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Il 25 Aprile 2018 è stato eletto come Superiore Generale della Congregazione dei Servi della Carita, Don Umberto Brugnoni, invitiamo, così come ci dice il Regolamento (Art. 27), ciascun Confratello sacerdote a celebrare la messa per il Superiore generale, come atto di comunioine e di impegno di carità.
Art.27. Ogni anno, come atto di comunione e impegno di carità, ciascun confratello sacerdote celebri la santa Messa per il superiore generale, possibilmente nel giorno anniversario della sua elezione. Analogamente si faccia per il superiore provinciale nell’ambito della sua provincia.
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Cari confratelli,
un breve pensiero di augurio e prospettiva per vivere concretamente la Pasqua del Signore in noi stessi e nelle nostre relazioni comunitarie. Non può che essere giocato questo augurio sulla carità che è il cuore per eccellenza del nostro carisma e spiritualità.
La carità è anzitutto «elezione», cioè amore che chiama e sceglie un popolo in vista di un progetto (cf. Ef 1,4). Cogliamo già in questo schema teologico i due aspetti contenuti nel concetto di agapē: da una parte l’iniziativa divina e dall’altra la risposta vocazionale affidata alla libertà umana. Se vuoi….
La dinamica della carità, non è più un dovere legale, ma personifica essenzialmente Cristo. In Rm 5,8 si afferma: «Dio dimostra il suo amore verso di noi perché, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi».
L’avvenimento della salvezza è realtà da cui nulla potrà mai più separarci (cf. Rm 8,31-39): la carità si colloca nella connessione tra cristologia e soteriologia, a tal punto che Paolo definisce l’agapē «frutto dello Spirito» e soggetto delle relazioni ecclesiali (cf. 2Cor 5,14), a cui ciascun credente deve aspirare come alla «via più eccellente» (cf. 1Cor 12,31).
La carità rivelata nel mistero pasquale ed accolta nella fede diventa dinamica spirituale nel cuore dei credenti e «riassume» tutti i precetti della legge: «Il precetto: Non commettere adulterio, non uccidere, non rubare, non desiderare e qualsiasi altro comandamento, si riassume in queste parole: Amerai il prossimo tuo come te stesso. L'amore non fa nessun male al prossimo: pieno compimento della legge è l'amore» (Rm 13,9-10). L’Apostolo Paolo raccomanda l’«amore reciproco e fraterno» (1Cor 9,20s.; 10,24; 13,5; Gal 6,2; Rm 12,10; 1Ts 3,3,12) ricordando che solo mediante la carità si vive il servizio (Gal 5,6.13) e si cresce nella vera ricchezza di Dio (Fil 1,9). La carità è il cuore della Chiesa e della nostra missione.
Buona Pasqua, confratelli, nell’impegno di vivere il meglio possibile la carità. Auguri!
Padre Umberto Brugnoni
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A las 20:30 hs. argentina y 18:30 hs. colombiana del día 9 de abril, se llevó a cabo la primera videoconferencia de actualización teológico-carismática con los formandos de las casa de Tapiales y Bogotá. En respuesta a la propuesta 2 del DFdel XXCG, el consejero por América Latina, P. Gustavo inauguró esta nueva modalidad que permitió no solo dar una conferencia formativa sino al mismo tiempo, confraternizar entre ambas casas de formación.
Además de la exposición, los cohermanos también tuvieron el tiempo para sus intervenciones.
Nos despedimos deseando el nuevo encuentro, después de haber saboreado las riquezas del carisma guanelliano.
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Domenica 7 aprile 2019, si è svolto a “Santa Rosa”, “Opera don Guanella femminile”, sulla Via Appia Antica, l’INCONTRO ZONALE dei GUANELLIANI COOPERATORI Lazio-Umbria. “Incontrare per discernere …”, il tema scelto per quest’anno formativo ha portato a riflettere sulla figura di Gesù sul Pozzo di Sicar, che si fa trovare dalla donna Samaritana. “Se tu conoscessi il dono di Dio” (Gv. 4,1-42) era il versetto evangelico che ha guidato i 50 cooperatori lì convenuti da Perugia e da Roma (Trionfale, Via degli Embrici, Santa Maria della Nocetta, Via Aurelia Antica). Alla giornata di formazione erano presenti i religiosi guanelliani: suor Chiara Minoia, suor Maria Antonietta Ripamonti, don Fabio Lorenzetti, don Nico Rutigliano. C’erano Martino Sumerano, Gualtiero Montesi, Stefania Milani con i loro gruppi locali. I lavori di gruppo hanno visto impegnati i partecipanti intorno a un questionario sul tema del giorno (l’incontro con la Samaritana), analizzato da tre angolature: l’accompagnare, il consigliare e il correggere. Il percorso formativo annuale continuerà ad approfondire il DISCERNIMENTO lasciandosi aiutare dai diversi incontri che Gesù ha fatto con uomini e donne del suo tempo e da testi del Magistero e di Don Guanella. Al centro di tutto -della preghiera e della riflessione- c’è stata la Parola di Dio.
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Venerdì 5 aprile, i seminaristi di Iasi (Romania), hanno presentato il libro sulla vita di San Luigi Guanella in lingua rumena.
Questo libro è stato tradotto in varie lingue e corredato da vari autori, è stato in pratica la biografia più diffusa al momento della canonizzazione, ed è il primo edito in lingua rumena!
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Confratelli, Consorelle, Cooperatori e laici legati a noi in qualunque modo.
Nessun giorno è qualunque, perché ogni giorno porta con sé una grazia speciale, ma il 5 aprile per chi ama don Guanella è memoria di un gesto talmente efficace che arriva ancora a noi dopo 133 anni, da quel 1886.
Un gesto in sé semplice, impercettibile ai più e modesto, molto modesto nella forma. Ma nella sua profonditá veniva da speranze, lacrime e tentativi lontani.
Quella sera partiva dal porticciolo di Pianello Lario il primo gruppo che avrebbe dato vita alla Casa Madre di Como, stabilendosi in quella che don Guanella chiama in quasi tutte le memorie ‘la casetta’.
Cosí iniziano le opere di Dio, ci ricorda il Fondatore, con poco e senza clamori perché chi vuole essere segno del Regno di Dio non deve solo avere chiaro il fine da raggiungere -l’annuncio del Vangelo ai poveri- ma anche la strada da percorrere per arrivarci e la strada non deve mai essere quella della potenza di mezzi e strutture o del clamore delle grandi pubblicità, ma quella della povertà.
Da anni i Consigli generali dell’Opera stanno perseguendo nelle nuove fondazioni questo criterio: le nostre devono essere, almeno in partenza, casette, con piccoli servitori e senza grandi apparati, poi la Provvidenza aprirà la strada per essere segno evidente e attraente, sempre a gloria di Dio. Non ci disturbi e limiti la povertà di mezzi, strutture e personale, anzi!
È ciò che vorrei ricordare a me stesso e a tutti voi in questo 133º anniversario della barca che da Pianello partì per Como. Don Guanella lo aveva codificato con le famose 4 ‘f’: fame, freddo, fumo, fastidi. Fuori da questo schema il rischio potrebbe arrivare fino alla idolatria dei mezzi e quindi del potere e quindi del denaro, che non si addice ai discepoli di Cristo.
Dio guarda all’offerta di noi stessi non alla potenza dell’apparato e quando don Guanella racconta degli inizi unisce sempre il ricordo di un’offerta di sé “fino allo stremo delle forze”.
Auguro a tutti di ripensare oggi con una certa inquietudine questo spenderci “fino allo stremo delle forze” e il resto lo fa Dio, portando a compimento le nostre azioni.
Buon anniversario e auguri soprattutto a coloro che hanno il privilegio e il compito di servire nella Casa Madre delle nostre opere e a Pianello Lario.
Roma, 5 aprile 2019
Padre Umberto
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Gizo - “Siamo isolani con gli isolani”. Don Luigi de Giambattista, missionario Guanelliano, descrive così all’Agenzia Fides la realtà del suo impegno evangelico nelle Isole Salomone, in Oceania. Indipendente dal 1978, la nazione riunisce una popolazione di 650mila abitanti dislocati su 980 isole di cui soltanto 220 abitate. “La nostra missione è iniziata circa due anni e mezzo fa, nell’agosto del 2016 - spiega all’Agenzia Fides don Luigi - rispondendo a un appello della diocesi di Gizo”.
Ad affliggere la popolazione delle Isole Salomone, come segnala da anni la Chiesa locale, sono gli effetti dei cambiamenti climatici in atto. Oggi il problema vero è l’innalzamento dell’oceano: in molte isole gli abitanti alzano muri di legno per salvare le proprie case. E il riscaldamento dei mari mina la pesca. Tra gli altri fattori destabilizzanti, le guerre tribali non del tutto sedate, e la mancanza di rispetto per le donne, vittime di continue violenze domestiche. In tal cornice opera la Chiesa locale, e l’annuncio evangelico passa anche attraverso delle intuizioni: nel 2016, l’anno del Giubileo straordinario, l’idea di una “Porta santa” mobile ed itinerante dalla capitale alle zone più remote: “Per costruire ponti di riconciliazione - ricorda il missionario - il nostro Vescovo, Luciano Capelli, decise di portare la porta santa in giro, via mare, in tutte le parrocchie”. “Ancora oggi, ci sono testimonianze stupende, frutto di questa riconciliazione che è urgente e che rappresenta il nostro impegno di Guanelliani”, afferma. “La sfida del servizio missionario guanelliano nella diocesi di Gizo è raggiungere le 22 piccole comunità cristiane a noi affidate. Si tratta mettersi spesso in barca per offrire non soltanto i Sacramenti ma coniugando l’evangelizzazione con la promozione umana”. Un’avventura che chiama a raccolta tutte le risorse disponibili sul campo: a cominciare dalla collaborazione dei catechisti, dei leader dei villaggi, delle maestre delle scuole materne parrocchiali. “Le sfide - riferisce don Luigi - sono approfondire la bellezza del Vangelo di Gesù e collegare la fede con la vita”. Bisogna arginare quella rassegnazione di cui queste popolazioni, alle periferie del mondo, sono spesso vittime. “In sintonia col pensiero del nostro vescovo - afferma in conclusione il missionario Guanelliano - dobbiamo aiutare la nostra gente a sognare, soprattutto i giovani. Dobbiamo aiutarci a vicenda per far diventare questi sogni realtà”.
La comunità cristiana nelle Isole Salomone è relativamente giovane: gli anglicani sono circa il 40% della popolazione, i cattolici si attestano al 20% e i restanti si dividono in altre confessioni cristiane; le diocesi cattoliche sono tre e sono accompagnate da 87 sacerdoti e 133 religiosi.
(ES) (Agenzia Fides 30/3/2019)