Il prossimo 3 dicembre si celebrerà la Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità 2017.
La Giornata è un appuntamento che è stato istituito nel 1981, in occasione dell’Anno Internazionale delle Persone Disabili, con lo scopo di promuovere una più diffusa e approfondita conoscenza sui temi della disabilità, sostenere la piena inclusione delle persone con disabilità in ogni ambito della vita e allontanare ogni forma di discriminazione e violenza.
Inoltre, nel 1993, la Commissione Europea ha reso il 3 dicembre anche la Giornata Europea delle Persone con Disabilità, rendendola un appuntamento non solo per i disabili, ma anche per le loro famiglie, gli operatori, i professionisti che operano nel sociale e, più in generale, per tutti i cittadini europei.
L’intenzione della Giornata è quindi quella di creare un momento di riflessione e discussione sul tema della disabilità da tutti i punti di vista: politico, civile, sociale, educativo e medico.
Ogni anno le Nazioni Unite scelgono un tema e per il 2017 sarà: “Trasformazione verso una società sostenibile e resiliente per tutti”.
Il principio generale di questo tema, è "Non lasciare nessuno indietro" e permettere alle persone con disabilità di contribuire attivamente alla società.
“I poveri non sono un problema: sono una risorsa a cui attingere per accogliere e vivere l’essenza del vangelo”
Mi tornava spesso alla mente questa espressione di papa Francesco letta mentre volavo sulla rotta verso la Tanzania.
Una risorsa, non un peso da sopportare. Un tesoro da continuamente scoprire, da accogliere con stupore, da tenere in mano e coricare nel cuore con estrema cura e delicatezza. Una strada sicura che porta all’essenza del Vangelo. Uno specchio nel quale il nostro Dio continuamente riflette i lineamenti del suo volto.
Ho provato una gioia speciale atterrare di nuovo nel piccolo aeroporto di Mbeya ed essere accolto per la prima volta dai confratelli, pionieri di una comunità missionaria da pochi mesi inserita nella Chiesa di questa porzione orientale del grande continente africano. Ma un’altra sorpresa mi aspettava arrivando a ‘Nyumba Mt Guanella’ che in Swhaili significa ‘Casa San Guanella’, la nostra piccola residenza collocata a fianco della Chiesa parrocchiale e di uno dei minuscoli centri di accoglienza e riabilitazione di bambini diversamente abili affidati alle nostre cure. La sorpresa di vedere una frotta di mamme e di ragazzi del vicino villaggio attingere festosamente acqua dal nuovo pozzo recentemente scavato dalla nostra comunità grazie al contributo, altrettanto imprevisto, di benefattori lontani da noi geograficamente ma già amici coinvolti nella nuova avventura di carità.
Acqua di provvidenza, tanto preziosa quanto scarsa e apprezzata da chi è abituato a guardare spesso solo in alto in attesa della pioggia per rinfrescarsi e dissetare la terra da coltivare.
I tanti poveri che vengono ad attingere ogni giorno acqua dal pozzo della missione sono le stesse persone che a loro volta diventano pe noi fonte di ispirazione e sorgente zampillante di vangelo vivo, iscritto nella loro carne e tradotto in gesti sorprendenti di carità profonda. Penso a quell’anziano che ho trovato appoggiato all’entrata della cappella in aperta campagna che attendeva il missionario per la celebrazione dell’Eucarestia. Vive da solo nella sua povera abitazione del villaggio e non manca mai all’appuntamento col Signore nella piccola comunità rurale. E’ cieco e si trascina appoggiandosi a un bastone, talvolta ricevendo l’aiuto di un ‘samaritano’ vicino di casa che lo guida all’altare al momento dell’offertorio a deporre la sua monetina nella cassetta che raccoglie l’obolo dei poveri per altri poveri. Penso alle mamme che camminano di buon ora sulla strada polverosa caricandosi sulle spalle il proprio bambino disabile per portarlo al nostro piccolo centro di riabilitazione. Penso al coro dei giovani della nostra parrocchia di Iwindi che, incuranti della pioggia e della strada fangosa, vanno ad animare la liturgia in un’altra comunità cristiana sparsa nella campagna. Penso ai tanti bambini che circondano la nostra missione e che si divertono un mondo calciando una palla fatta di stracci o usando come giocattolo una scatoletta vuota di carne ‘simmenthal’ portata dall’ Italia…
Mi tornano di nuovo in mente altre parole del Papa pronunciate in occasione della recente Giornata mondiale dei poveri:” Avviciniamoci ai poveri per incontrarli, per incrociare il loro sguardo, per abbracciarli e far loro sentire il calore della carità che rompe la solitudine…le loro braccia protese sono un invito a uscire dalle nostre sicurezze e dai nostri conforti...”
Rientro da questa altra visita alla giovane comunità guanelliana in Tanzania provando ancora un volta il bisogno di ringraziare il Signore, insieme ai confratelli missionari laggiù assegnati, per il dono dei poveri, nostri maestri e padroni, fratelli e sorelle coi quali condividere ogni giorno il vagello della carità costruendo ponti di comunione e allargando la rete della solidarietà. Spesso in silenzio, senza fanfara né riflettori. Come don Guanella ci ha insegnato.
P. Luigi
Fourth Provincial Chapter
Nov.20-Nov.24, 2017
The fifth day began with the morning prayers and meditation guided by Rev. Fr. Visuwasam, the provincial councilor. After breakfast the session began at 9 am with the initial prayers. The moderator was Fr. Kulandai Samy. Fr.Benson and Fr.Adaikalam lead us into prayer. The prayer for the XX General chapter was prayed by the members.
The moderator along with the Presidential committee had gone through the motions and proposals and made corrections given by the chapter members. All most there were thirty one proposals and motions. By 12.30 the motions and proposals were consolidated and printed. Voting started afterward. Fr. Visuwasam and Fr. Thambusamy were absent at the time of voting. But they voted earlier due to an emergency situation. Tellers Fr. Johndoss and Fr. Bernard collected the ballots and counted, verified and the number of ballot sheets and the number of members present corresponded. Fr. General and Fr. Secretary General abstained from voting. We dispersed for lunch break.
After lunch the forum resumed at 3 pm Fr. Dennis was the moderator. The results were made ready by the secretaries. The results were announced to the forum. Dennis the moderator said that the proposals and motions will be submitted to the General Council and they will review them and make modifications on them if deemed necessary. The final results will be made known to all.
Election of Delegates to the XX General Chapter
The moderator gave some instructions for electing the delegates for the general chapter. The instructions;
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You can vote for any perpetual member in the province
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You cannot vote for those who are in legal absence
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We will vote for each delegate separately
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He must receive absolute majority (13 out of 25) 13/25
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The second ballot if there is not absolute majority, and then we choose the two with highest votes and go for the third round.
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Don’t vote for the Provincial. He can vote but cannot receive votes
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Voting must be secret.
Substitute’s election
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Only one voting will be conducted. The highest number received confreres will be the delegates
The delegates for the General chapter
Ballots were distributed, voted, collected and the ballots were opened in common. The delegates were elected.
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Fr. Dennis Weber was elected as the first delegate who received absolute majority of votes in the first round.
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Fr. Kulandai Samy was elected as the second delegate
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Fr. Samson was elected as the third delegate
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Fr. David Anbu was elected as the fourth delegate
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Fr. Visuwasam was elected as the fifth delegate
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Fr. Battista was elected as the sixth delegate. Since he was absent for the chapter Fr. Provincial called him to get his consent. He was not able to reach him. If Fr. Battista would not accept his election, then the one with highest votes in the substitute election would be the sixth delegate, said the moderator.
The substitutes for the General chapter
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Fr. Ronald, the first substitute
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Fr. John Bosco, the second substitute
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Fr. Benson, the third substitute
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Fr. Rajesh, the fourth substitute
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Fr. John Paul, the fifth substitute
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Fr. Ligori, the sixth delegate
Three of the substitutes Fr. Benson, Fr. Rajesh and Fr. John Paul received the same votes. Therefore, they were put in order based on their seniority of profession.
Finally Fr. General thanked the chapter fathers for their good works. He wished all those who have been elected because they have more responsibility. The third stage will be the preparation to the General Chapter involving the communities and the delegates to the General Chapter. The three weeks General chapter will have more space to bring all your single communities. He said that all the good works which you have done, we will make the working document. But still any confrere can give any proposal directly to the chapter. Let us give thanks to the Lord and thank the sisters here for having given us hospitality. Fr. Provincial superior thanked all who rendered their service and availability to the chapter and Fr. Superior General officially closed the Fourth Provincial Chapter.
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«Non amiamo a parole né con la lingua, ma con i fatti e nella verità». Si apre con questo passo della prima lettera di Giovanni (1 Gv 3,18), il messaggio del Papa per la Prima Giornata Mondiale dei poveri che si terrà domenica 19 Novembre. Questa giornata è stata fortemente voluta da Papa Francesco a conclusione del Giubileo della Misericordia come «richiamo alla coscienza credente» del fatto che «condividere con i poveri ci permette di comprendere il Vangelo nella sua verità più profonda», ovvero che «i poveri non sono un problema: sono una risorsa a cui attingere per accogliere e vivere l’essenza del Vangelo» e quindi affinché tutta la comunità cristiana sia chiamata a tendere la mano ai poveri, ai deboli, agli uomini e alle donne cui viene calpestata la dignità.
Riportiamo il link del Messaggio di Papa Francesco per la Giornata Mondiale dei Poveri.
Nei giorni 10,11 e 12 Novembre presso il Seminario Teologico Internazionale di Roma, si è tenuto il "Mini Capitolo di Famiglia" dal Titolo: " Come grani sparsi di frumento su faccia un solo pane offerto sulla mensa per ravvivare il corpo e il cuore dei commensali" (DLG MM 1889).
E' stato un incontro di tre giorni intensi, profondi e fruttuosi.
L'apertura è stata realizzata dal Superiore Generale P. Alfonso Crippa, il quale ha elencato temi da approfondire.
Si sono alternate relazioni sui temi Capitolari a seguito della suddivisione in gruppi di lavoro, interventi liberi su tematiche generali della vita e della missione della nostra Famiglia, da parte delle FSMP, MLG, ASCI e Cooperatori.
I temi emergenti in questo "Mini Capitolo" si possono raggruppare in 5 punti fondamentali:
1) La continuazione, da parte dei Consigli generali e provinciali dei SdC e delle FSMP, a promuovere la scuola per formatori Cooperatori. Favorire il reperimento del materiale didattico già usato in precedenti scuole carismatiche per poi offrirlo alle Province per la traduzione e l'utilizzo per nuove esperienze.
2) Il suggerimento affinché le Province religiose SdC e FSMP e quelle dei Guanelliani Cooperatori celebrino insieme ogni anno un incontro per programmare lo sviluppo del tema formativo dell'anno, gli esercizi spirituali (possibilmente un corso tutti insieme), per un confronto e dialogo sui temi inerenti al proprio territorio.
3) L'invito ai Consigli generali e Provinciali dei SdC e delle FSMP e gli organismi di animazioni locali, provinciali e nazionali dei Guanelliani Cooperatori a collaborare al fine di promuovere la vocazione del Guanelliano Cooperatore attraverso esperienze di primo annuncio, di volontariato, di animazione anche in realtà dove non siamo presenti come Famiglia Guanelliana.
4) Il proseguimento a curare la formazione tecnica dei nostri Operatori, e lo studio, anche, di un piano formativo carismatico che favorisca la conoscenza del Fondatore e della pedagogia guanelliana per tutti i dipendenti delle nostre Case. Si chieda la collaborazione a tal fine a quei Cooperatori che hanno già fatto un cammino di preparazione con la scuola per Cooperatori formatori.
5) L'esortazione, anche attraverso la presenza e l'opera della nostre Associazioni laicali a partecipare al Tavolo di Lavoro per la riflessione e le decisioni su temi che particolarmente sono in relazione alla nostra missione. Si favorisca inoltre un maggior coordinamento tra le Associazioni laicali guanelliane presenti su di uno stesso territorio.
La conclusione è avvenuta con la Santa Messa solenne in onore della Madre della Divina Provvidenza Domenica 12 Novembre, presieduta dal Superiore Generale P. Alfonso Crippa, nella chiesa di San Giuseppe con il rinnovo della Promessa dei Cooperatori.
Il Consiglio generale dei SdC ringrazia Madre Serena e le consorelle del Consiglio generale delle FSMP, nonché i Cooperatori guanelliani, membri dell'A.S.C.I. Don Guanella, del Movimento Laicale guanelliano, per la loro presenza e partecipazione in un vero clima di famiglia .
Lo scopo di questo Mini Capitolo è stato raggiunto ed ora ci attende il prossimo Capitolo Generale.
Sul bollettino «La Divina Provvidenza» del novembre 1895 compare un articoletto di don Guanella, col titolo: La Madonna della Divina Provvidenza. La descrive, secondo l’immagine che don Guanella poté conoscere a Roma presso la chiesa di S. Carlo ai Catinari: una soave rappresentazione della Madonna col Bambino. «La Madonna della divina Provvidenza raccoglie il suo divin Figlio avvolto in un copioso ammanto, e se lo stringe amorosamente al cuore e lo guarda con due occhi ammirabili per la divina gioia che innonda, quasi per dire: io abbraccio la divina Provvidenza, quella divina Provvidenza, la quale si serve di me, umile ancella, perché fornisca cibo ed assistenza a questo celeste Infante, che è la divina Provvidenza incarnata. La Beata Vergine della divina Provvidenza è la carissima nostra Madre, la quale gode di essere chiamata con questo titolo, per essere più pronta al soccorso nostro. Che consolazione in mezzo ai triboli della vita avere a chi ricorrere, e ricorrere alla gran Vergine della divina Provvidenza. Nelle varie opere della Piccola Casa, la nostra comune Madre Maria SS. viene venerata sotto questo titolo di Madre della divina Provvidenza». Così in questo piano divino di Provvidenza rientrava anche la grazia, la bontà, la gentilezza del tocco femminile e materno: la Vergine santa madre di Dio, mediatrice delle grazie, sorriso di carità e garanzia di pietà per i figlioli più tribolati. Lei si dichiarava patrona di questa enorme folla di poveri raccolti nelle case di don Guanella. È chiaro che il titolo della Madonna Madre della divina Provvidenza si fonda su due oggetti o verità della nostra fede: nella provvidenza divina, l’onnipotenza benevola e paterna di Dio e la maternità della Madonna, Madre di Dio che a lei, incarnandosi, si affida, bambino bisognoso di tutto, di affetto, di custodia e di sviluppo ed educazione. Come Gesù nelle braccia di Maria – divenuta essa pure onnipotente per mediazione e preghiera – così l’Opera di Don Guanella si mette tutta fra le braccia della Madre della Chiesa e dei cristiani tutti, in particolare dei piu poveri e abbandonati. Così don Guanella alimenta la sua fede, nella centralità del mistero divino; la trasforma in culto e devozione, in preghiera, davanti all’immagine cara di Santa Maria della Provvidenza e poi la trasforma in forza di azione e di opere per i più bisognosi, tutti imploranti, come si usa pregare nelle sue case: «Santissima Provvidenza di Dio, provvedeteci voi»: ripetuto decine di volte, in una speciale corona.
La Congregazione delle suore si fregia appunto di questo titolo: le Figlie di S. Maria della Provvidenza ripropongono nella fede, nella pietà, nell’azione lo spirito di don Guanella. La Casa madre, fondata da don Guanella, a Lora di Como, è insignita, come la chiesa ivi eretta, di questo titolo mariano. Così in seguito altre istituzioni e altre chiese sorsero, dedicate alla Madonna della Provvidenza. Nel 1912, don Guanella partecipò al Congresso internazionale mariano, tenutosi a Treviri e vi tenne, per la delegazione italiana, una relazione entusiastica su questo titolo mariano, proclamandovi che tutta la sua opera era debitrice alla
protezione di Dio e della beata Vergine. Vi faceva anche il voto che il congresso assumesse la proposta di erigere un tempio a Roma, nelle vicinanze del ponte Milvio, per celebrare il centenario della vittoria di Costantino imperatore romano e della pace costantiniana e libertà concessa alla Chiesa. Proponeva la zona di Monte Mario, nel territorio della parrocchia di San Giuseppe al Trionfale, vicino alla sua colonia agricola per handicappati adulti. La proposta fu accolta, ma sapeva di polemica per quel tempo di contrasti e lotte verso la Chiesa e il papato. Non un sontuoso tempio, ma un’umile chiesetta dedicata alla Madonna della Provvidenza sorse pochi anni dopo, ai piedi del Monte Mario, nella Valle delle fornaci, Val d’Inferno, come si diceva allora con nome significativo, per indicare una borgatella dimenticata da tutti gli uomini e forse un po’ anche da Dio. Don Guanella era morto da un paio di anni, ma il piccolo tempio sorgeva come ultimo, postumo segno di fiducia, di gratitudine a Dio e alla Vergine e segno pure di presenza fra gli uomini più bisognosi e dimenticati: garanzia della presenza di Dio Padre e di Maria Madre. Nel concreto della vita quotidiana, questa presenza aveva garantito a don Guanella tutti i mezzi di grazia, di persone, di beni materiali necessari per i suoi poveri. Quando acquistò la casa Binda a Lora per farne la Casa madre delle suore, ricorda don Guanella, «era il primo dell’anno 1897: sedevano intorno allo zampillo d’acqua che pasce i pesci rossi nel giardino presso la grande magnolia il proprietario sig. Baserga, il banchiere Luigi Minoletti, il notaio Paolo Zerboni e lì si contrattò per 45mila lire l’intiero edificio. Denari non ce n’erano ancora. Per quella fabbrica enorme s’erano mossi prima il comune di Como, il vescovo mons. Ferrari, l’orfanotrofio di S. Chiara, un gruppo di industriali locali, infine anche degli industriali di Berlino. «All’atto pratico tutti sentivano un moto repulsivo e si allontanarono tutti. Commenta don Guanella: questo servì a far discendere i prezzi perché si facesse più facile l’acquisto in favore dei poveri». Non c’erano denari, «ma in brevi anni si saldò l’intiero acquisto e per altrettanto valore, man mano, si riattarono i locali e si estesero fino al tempo presente capace di oltre 400 ricoverati ». E concludeva citando il vecchio proverbio: gli uomini si agitano, ma Dio li conduce. Più o meno in quello stesso tempo scriveva a un parroco amico: «Caro signor Prevosto. Ella abbia fede nella Santa Maria della Provvidenza. Si pagherà poco a poco per lasciar un po’ di pensiero delle opere anche alla Divina Provvidenza. Se occorre io farò al fornitore anche cambialetta che si estinguerà alla meglio. In Domino, aff.mo D.L. Guanella». (da "La Voce "• n. 6 - novembre-dicembre 2013 - Don Piero Pellegrini)
"O Maria, Madre di Provvidenza, aiutaci
a salire. Porgici la tua mano nelle ascensioni
spirituali di questa vita, per poter compiere
l’ultima nel giorno della morte e dell’universale
giudizio dalla valle di lacrime al cielo.
Allora la tua opera di provvidenza sarà finita
per ciascuna di noi e canteremo in eterno
le tue misericordie."
Iniziato domenica 5 Novembre il XVI Capitolo della Provincia Sacro Cuore.
La pioggia torrenziale di questa domenica 05 novembre 2017 non ha impedito ai padri capitolari di arrivare a Barza carichi di speranze e desideri di rinnovamento per iniziare puntualmente i lavori in sala capitolare alle ore 17.30.Gli abbracci calorosi erano segni della gioia che ha animato tutti nell’ incontrarsi, alcuni dopo tanti anni. I lavori capitolari ci sono aperti con l'invocazione dello Spirito Santo, chiedendogli di illuminare ogni padre capitolare per un buon andamento del Capitolo.
Sono seguiti i vari messaggi di auguri iniziando con quello del Padre Provinciale che ha invitato allo spirito sinodale e ad una autentica comunione fondata sul Vangelo.
L'augurio di madre Teresa, superiora provinciale FSMP, è stato molto toccante, invitando tutti ad essere “Don Guanella oggi”.
Antonio Valentini, responsabile dei Guanelliani cooperatori , e Vittore Mariani, presidente del Movimento Laicale Guanelliano, hanno incoraggiato a camminare in comunione ed unità di intenti, laici e religiosi.
Don Fabio Lorenzetti, superiore della Provincia San Giuseppe- Centro e Sud Italia, si è fatto vicino a nome dei confratelli con un messaggio assicurando la preghiera di tutta la Provincia del Centro-Sud per la buona riuscita del Capitolo.
Don Luigi De Giambattista, in rappresentanza del Consiglio generale, si è augurato che quanto emergerà dal Capitolo possa ridare vigore alla Congregazione tutta, che si attende un movimento di rinnovamento dalla terra “culla” della Congregazione.
P. Uche Desmond, in rappresentanza della Delegazione Africana, ha offerto parole di ringraziamento per la Provincia madre.
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