addari, Executive Director of St. Louis Center, along with a history lesson about St. Louis Center from Fr. Joseph Rinaldo, SdC., Community Superior. Fr. David Stawasz unveiled the new St. Louis Guanella Village logo, and Legacy Campaign Chair Norman Neuman thanked all of the people who helped bring the vision of the St. Louis Guanella Village together. A tribute was received from the Michigan Legislature, and several important funders, including the Michigan Knights of Columbus represented by State Deputy Kenneth Unterbrink, were acknowledged. Christine Lindemann, the sister and guardian of one resident, told her family’s story and talked about how meaningful this accomplishment was for SLC families. Bishop Mengeling and Fr. Addari cut the ribbon to officially open the Children’s Homes, and then food and entertainment commenced, in spite of the rains that came pouring down shortly after the ribbon cutting. While Bishop Mengeling blessed each home with Holy Water, God did His part from up above. For more information about St. Louis Guanella Village and the new Children’s Homes, please visit www.stlouiscenter.org.
Other photos by Kelly Flaherty
Press Release Authority:
Joseph Yekulis
Public Relations Director
joey@stlouiscenter.org
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Ordenação Presbiteral - Pe. Tiago Santos Silva - 30 de Junho de 2018 - Igreja Catedral de São José Itabúna-BA
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Fifty years from now, they will look at the pictures of what we are doing this afternoon. They will look at our faces and say: this one’s dead already; this one too; and also this one. But the good things that we are starting now will still be alive fifty or even one hundred years from now. What we are doing is important and we thank the Lord for the blessing that this house is.
Do you know how much this is (Bp. Soc holding a one thousand peso bill)? How much? One thousand. Do you want this? Who wants to have this? C’mon, don’t be shy. You will accept this, right? One thousand. One thousand, can it be? If I will do this to the bill (Bp. Soc crumples the bill)? Will you still accept this? Why? Because it’s still one thousand. What if I’ll throw this to the ground and step on it, will you still accept it? What if I’ll throw this above a dog poop, will you still accept it? You will wipe it. You really want it. Why? Because the value of the one thousand bill will not change even if it is crumpled. The value of the one thousand bill will not change even if it’s dirty. The value of the one thousand bill will not change even if we step on it on the ground. That is the value of the one thousand bill. If that is the value of the one thousand bill, why are we then changing the value of a human person? Why do we call an addict an animal; but if he/she is not an addict, a person? Why is it that if you are old or young, you don’t have any worth; as if you are of less worth than someone who earns for a living? Why is it that there seems to be a difference between the value of a man and the worth of a woman? Why is it that we look at the rich and the poor differently? Why? Why is it that we look at the educated and the unschooled differently?
This afternoon, Silungan ng Panangaro is telling us that all persons have the same value. We have the same value and there is no person whose value is reduced because he/she committed a mistake, because he/she got sick, because he/she has a missing eye, because his/her brain is not functioning well, because he/she cannot talk – we all have the same worth.
This is what Silungan ng Panangaro is telling us. This is a lighthouse in Pangasinan. And this lighthouse is telling everybody, you are equal before the Lord. Even if we sinned, even if we get sick. Even if something is lacking in our bodies – whether we are bald, have hair, have teeth or none, crippled or can walk, can hear or cannot hear, can read or cannot read. All of us are children of God. And because we are children of God, we have the same value.
But when Jesus Christ came, the equation changed. Because our value are not the same anymore. Because when Jesus Christ came, he chose the wounded instead of the healthy one. He chose poverty instead of riches. He chose the manger instead of a room. He chose to die on the cross as a criminal instead of dying because of a sickness, as someone holy. This means that Jesus raised the value of the wounded, the person who has disability, the person in the outskirts, the person who is rejected by the society, Jesus raised their value. In fact, it is not really equal. It is not equal because Christ gave extra attention to and additional concern for those who lack something here on earth. That is why we are here. It is our Christian duty to take care of our own people. It is our Christian duty to take care of the poor because the poor, the aged, the handicapped, the marginalized, God chose to be with them.
But before he died and rose again, our Lord left us this instruction in the Gospel of St. Matthew: Whatever you do to the least of your brothers and sisters, you do to me. Ask permission from the poor. You want to go to heaven? Ask permission from the underprivileged, from the handicapped, from the forgotten, from the weak, from the babies, from the grandparents, [from the] abandoned. Ask permission first. If these people do not endorse you, I will not let you go to heaven. This house, Silungan ng Panangaro, is gate of heaven. You want to go to heaven, pass here because it is the poor, the abandoned, the marginalized, the handicapped, the sick, the forgotten who will bring us to heaven.
This afternoon, we are starting history. This lighthouse for Pangasinan, this proclaims a very important message: we are equal before the Lord. Our value is not reduced just because we are disabled, because we don’t earn for a living, or because we are mute. We all have the same value. And if you want to go to heaven, stoop down to the poor – to the weak, to the hungry, to those who lack in life, serve them, let’s impress them because they are our way to heaven. There is no other way. There is no other way.
I am sorry to tell you, lighting a candle will not bring you to heaven. Or bringing flowers will not bring you to heaven. Only love. And love for the poor, love for the handicapped, love for the forgotten, love for the least. That is the only sure way. The only key that will open the gates to heaven for us.
This afternoon, let us renew our love for the poor. Because we should not forget that we are all poor before God. We have nothing to brag about in front of God. And we know that in this work, God will help us. Because this work is God’s work and that we only continue this work of His here on earth.
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Sono rifiutati dalla famiglia. Esclusi dalla società. Nella Repubblica Democratica del Congo, i ragazzi disabili mentali vivono una condizione di marginalità. Per loro non esiste una rete di strutture pubbliche. Così diventano gli ultimi degli ultimi. Da alcuni anni però al loro fianco sono scesi i padri Guanelliani, una piccola congregazione religiosa fondata tra l’800 e il ‘900 da don Luigi Guanella, un sacerdote italiano.
“Il sostegno ai disabili - spiega a Fides fratel Franco Lain - è una parte importante del nostro carisma, ma l’impegno a favore dei ragazzi disabili mentali in Congo è nato quasi per caso agli inizi degli anni Duemila. Da tempo, ci occupavamo dei ragazzi di strada a Kinshasa, la capitale del Paese. Li raccoglievamo e offrivamo loro cure, assistenza e cercavamo di reinserirli in famiglia o di renderli autonomi attraverso il lavoro. Alcuni di questi ragazzi soffrivano di disturbi mentali legati a traumi (incidenti, percosse, ecc.), epilessia, disagio. Le famiglie li rifiutavano ed era difficile reinserirli in società. Abbiamo così deciso di intervenire”.
I Guanelliani hanno un tenuta al Plateau de Bateke, un ambiente agricolo, con molti piccoli villaggi a 100 km da Kinshasa. È un luogo sereno, lontano dalla vita frenetica della capitale. Trasferiscono un primo gruppo di ragazzi disabili e iniziano con loro un percorso di riabilitazione (attualmente sono 25 gli ospiti della struttura). “Le condizioni di vita di queste persone sono drammatiche”, continua fratel Lain. “Credenze locali e la predicazione delle sette (purtroppo anche quelle che si definiscono cristiane) li accusano di essere legati agli spiriti malvagi e di essere portatori di disgrazie. Per questo vengono allontanati dalle loro comunità. Sono picchiati. A volte, bruciati vivi”.
Nella Repubblica Democratica del Congo, ci sono solo sei ospedali psichiatrici con 500 posti lett. Mancano anche i medici e gli infermieri: ci sono solo 34 neuropsichiatri e 33 psichiatri. Quasi tutti questi professionisti della salute mentale lavorano nella capitale, pochi a nessuno nelle aree rurali.
I padri Guanelliani accolgono i ragazzi che sono spaventati e fragili: “È necessario assicurare loro - sottolinea fratel Lain - un ambiente che trasmetta serenità e fiducia. La località in cui li accogliamo ci favorisce perché non ha muri né reti, intorno c’è solo campagna. Le persone che li accudiscono li trattano con dolcezza. In questo modo gli ospiti si sentono a casa”.
Poi vengono avviati al lavoro. “Cerchiamo di capire le attitudini di ciascuno - specifica il Guanelliano - e di avviarli alle attività che loro preferiscono: agricoltura, allevamento, artigianato. Sono piccoli lavori, ma li aiutano a recuperare fiducia in sé stessi, cercando di reinserirli nella società”.
I Guanelliani si stanno interrogando sul futuro della struttura e su come proseguire la loro opera con ragazzi che stanno diventando uomini. “Stiamo progettando di coltivare a manioca i campi intorno alla comunità e di costruire un mulino per produrre farina”, spiega fratel Lain. Il progetto però è ancora solo sulla carta. La situazione politica e sociale della nazione non offre le garanzie necessarie per creare qualcosa di nuovo. “Speriamo che il prossimo futuro ci regali una maggiore stabilità che ci permetta di portare avanti le nostre idee”, conclude. (EC) (16/6/2018)
Fonte - (Agenzia Fides) - http://www.fides.org